Tira e molla sulle case popolari, Federconsumatori ci riprova

Dopo le dichiarazioni discordanti del Comune l’associazione ha riunito nuovamente i proprietari di alloggi Erp. “O il comune rinuncia alla prelazione o andiamo in causa” ha spiegato Albertinelli. Intanto l’Arer non accenna a cambiare idea.
L'assemblea di Federconsumatori
Società

La polemica attorno alla vendita delle case popolari non si placa. Ogni assemblea di Federconsumatori sulle case popolari, e questa era la terza, finisce con un grande punto interrogativo. E’ difficile fare i conti senza l’oste, conferma i segretario regionale di Federconsumatori Albertinelli, spiegando ai proprietari degli alloggi Erp che non esistono ancora risposte certe da parte dell’amministrazione comunale. Recentemente la Giunta di Aosta ha deliberato che non avrebbe esercitato il diritto di prelazione sugli alloggi, per poi fare precipitosamente marcia indietro quando la commissione consiliare competente ha bocciato l’iniziativa. Il terzo atto porta la data di ieri: durante il sopralluogo al Quartiere Cogne effettuato dagli amministratori comunali l’assessore ai lavori pubblici Mauro Baccega ha nuovamente assicurato che il Comune rinuncerà alla prelazione. Intanto però i sette proprietari di alloggi che avevano intenzione di vendere casa non hanno ancora ottenuto risposta.
In attesa di comprendere le intenzioni di quella che oramai si configura come la controparte, Federconsumatori ha annunciato oggi, durante l’assemblea con i proprietari, che in mancanza di chiare e inequivocabili prese di posizione del Comune la strada da percorrere resta quella della causa in tribunale, per contestare il valore retroattivo della legge regionale del 2010 che allunga da 10 a 30 anni la prelazione.
L’avvocato di Federconsumatori Silvia Caveri ha provveduto, con qualche slide, a spiegare i termini della questione a tutti i partecipanti. “Noi, a meno che non arrivi una delibera chiarificatrice, appoggeremo la causa intentata da un proprietario, che farà da apripista e creerà un importante precedente dal punto di vista della giurisprudenza” ha affermato Bruno Albertinelli.

Intanto, se il Comune manda segnali discordanti, l’Arer sembra avere le idee piuttosto chiare. L’agenzia regionale intende attribuire valore retroattivo alla legge regionale del 2010. “Una sentenza a noi favorevole – ha concluso – avrebbe un influsso determinante anche sui contenziosi aperti con altri soggetti, come l’Arer. Invitiamo comunque anche chi ha comprato casa dall’Arer a percorrere la stessa strada. Dobbiamo fare fronte comune”.
 

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