PMA (Procreazione medicalmente assistita) – “ Un’Oasi nel deserto”
Decidiamo di scrivere una lettera con il cuore in mano, perché non conosciamo i motivi, non conosciamo le cause, ma conosciamo i nostri sogni e i nostri desideri.
E’ il primo pensiero la mattina e l’ultimo la sera: un bambino… un figlio da amare, coccolare, crescere.
Nella giornata di martedì 16 febbraio 2010 il nostro desiderio più grande, come naturale che sia, è stato infranto.
Come possiamo arrenderci al sogno di diventare madri? come possiamo vederci negare anche questo sogno a cui ci siamo aggrappate? Come possiamo sentirci dire che il nostro momento si interrompe qui? Come si fa ad andare fuori valle a fare le inseminazioni? Come fa una donna che lavora a fare i monitoraggi o prendere ferie per ben 2 settimane per farsi seguire da un altro centro che non è nella propria Regione?
Qui un centro c’è, con persone che sperano e vogliono aiutarci ma non hanno la possibilità di farlo.
Primo fra tutti il Dottor Marcello Massone per poi passare alle biologhe Alessandra Fraioli e Tiziana Persico.
In loro abbiamo trovato un punto di partenza, un nuovo inizio fatto non di promesse ma di realtà
Chi si avvicina alla Pma lo fa con mille paure.
Quello che per alcune coppie è naturale, per noi è più lungo e difficilissimo, un destino amaro che cerchiamo di combattere.
Le patologie sono molteplici per ognuna di noi: Sindrome dell’ovaio policistico, rilevanti malattie epatiche o renali, sindrome di Kallmann, disfunzione dell’ipotalamo, menopausa prematura, endometriosi, malformazioni dell’utero, fibrosi uterina, stenosi cervicale e ancora, diabete mellito, varicocele, traumi prostatiti in giovane eta’, idrocele, oligospermia, astenospermia, azoospermia teratospermia, sterilita’ inspiegata ecc.
La gravidanza assistita, iui, fivet e icsi… argomenti di cui fino a poco tempo fa ignoravamo l’esistenza …ma per noi “ UN’OASI NEL DESERTO”
E da lì è cominciato per ognuna il proprio cammino.
Felici di farci la punture sulla pancia, e tutto ciò che comporta, sempre e solo per una buona causa…
Noi chiediamo vivamente che qualcuno in questo momento, non sappiamo si metta una mano sul cuore e si chieda come può una donna vedersi negata la possibilità di diventare madre o almeno la possibilità di provarci.
Noi donne che ci avviciniamo alla Pma siamo già madri in cuor nostro, più mamme di quelle che magari un figlio lo hanno schioccando le dita, noi soffriamo, affrontiamo percorsi duri che ci toccano dentro, noi piangiamo ma sempre con la speranza venga il nostro momento…
Coppie molto amareggiate