Il viaggio di una vita. Zie lo ha intrapreso per fuggire ai soprusi della sua Africa. Nel 2016 è partito dalla Costa d’Avorio per arrivare dopo mesi in Valle d’Aosta. Ha fatto tappa in Libia, da lui descritta “l’inferno sulla Terra”, ed è sbarcato a Lampedusa.
Lascia con dispiacere gli affetti più cari. Abbandona la sua terra d’origine, sopraffatta dalla guerra, dove le libertà di pensiero e di espressione non sono ammesse. Dopo l’arrivo in Italia, riceve la protezione internazionale come rifugiato politico. Ottiene di diritto la partecipazione al progetto SPRAR (oggi SIPROIMI – Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati), attivato nel comune di Saint-Vincent.
Costretto a reinventarsi, Zie accantona la laurea in reti della telecomunicazione e dell’informatica e l’esperienza lavorativa da insegnante di matematica. Il ragazzo, classe 1990, decide di intraprendere un percorso per diventare operatore socio-sanitario.
Una scelta maturata dalla volontà di aiutare le altre persone. Una strada che lo porta a incontrare Antonella, OSS operativa presso gli ambulatori del centro dialisi territoriale. Una serata-evento, organizzata nella cittadina termale dal gruppo territoriale di Aosta di Refugees Welcome, fa sì che Antonella e Zie si conoscano. I due infatti iniziano a frequentarsi per studiare insieme le materie d’esame richieste nella selezione per accedere alla formazione come OSS.
Il tempo scorre tra libri e cene ivoriane. Zie supera l’esame e inizia il corso di formazione. La porta di casa di Antonella resta ancora aperta e Zie continua a frequentare l’intera famiglia, con la quale si instaura un forte legame. Nel frattempo si impegna per diventare OSS. Tra le ore di formazione, quelle dedicate al tirocinio in microcomunità e presso il Parini. Al fianco di medici e infermieri svolge l’ultimo tirocinio nel reparto di chirurgia vascolare, trasformatosi in reparto Covid-19.
Per aiutarlo il gruppo territoriale Refugees Welcome di Aosta ha attivato una campagna di crowdfunding. Una raccolta fondi per coprire le spese burocratiche necessarie per conseguire la patente e comprare un’auto di seconda mano. Il fundraising “Quattro ruote per Zie”, che terminerà tra pochi giorni, conta finora 600 euro.
Da ottobre, vive a Pontey con Antonella ed Elvis. Con spontaneità hanno offerto al ragazzo un tetto sotto cui restare. “Se non ci diamo una mano l’un l’altro come pensiamo di andare avanti?” si domanda Antonella.
Qui si ferma, per ora, il viaggio di Zie alla ricerca della libertà. Grazie a una nuova famiglia, di cui fanno parte tre allegri nipotini, ha trovato un po’ di “pace nel cuore”.
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La Costa d’Avorio è uno dei paesi africani con la più forte crescita economica, vive un periodo di stabilità politica e sta consolidando un percorso democratico che già nel 2015 ha portato a elezioni pacifiche. La guerra civile è ormai un ricordo del passato. Questo ragazzo laureato, anziché impegnarsi nel suo paese per il bene del suo paese, ha scelto di venire qui, come tanti altri, utilizzando vie illegali e sborsando soldi alla criminalità organizzata africana per raggiungere il mito dell’Europa.
Sinceramente, se queste sono le premesse…
Fosse, non forse
Sono d’accordo con Mathieu, la mano destra non sappia cosa fa la sinistra, non mi piace questa grancassa mediatica, forse pure sul giornalino della Parrocchia…
Io tutta questa sofferenza in questi ragazzotti non ce la vedo…mi sembrano dei balottelli ovviamente con meno soldi..
Il bene si fa in silenzio, senza sbandierarlo ai 4 venti…
E che due co…..ni!!! Sai che sbandieramento su una pagina che leggono 4 gatti!! Se tu sai fare di meglio fatti avanti
Calmina Greta, forse non sai che qualcuno e più di qualcuno già lo fa ma non lo dice a nessuno!
Vorrei contribuire alla raccolta fondi a favore di Zie: come si fa?
Vai qui https://refugees-welcome.it/quattro-ruote-per-zie/