Gli uomini dello sci di fondo concludono i propri Giochi Olimpici di PyeongChang con la gara regina, la massacrante ed affascinante 50 km in tecnica classica. Una competizione entusiasmante e ricca di colpi di scena fatta di tecnica, rapidità e, soprattutto, resistenza.
È stata proprio la resistenza a giocare un brutto tiro a Francesco De Fabiani, brillante in staffetta e per qualche giorno anche in lizza per affiancare Federico Pellegrino nella team sprint. La gara su cui il giovane di Gressoney puntava di più, però, era proprio questa 50 km, in cui non aveva nulla da perdere e che avrebbe potuto per questo regalargli grandi soddisfazioni. La sua gara è stata ottima per più di 40 km, e per buoni tratti della prima parte è rimasto sempre attaccato al gruppo dei primi, passando addirittura per 5° al rilevamento dei 19 km. Nono a metà gara, De Fabiani ha mantenuto costantemente la dodicesima posizione fino al crollo avvenuto tra il 41° ed il 42° chilometro, quando ha perso sette posizioni, a cui se ne sono aggiunte poi altre tre. Alla fine è giunto al traguardo al 22° posto in 2h17’14”3, superato anche da tutti gli altri italiani.
La gara è stata condotta per buona parte da Iivo Niskanen, che ha preso il largo fin da subito ma è stato raggiunto e poi superato da Alexander Bolshunov negli ultimi 10 km, complice anche il cambio degli sci del finlandese prima dell’ultimo giro da 8,4 km. Niskanen è però riuscito a rimontare i 10 secondi di ritardo ed ha portato l’attacco decisivo a 1,5 km dal traguardo, che gli è valso l’oro (in 2h08’22”1) davanti a Bolshunov e Larkov.
In pista c’era anche Mark Chanloung, che è stato doppiato ed è arrivato 62°.
