I 200 clienti di Interski, ospitati nelle strutture di La Thuile, Courmayeur e Pila, ripartiranno oggi alla volta del Regno Unito.
La decisione è stata presa a seguito della chiusura degli impianti di risalita. “Stiamo organizzando i rientri con il pullman, per chi è arrivato con questo mezzo, o con i voli di linea” spiega Andrew Buster Cheetham.
Stagione invernale finita per il tour operator britannico. “Considerando che i confini rimangono aperti e in assenza di una raccomandazione definitiva per evitare il viaggio verso l’area da parte del Foreign and Commonwealth Office (FCO), – spiega una nota inviata ai clienti – abbiamo comunque preso la decisione preventiva di sospendere le attività del resort Interski per il resto della stagione in corso, credendo che questo sia il corso d’azione più adatto alle esigenze dei nostri clienti e per porre fine all’incertezza”.
Condividendo la scelta della Regione di chiudere gli impianti da sci, il Presidente dell’Adava sottolinea come “da qui a domenica la Valle d’Aosta si svuoterà”. La decisione presa ieri dai 40 operatori di strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere di Cogne, nonostante sembra abbia creato diversi malumori, verrà presto seguita da altri colleghi.
“Qualcuno l’ha già fatto in modo autonomo” spiega Gérard, che oggi ha convocato una riunione del direttivo, affittando una sala esterna alla sede dell’associazione, grande abbastanza per accogliere i 30 membri, rispettando le distanze di sicurezza.
“Siamo tutti sereni, pur nella nella tragicità del momento. Tutti concordi sul fatto di chiudere gli impianti, vista la situazione”.
Al Presidente dell’Associazione degli albergatori certi commenti e critiche arrivate dai social non sono piaciuti.
“Forse abbiamo commesso inizialmente delle leggerezze, invitando i turisti a venire in Valle d’Aosta. Ma eravamo ancora lontani dal problema, che non toccavamo con mano. Ricordo come la situazione sia cambiata profondamente in poco tempo. – sottolinea Gérard – In meno di 24 ore, pur non obbligata, la Valle d’Aosta ha preso responsabilmente una decisione coraggiosa chiudendo gli impianti, mettendo al primo posto la salute.”
La chiusura dei comprensori sciistici, così come dei poli culturali, dei siti archeologici e dei castelli – al momento rimangono aperte le terme – porterà le strutture a svuotarsi e a chiudere. “In questo momento stiamo concentrando le nostre energie sul far rientrare le centinaia di clienti a casa, anche se c’è chi non vuole lasciare le nostre strutture e per questo ci stiamo interrogando se non spetti alla Regione imporre la chiusura degli alberghi”.
I problemi conseguenti alla chiusura anticipata della stagione saranno tutti sul tavolo della riunione del direttivo di Adava. Le misure anticrisi chieste dell’associazione alla Regione – in settimana è probabile la convocazione di un consiglio regionale straordinario per il varo delle prime iniziative – sono la sospensione delle rate dei mutui, la riduzione dell’Imu e delle bollette e la cassa integrazione in deroga per le migliaia di dipendenti. “Se prima si poteva ragionare con una certa calma, ora diventa urgente prendere delle decisioni”.
Una l’Adava l’ha già cristallizzata. “Abbiamo fatto un accordo con il Banco alimentare per dare in beneficienza le derrate alimentari che, a causa della chiusura delle strutture o della forte riduzione di ospiti, non potranno essere utilizzate. – annuncia il Presidente – Abbiamo i frighi pieni di roba e in questo momento ci sembra un bel segnale aiutare chi non è fortunato.”