Per François Cazzanelli, la guida alpina di Cervinia, le sfide non finiscono mai. Dopo aver conquistato il Monte Edgar, in Cina, aver raggiunto il picco dell’Everest e del Lhotse una settimana dopo e aver attraversato quattro creste del Cervino in 16 ore lo scorso settembre, è giunto il momento di ripartire.
Tutto è infatti pronto per la nuova spedizione dell’alpinista 29enne, in partenza per l’Alaska, una delle più estreme al mondo, in cordata con Francesco Ratti (già con lui in Cina), Stefano Stradelli e Roger Bovard, tutti alpinisti valdostani.
La partenza è fissata per il prossimo 12 maggio con ritorno previsto il 12 giugno. Il gruppo ha il permesso per il Monte Denali (conosciuto anche come “McKinley” fino al 2015), la più alta montagna del Nord America, e che consentirà alla spedizione di poter salire tutte le altre montagne in libertà, senza bisogno di ulteriori autorizzazioni.
“La sfida principale – racconta François – sarà quella di arrampicarsi in stile alpino in condizioni climatiche estreme in alta quota. Per portare a casa un risultato importante su questo grande continente sono necessarie: forza personale, lavoro di squadra e una logistica perfetta”.
Lo scopo degli alpinisti è chiaro: “La nostra meta è la grande Catena dell’Alaska, una catena montuosa relativamente ristretta, ma molto lunga, di circa 650 km – prosegue Cazzanelli –. La nostra squadra si muoverà in totale autonomia sui ghiacciai del Denali National Park, con l’obbiettivo di esplorare alcune delle montagne più tecniche e impegnative di tutto il continente. Sicuramente nel nostro programma c’è una visita al Denali che con i suoi 6.190 metri è la cima più alta del continente ed è una delle famose e rinomate Seven Summit”.
Per la scalata al Denali la cordata tenterà la via più consona e sicura anche in base alle condizioni meteo, utilizzando uno stile leggero, veloce e flessibile. “Tenteremo una ripetizione di prestigio – racconta ancora la guida di Cervinia – come può essere la diretta Slovacca (Adam-Krizo-Korl, 1984), oppure la Cassin (Cassin-Airoldi-Alippi-Canali-Perego-Zucchi detti “i Ragni di Lecco”, 1961)”.
Stile leggero, veloce e flessibile anche per la vetta del Monte Foraker, entrato nei sogni dei 4 alpinisti da qualche tempo e che può essere scalato nelle finestre più brevi e che con i suoi 5.304 metri è la seconda vetta più alta della catena dell’Alaska e la quarta vetta più alta degli Stati Uniti.