Una catena umana lungo le strade della Valle: migliaia di tifosi hanno sostenuto i corridori

Dal colle del Grande a quello del Piccolo San Bernardo migliaia di persone hanno sostenuto, ieri martedì 21 luglio, i corridori del Tour: una gara sportiva che si è trasformata in una festa che unisce, cosa ormai rara nel mondo dell’agonismo.
Società
Una disciplina dura, fatta di sacrifici, allenamenti, fughe in gruppo e salite in solitaria. Ma, e ieri lo si è visto, il ciclismo è uno sport che unisce. Nonostante sia da alcuni anni perseguitato in tutta Europa dalla giustizia, penale e sportiva, ed i suoi atleti siano considerati sporchi e dopati, evidentemente questo sport è talmente permeato nella cultura della gente che riesce ancora a trasmettere fascino ed emozioni: non solo a quei tifosi appassionati che sanno recitare a memoria ogni dato del loro campione preferito, ma sopratutto alle persone semplici che si affacciano casualmente al bordo della strada per vedere passare la corsa che sia il Tour de France o la corsa domenicale organizzata dalla locale Pro-Loco.
La chiusura delle strade di accesso ai due Colli ieri mattina, martedì 21 luglio, non ha scoraggiato tifosi e appassionati che vi si sono riversati con biciclette di ogni tipo o a piedi per raggiungere una curva dalla quale avere una buona prospettiva.
Al Gran San Bernardo, già di prima mattina tifosi di ogni di ogni nazionalità si apprestavano a scegliere il punto migliore dove appostarsi per vedere il passaggio della maglia gialla: il tempo nuvoloso non ha scoraggiato nessuno e, ora dopo ora, le transenne si sono gremite di gente fino al primo pomeriggio.
Poco dopo il passaggio della multicolore carovana pubblicitaria, le sirene delle moto della Polizia Stradale preannunciavano l'arrivo dei primi: al Gpm del Gran San Bernardo è Franco Pellizzotti a transitare per primo, che ha così incrementato il proprio vantaggio nella classifica della maglia a "pois", quella degli scalatori. L'atleta della Liquigas ha preceduto di qualche decina di secondi il gruppo maglia gialla, nel quale spiccavano i volti più conosciuti, come il campione americano Lance Armstrong, e le maglie più note, quella gialla di Alberto Contador, quella di campione del mondo, con i colori dell'arcobaleno, di Alessandro Ballan, fino a che non è sopraggiunto l'ultimo, attardato di qualche minuto.
Dopo una discesa a rotta di collo, lungo la quale non è mancato il supporto migliaia di tifosi, i corridori sono stati accolti ad Aosta da due vere e proprie ali di folla, che li ha accompagnati dalla rotonda dell’ospedale lungo tutta la statale verso l’alta Valle: gli atleti sono stati accolti dagli applausi e dagli incitamenti degli appassionati, che hanno potuto vedere ancora l’italiano Pellizzotti al comando in compagnia del russo Karpets. Subito dietro i due fuggitivi, un gruppetto di inseguitori, che si è poi ricongiunto con i primi, ed a seguire il “peloton” tirato dalla Astana, squadra della maglia gialla Contador e di Armstrong.
Dopo aver percorso la statale 26 ad una velocità media degna di una motocicletta, la carovana ha iniziato l’ultima fatica della tappa, la salita al colle del Piccolo San Bernardo: i ciclisti sono arrivati a La Thuile, che per l’occasione si è riempita di tifosi del Tour. Un paese in cui il giallo l’ha fatta da padrone, con bandiere, striscioni, borse, e tovagliette dei bar a ricordare il passaggio della gara ciclistica. Il paese si è riempito sin dal mattino. Non si contano i ciclisti amatoriali che hanno anticipato i corridori salendo fino al Piccolo per poi fare il tifo. Gente arrivata da ogni angolo d’Europa e non solo. Molti i danesi, gli svedesi, i francesi, ma si è vista anche qualche bandiera canadese e americana. I marciapiedi e i prati hanno ospitato gli spettatori, che pazienti hanno aspettato il passaggio degli sportivi. La folla si è accesa già al passaggio dell’imponente carovana degli sponsor che dispensando gadget hanno regalato anche sorrisi ai più piccoli, scatenando una divertente corsa all’oggetto.
Al Piccolo, dove ancora una volta è stato l’italiano Pellizzotti a tagliare il traguardo del Gpm, la presenza degli stranieri era massiccia, con un miscuglio di lingue, bandiere e magliette diverse. La massa è arrivata in mattinata, ma in molti hanno riempito il paese già la sera prima, con oltre 700 camper e una miriade di tende.

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