Un corso di formazione per proprietari di cani da guardiania
Si è tenuto al Vivaio Regionale “Abbé Henry” di Quart il primo corso di formazione per proprietari di cani da guardiania, organizzato dall’Ufficio Flora e fauna del Dipartimento Risorse naturali e Corpo forestale e dai Veterinari dell’Azienda USL, in collaborazione con l’AREV, Association Régionale Eleveurs Valdôtains. L’iniziativa rientra nelle azioni previste per il progetto europeo LifeWolfAlps EU.
I cani da guardiania, o “da protezione”, sono cani appartenenti a razze idonee alla difesa del bestiame nel caso di tentativi di predazione da parte dei grandi carnivori selvatici, lupi o orsi. Non solo, perché il corso ha anche approfondito il rapporto tra i cani e le persone che vivono la montagna, come escursionisti, ciclisti, atleti.
Il corso, al quale sono stati invitati i proprietari di cani da guardiania residenti in Valle d’Aosta, ha visto, in mattinata, gli interventi dei Veterinari dirigenti dell’ASL TO3, Mauro Moretta e Patrizia Morero, con interventi sullo sviluppo comportamentale del cane, sulle corrette modalità di detenzione del cane sulla base della normativa di riferimento e sulle relazioni uomo-cane, e Silvia Dalmasso, con interventi su allevamento, gestione ed educazione del cane e sulla sua gestione sanitaria. Nel pomeriggio, la dott.ssa Dalmasso ha svolto una sessione pratica con i cani sull’allevamento e sui metodi di addestramento.
“Questo corso”, ha dichiarato l’Assessore Marco Carrel, “rientra nelle azioni messe in campo a sostegno dei nostri allevatori, per un’efficace protezione del bestiame da eventuali tentativi di predazione da parte del lupo. Ricordo che l’Assessorato eroga ogni anno contributi per l’allestimento di misure di prevenzione, come recinzioni mobili, semipermanenti o fisse, dissuasori faunistici, la presenza stabile in alpeggio di un pastore salariato durante il periodo di monticazione e, appunto, l’acquisto di cani da guardiania, sostenendo in questo caso anche l’acquisto di cibo e le eventuali spese veterinarie. Riteniamo che tali misure siano di grande importanza per sostenere il lavoro dei nostri allevatori, che da sempre rappresenta un fondamentale tassello dell’attività agricola in Valle d’Aosta, a fronte della necessario gestione e tutela della specie protetta, quale il lupo.”