Da tempo immemore, ormai, la pizza è diventata un patrimonio comune, internazionale, immagine e sinonimo dell'Italia in tutto il mondo. Non fa eccezione la Valle d'Aosta, non fa eccezione neanche la Spagna. Cosa lega questi due luoghi, all'apparenza così distanti? Paradossalmente proprio la pizza, e nello specifico la pizza che produce Marco Alberetto, titolare di una pizzeria del Capoluogo, in corso Padre Lorenzo.
Lo scorso lunedì 2 ottobre infatti Alberetto e la compagna erano a Granada, in Andalusia, selezionati per partecipare a “Pizza por pasión”, il campionato internazionale della pizza organizzato dall'Università della Pizza Italiana nel Mondo all'interno della fiera “Sabores de nuestra tierra”. Ma “partecipare” è un eufemismo perché Alberetto, con la sua pizza, è tornato dalla Spagna con la coppa di primo classificato.
Un successo emozionante, ed una proposta particolare: “Il campionato – spiega Marco Alberetto – era aperto a tutti, e quindi c'era un'ampia concorrenza fatta da grandi professionisti da tutto il mondo”. Varie le discipline in gara, dalla pizza acrobatica 'freestyle', alla 'pizza larga', fino alla categoria in cui si è imposto Alberetto: “Noi partecipavamo – racconta ancora – per la 'pizza classica'. Dovevamo preparare una pizza a nostro piacimento, con gli ingredienti che sceglievamo, e presentarla in modo particolare. Io ho scelto di presentarla su un tagliere che richiamava molto la Valle d'Aosta, anche nell'insieme di colori e profumi”.
Legame col territorio che Alberetto, nativo di Ciriè ma ormai valdostano di adozione, ha voluto portare con sé in terra andalusa e che l'ha visto imporsi davanti a 65 contendenti: “La nostra pizza – spiega ancora – partiva da un impasto di segale integrale, come quello usato per il pane nero, e oltre la gorgonzola utilizzata come base c'era molta Valle d'Aosta, come il fior di latte della centrale valdostana, la vellutata di zucca raccolta a livello locale, i funghi porcini e le castagne al naturale”. Il tutto chiuso, altra piccola 'deroga' alla 'valdostanità della pizza di Alberetto, dai pinoli toscani, ma accompagnato anche – attorno alla creazione proposta – da un Petite Arvine e da tegole valdostane, mix che ha convinto i 5 giudici della categoria.
Ora si riparte al lavoro, dopo il successo spagnolo, godendosi il momento ed un'esperienza indimenticabile ma guardando più avanti, oltreoceano, agli States: “Oggi – chiude Alberetto – ricostruiremo nel nostro locale la pizza che ha vinto a Granada e nel weekend sarà a disposizione per chi volesse assaggiarla. Vincere questo campionato è stata una sensazione bellissima che ci ha permesso di conoscere tanti professionisti e tanti colleghi con i quali abbiamo creato un legame. Adesso ci godiamo il momento ma tra un mese si aprono le selezioni per un grandissimo appuntamento, l'International Pizza Expo a Las Vegas che si terrà il prossimo anno. Noi puntiamo a classificarci, mettendoci come sempre anima e cuore in tutto ciò che facciamo”.