Una bilancia per salvarsi dallo stress: conferenza ad Aosta di David Lazzari

Lo specialista in psicosomatica ha spiegato quali sono gli effetti negativi dello stress cronico. Il killer silenzioso, ha affermato, può essere contrastato grazie a un modello teorico. Intanto l’ordine regionale degli psicologi investe nella formazione.
In momento del Convegno
Società

Lo stress è un disagio quanto mai generico e inafferrabile. Potrebbe a giusto titolo essere definito un killer invisibile, a causa degli effetti che provoca a livello individuale e delle ricadute negative che comporta in termini di salute pubblica. L’ordine degli psicologi della Valle d’Aosta, nel giorno della prevenzione, ha organizzato, nella sala conferenze della Regione, un incontro dal titolo: “Stress, comprenderlo per gestirlo”, invitando, per l’occasione, il dottor David Lazzari, specialista in psicosomatica ed in psicologia della salute e membro del direttivo nazionale della società italiana di psico-neuro-endocrino-immunologia, materia interdisciplinare ragionevolmente abbreviata in Pnei.

Il pubblico ha salutato l’iniziativa partecipando in massa, a testimonianza del forte interesse sollevato dal tema. David Lazzari ha definito lo stress come l’energia utilizzata dall’organismo per adattarsi alle situazioni. Di fronte a una richiesta proveniente dall’esterno o da sé stesso l’individuo reagisce preparandosi a rispondere nel miglior modo possibile, passando da una situazione di quiete a una di massima allerta, per poi tornare alle condizioni di partenza. Questo sarebbe, secondo la teoria sostenuta da Lazzari e altri specialisti, l’eustress, ovvero lo stress positivo, funzionale al nostro adattamento all’ambiente. Purtroppo molto spesso non è così semplice. Il mutamento radicale delle nostre condizioni di vita, avvenuto in pochi decenni, impone un costo molto alto in termini di stress cronico. Il di-stress, come lo chiamano i teorici della materia, al contrario dell’eustress, peggiora, anziché migliorare, le nostre prestazioni, è correlato con l’aumento del rischio cardiovascolare, del diabete, dell’obesità, dell’alzheimer e di molte altre patologie e riduce notevolmente le nostre difese immunitarie.

Se lo stress cronico è assimilabile a un ordigno a scoppio ritardato, è possibile comunque imparare a disinnescarlo. “Abbiamo elaborato un modello teorico dello stress, quello della bilancia, che ci aiuta a comprendere come usarlo a nostro vantaggio” ha spiegato il dottor Lazzari. La sua spiegazione si adatta a tutte le situazioni in cui il mondo esterno formula delle richieste a cui dobbiamo dare una risposta, come, ad esempio, nel caso di un esame, una prova, una brutta notizia. In questi casi dobbiamo tenere conto anche delle nostre aspettative, e di quanto l’evento sia importante per noi. Altri due importanti fattori sono le nostre risorse personali e la possibilità di godere del sostegno, morale o materiale, degli altri. “Immaginiamo di avere una bilancia” ha suggerito lo psicoterapeuta. “Su un piatto possiamo mettere le richieste del mondo esterno e le nostre aspettative, che ci rendono vulnerabili allo stress. Sull’altro piatto possiamo mettere le risorse personali e il sostegno degli altri. Se il peso dei due piatti si equivale siamo in condizione di equilibrio, ovvero di salute e di stress positivo. Dobbiamo quindi cercare sempre di raggiungere questo obiettivo, anche attraverso tecniche di rilassamento e un generale rinforzamento della consapevolezza della propria personale reazione allo stress. In certi casi è utile chiedere aiuto a uno specialista”. E i professionisti non mancano: l’ordine degli psicologi della Valle d’Aosta, secondo quanto annunciato dallo stesso presidente Alfredo Mattioni, sta formando una quarantina di psicologi proprio in materia di stress.

 

 

 

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