Virus Ebola, la Valle pronta a fronteggiare un eventuale ma “improbabile” contagio

Redatte le procedure, acquistati i dispositivi di protezione individuale e attivata la formazione per una cinquantina di operatori.
Società

La Valle d’Aosta è pronta a fronteggiare un eventuale anche se attualmente “molto improbabile” contagio da Virus Ebola. E’ il messaggio lanciato oggi dall’Usl Vda nel corso della conferenza stampa per illustrare le procedure messe in campo dall’azienda nella gestione dei contatti e dei casi sospetti.
“L’Azienda ha adottato – ha spiegato il direttore sanitario, Massimo Veglio – le circolari del Ministero mettendo in piedi alcune procedure, pubblicate sul proprio sito intranet. Monitoriamo ogni giorno la situazione e nel caso in cui succeda qualcosa siamo pronti a modificare le procedure”.

Sono stati acquistati e arriveranno a breve dei dispositivi di protezione individuale per “minimizzare o azzerare del tutto” il rischio di contagio. A breve partirà una formazione destinata ai primi 50 operatori, legata principalmente ai metodi di vestizione e svestizione dei dispositivi e a cascata saranno formate tutte le figure sanitarie che hanno più probabilità di entrare a contatto con persone contagiate (operatori del pronto soccorso e del 118, del reparto di malattie infettive ma anche medici di base). Altre misure in campo riguardano la reperibilità H 24 dello specialista del reparto di malattie infettive e l’individuazione di locali adatti ad accogliere le persone infette in attesa del loro trasferimento a Roma, dove è stato allestito un centro di riferimento nazionale per il Virus.

“Le persone a rischio di contagio – ha ricordato ancora Veglio – sono quelle che arrivano dall’Africa Centrale. Se una persona ha la febbre alta e non è stata in Africa si deve comportare come usualmente ha fatto in passato”.
Per chi è stato recentemente in Africa Centrale la raccomandazione è, anche in assenza di febbre alta, di osservare un periodo di quarantena (per almeno 21 giorni) ovvero starsene a casa evitando contatti stretti con altre persone. Inoltre il soggetto dovrà chiamare il proprio medico di medicina generale riferendo di esser stato in un paese a rischio. In caso di febbre bisogna invece isolarsi in una stanza della casa e chiamare il medico di base in attesa di essere trasferiti in Ospedale.

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