La Valle d’Aosta non è esente da fenomeni di criminalità organizzata e l’ennesima prova si è avuta nei giorni scorsi con l’inchiesta giudiziaria “Aemilia”, dove i vertici di una società operante nella nostra Regione sono stati arrestati per sospette collusioni con la ‘ndrangheta. Un fenomeno, quindi, le cui dimensioni non sono ancora del tutto chiare ma che destano forte preoccupazione.
"Per contrastare fenomeni di questo tipo – sottolinea il Segretario Generale della Cgil Valle d’Aosta Domenico Falcomatà – è necessario che anche la Valle d’Aosta si doti di strumenti idonei ed efficaci con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati: forze dell’ordine, istituzioni, forze politiche nonché sociali ed economiche, nell’intento di creare un Osservatorio permanente per sviluppare indagini conoscitive sui fenomeni mafiosi, promuovendo una cultura della legalità.
Un organismo, quindi, con il compito di monitorare la situazione rispetto al rischio di infiltrazioni criminali nelle attività economiche e in particolare quelle connesse con le assegnazioni degli appalti pubblici.
“Le infiltrazioni mafiose negli appalti sono una questione che riporta alla qualità del lavoro, ai diritti, alle regole la cui assenza non può che favorirle", conclude Falcomatà.