Suicidi, dalle “sentinelle” agli interventi sui ponti: approvato progetto di prevenzione

La Valle d’Aosta presenta in Italia i valori più elevati: 24,31 suicidi ogni 100.000 abitanti, a fronte di un valore medio nazionale di 7,32 per 100.000 abitanti. E la Pandemia ha aumentato i fattori di rischio. Approvato dalla Regione un progetto di prevenzione
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Società

Con oltre 800 mila decessi all’anno nel mondo, i suicidi sono la seconda causa di morte delle persone tra i 15 e i 29 anni. La Valle d’Aosta, secondo l’ultimo rapporto ufficiale dell’Osservatorio Nazionale per la Salute del 2020, presenta i valori più elevati in Italia: 24,31 suicidi ogni 100.000 abitanti, a fronte di un valore medio nazionale di 7,32 per 100.000 abitanti.

Dati che hanno convinto la regione ha avviare un progetto di prevenzione del fenomeno, nella convenzione che “non può essere ignorato e vi è la necessità di infrangere il silenzio deleterio che si sviluppa intorno a tale tema”.

In parte dovuto al contesto geo-morfologico del territorio, il problema viene monitorato con attenzione da anni attraverso le strutture e gli specialisti competenti. La Pandemia, ricorda, la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale, ha aumentato i   fattori di rischio come l’isolamento sociale, i problemi economici dovuti alla perdita o all’assenza di lavoro, la convivenza forzata, lo stress emotivo, i quali possono concorrere a peggiorare in maniera irreversibile un disagio psichico già presente.

Il progetto voluto dalla Regione ha l’obiettivo di avviare nuovi interventi mirati a contrastare gli atti anticonservativi. Oltre ad una campagna di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione e ad un programma di formazione ed educazione degli operatori di primo intervento (Forze dell’ordine, i Vigili del fuoco, gli operatori del soccorso alpino, il Corpo forestale e i volontari), l’iniziativa vuole  individuare soggetti disponibili a diventare sentinelle del suicidio.

“Il processo è del tutto simile all’uso del defibrillatore (DAE), ovvero, maggiore è il numero di persone addestrate alla rilevazione dei segnali precoci, maggiore è la possibilità di intercettare e intervenire preventivamente laddove si è insinuato il rischio.” si legge nel progetto. Persone, formate, per “leggere, individuare i segnali di sofferenza e a raccogliere in riservatezza le richieste di confronto e di consulenza”.

Altra azione prevista dal progetto riguarda la prevenzione fra i giovani.
“Negli anni si è compreso che “fare prevenzione” non è solo informare i giovani dei rischi e dei benefici legati a problematiche specifiche, bensì offrire la capacità di leggere le difficoltà e affrontarle con le buone prassi e con attenzione allo stile di vita, attivando processi sociali e culturali di benessere e di equità”.

Il progetto si rivolge anche ai superstiti, “perché coloro che perdono un loro caro a causa del suicidio rimangono a lungo traumatizzati e sono anch’essi a rischio di tali atti”.Gruppi di auto mutuo aiuto che passano attraverso la valorizzazione di un sapere unico, ovvero il sapere esperienziale. Infine sono previste azioni di riduzione delle disponibilità dei mezzi suicidari. In tal senso l’Assessorato alle Opere pubbliche e territorio ha avviato un lavoro importante attorno ai luoghi sensibili, partendo dal ponte di Introd “tristemente noto anche fuori regione”.

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