Una delegazione della Fondazione comunitaria VdA ha incontrato Papa Francesco
Una delegazione della Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, composta dal presidente Pietro Passerin d’Entrèves, dal segretario generale e consigliere nazionale di Assifero Patrik Vesan e dal presidente onorario Luigino Vallet, è stata ricevuta questa mattina, in Vaticano, da Papa Francesco.
L’udienza privata era stata richiesta da Stefania Mancini, presidente di Assifero, associazione italiana delle fondazioni ed enti filantropici, che per loro missione catalizzano risorse private – capitale finanziario, immobiliare, intellettuale e relazionale – per partecipare alla costruzione del bene comune.
“Il tracciato del nostro operato riconduce sempre a quanto auspicato e invocato dal Santo Padre: mettere al centro di ognuna delle nostre azioni la dignità umana, ripercorrere con responsabilità, processi partecipativi che attivino la coscienza umana, e insieme la coscienza politica di coloro che possono cambiare il corso delle cose; donare speranza, verso una società giusta ed inclusiva”, ha commentato Mancini.
I progetti promossi da Assifero e dalle 140 fondazioni private associate sono di ampio respiro: garantiscono assistenza legale ai migranti, immaginano un futuro per chi disabile rischia di rimanere abbandonato senza presidi di cura e inclusione, cercano di contrastare la povertà educativa, la povertà infantile, e i mille volti della diseguaglianza, cui si rischia di abituarsi senza credere più possibile una via altra.
Per Pietro Passerin d’Entrèves “l’incontro con Sua Santità Papa Francesco è stato un momento particolarmente emozionante e un bel riconoscimento per quanto la nostra Fondazione fa e per tutti coloro che operano al suo interno”.
“Papa Francesco – continua Patrik Vesan – ci ha ricordato tre valori importanti che devono rimanere al centro del nostro operato: la promozione del bene integrale della persona, l’ascolto delle comunità locali e la vicinanza agli ultimi. Come consigliere nazionale di Assifero, l’incontro è stato un momento molto importante che avvalora lo sforzo quotidiano svolto dalle fondazioni e dagli enti filantropici per fornire risposte che siano rispettose delle condizioni in cui vertono le persone e per richiamare l’attenzione delle istituzioni pubbliche, affinché prendano in carica i bisogni delle persone con un’attenzione e una prospettiva inclusiva e concreta”.
“Desideravamo fortemente incontrare il Santo Padre per poter continuare ad essere incoraggiati a volgere il nostro sguardo e il nostro cammino, ai prossimi anni, con forza e coraggio – ha concluso Luigino Vallet – perché la speranza sia fattiva, la responsabilità possa condurre i nostri passi, e vi sia sempre la volontà di adoperarsi per un mondo che rispetti l’essere umano e la sua dignità”.