Il titolo della campagna è “Metti in moto il rispetto”. E, al centro, campeggia un Greundzo in sella ad una moto che, con il suo sguardo torvo, chiede di tenere alta l’attenzione sulla violenza di genere a pochi giorni dal 25 novembre, quando ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Campagna organizzata dall’Azienda Usl e dal gruppo Red Code Emergency Bikers, con il patrocinio della Regione e dei comuni di Aosta e di Saint-Pierre. Ed il riferimento alla moto non è un caso, anzi.
Al centro, una raccolta fondi – le donazioni minime sono di 10 euro, le risorse saranno destinate all’acquisto di beni per il Centro Donne contro la Violenza e la Casa Rifugio di Aosta – attraverso la vendita di un calendario realizzato con dodici immagini in bianco e nero del fotografo Fabio Dibello e le magliette rosse con il Greundzo appositamente disegnato per l’occasione da suo “papà” Enrico Massetto.
Ma perché le moto? Perché protagonisti del calendario saranno proprio i motociclisti del gruppo Red Code insieme ai loro familiari, in un bianco e nero impreziosito da tocchi di rosso, simbolo dell’urgenza della causa.
Dall’altro, la necessità di “sovvertire” uno stereotipo: “Siamo anche noi in prima linea per questa emergenza – ha detto Fabio Canova, infermiere del 118 e presidente di Red Code –. Nel nostro gruppo fanno parte uomini e donne in egual maniera”.
O, per dirla con il sindaco di Aosta Gianni Nuti, “Quando si pensa ai motociclisti si immagina che abbiano nella forza la loro lettura della realtà. È una stupidaggine che va ribaltata, perché chi va in moto vive il paesaggio, le sue variazioni. Ed il rapporto con la figura femminile va trasformato da rapporto di polarità a rapporto di scambio, generazione e rigenerazione attraverso il viaggio della conoscenza reciproca, che non può partire dai pregiudizi”.
“Sono un motociclista, ed i motociclisti incarnano tanti stereotipi sul maschile e sul patriarcato – ha spiegato invece l’assessore alla Sanità Carlo Marzi –. Chi va in moto sa che è uno strumento per riempire lo spazio allargando il tempo e cercando di dare alla vita dei significati. Ed il principale obiettivo è quello di vagare con estrema curiosità per guardare il mondo. Oggi si vedono sempre più donne guidare la motocicletta, è bellissimo. E che si usi questo stereotipo per puntare l’attenzione su uno dei drammi della nostra società è importantissimo”.
Dati in linea con il 2022
Anche mancano ancora dati ufficiali sulla violenza di genere in Valle d’Aosta, quelli percepiti dai professionisti sanitari non si discostano molto dagli anni precedenti. Soprattutto da quelli di due anni fa, e soprattutto se a vederli è la dottoressa Antonia Billeci, referente dell’Azienda Usl– assieme a Katia Vallet – per la violenza di genere.
Ma, soprattutto, Billeci lavora al Pronto soccorso di Aosta: “Siamo tutti i giorni sul campo. ha detto –, tutti i giorni a mettere i ‘cerotti’. La violenza di genere non lascia solamente segni fisici ma ferite molto più profonde. Non è necessaria solo una competenza medica, ma una umanizzazione. E questa campagna vuole proprio cercare di vedere meno vittime di violenza, crescendo una generazione migliore che sappia coltivare il rispetto”.
“Stiamo elaborando i dati del 2024 perché abbiamo un nuovo applicativo in Pronto soccorso e nei reparti – ha aggiunto –. Ma, ad occhio, sembra che ci attestiamo sui dati 2022, ovvero di 150/160 casi l’anno, anche se da accertare. E la quota prevalente è sempre quella delle donne”.
“Non c’è evidenza che si tratti di fenomeni in rallentamento che siamo in grado di contrastare o che i casi stiano regredendo – ha spiegato invece Mauro Occhi, direttore sanitario dell’Usl –. Credo che siamo dentro un terreno culturale che non promette niente di buono. Ma i ‘camici bianchi’ si stanno attrezzando per formare gli operatori e con cicli sempre più frequenti. Anche la forma con cui si reagisce davanti all’evidenza di un fenomeno di violenza non è congenita. Si tratta di una tecnica da imparare”.
La voce agli autori
“È un tema che mi è caro – ha detto Masseto, artigiano e scultore, creatore del Greundzo –. Trovo inaccettabile esistano certi comportamenti. Si dice che è l’amore a portare avanti il mondo. Secondo me, invece, il rispetto è più importante”.
Gli fa eco il fotografo Dibello, che ha “prestato” il suo obiettivo per la campagna: “La fotografia non ha la pretesa di cambiare il mondo. In alcuni casi, però, può sostenere un punto di vista. E siccome il femminicidio non è un’emergenza ma una questione sistemica, abbiamo deciso di usare un linguaggio rispettoso, dal momento che siamo tutti responsabili per la vita che facciamo”.
Gli appuntamenti
Calendari e magliette saranno disponibili il 25 novembre all’ospedale Parini, al Beauregard e nella sede Usl di Via Rey, ad Aosta. Il 1° dicembre saranno invece in vendita nel supermercato Carrefour di Pollein. Inoltre, sarà possibile acquistarli durante la serata del 6 dicembre a Plus Aosta – l’ex Cittadella dei Giovani – dove è in programma un evento dedicato. Introdotto da una Tavola Rotonda sul fenomeno della violenza di genere, la manifestazione vedrà anche la musica dal vivo degli Hospitalieri e degli Skarlett, ed un dj set a cura di Stefe Groove. L’ingresso è libero e gratuito.