Vaccino, primi dati positivi sul fronte immunologico per i dipendenti Usl

Ad oggi sono 1470 su 2500 circa i dipendenti che hanno aderito allo screening. In soli 144 sono stati trovati valori sotto soglia, ma non è noto se fossero dipendenti vaccinati o meno.
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Società

Sono stati fra i primi in Valle d’Aosta a essere vaccinati, i primi che possono, dati alla mano, dimostrare l’efficacia delle vaccinazioni anti-covid in corso. Stiamo parlando degli operatori sanitari e in generale di tutti i dipendenti dell’Azienda Usl sottoposti al vaccino Pfizer-BioNTech, disponibile nella prima fase della campagna vaccinale.

Il 1° marzo scorso ha preso il via il monitoraggio della risposta immunitaria dei dipendenti che si concluderà il prossimo 2 aprile. Ad oggi sono 1470 su 2500 circa i dipendenti che hanno aderito allo screening – l’iniziativa era aperta anche ai non vaccinati –  che aveva l’obiettivo di ricercare gli  anticorpi IgG diretti contro la proteina Spike. Fra questi solo 144, pari ad un 10%, circa ha registrato valori sotto soglia, ma non è noto se queste persone fossero state o meno vaccinate.

“L’adesione è stata buona – spiega la dottoressa Marina Tumiati, a capo della struttura semplice dipartimentale Medicina preventiva e Risk management – Lo screening è tuttora in corso nell’area territoriale, la più numerosa, e poi proseguirà nel dipartimento di prevenzione, di salute mentale e in quello materno-infantile. Contiamo di arrivare ad almeno 2000 test. Abbiamo per ora notato come nella maggior parte delle persone che si sono sottoposte al test c’è una discreta risposta immunitaria, che per alcuni arriva al valore massimo di 2080″.

Terminata questa prima indagine, l’azienda Usl proseguirà con nuovi test. “Sarà interessante al secondo giro di test recuperare altri soggetti, che magari si vaccineranno in seguito e con altri tipi di vaccino. Inoltre non sappiamo quanto durerà questa risposta immunitaria, per questo sarà importante ripetere questi test periodicamente”.

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