Sophie Mathiou e l’esordio in Coppa del Mondo: “Farò una foto con la Shiffrin e le chiederò l’autografo”

Ora, in anticipo sui tempi, anche Sophie Mathiou indosserà un pettorale di Coppa del Mondo: la vittoria di Bansko, infatti, ha qualificato la 19enne di Gressan di diritto alle finali di Lenzerheide, con lo slalom in programma sabato 20 marzo dalle 10.30.
Sophie Mathiou Mondiali Bansko
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“Un’emozione indescrivibile, una gioia immensa”. Con queste poche ma sentite parole papà Igor inquadra le sensazioni avute dopo che sua figlia, Sophie Mathiou, si è laureata campionessa mondiale juniores di slalom.

Una famiglia che non è nuova allo sci ad alti livelli: la zia di Sophie, Sonia Viérin, vanta diverse presenze in Coppa del Mondo tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio dei 2000 (il miglior risultato un sesto posto in gigante in Val d’Isère nel 1997) oltre alla partecipazione alle Olimpiadi di Salt Lake City; e sua nonna, Roselda Joux, partecipava in Coppa del Mondo alla fine degli anni ’60. Buon sangue non mente.

Ed ora, in anticipo sui tempi, anche Sophie Mathiou indosserà un pettorale di Coppa del Mondo: la vittoria di Bansko, infatti, ha qualificato la 19enne di Gressan di diritto alle finali di Lenzerheide, con lo slalom in programma sabato 20 marzo dalle 10.30. “Non mi aspettavo di esordire già quest’anno”, racconta la giovane valdostana, “però sono davvero molto contenta. Realizzerò il tutto quando sarò lì, credo. Sarà emozionante gareggiare con le migliori sciatrici, quelle che ho sempre visto in TV. Mikaela Shiffrin è la mia preferita: le chiederò un autografo e di fare una foto con lei”.

L’umiltà di Sophie è accompagnata da consapevolezza e maturità, non scontate in una ragazza di appena 19 anni: “La vittoria del Mondiale e l’esordio in Coppa del Mondo non sono un punto d’arrivo ma di partenza. So che devo lavorare ancora molto, crescere e fare buoni piazzamenti in Coppa Europa l’anno prossimo per poter essere preparata per il circuito mondiale. Non voglio bruciare le tappe”.

Con questa testa sulle spalle l’atleta del Centro Sportivo Carabinieri (come Federica Brignone) è andata a prendersi il tetto del mondo in Bulgaria. “Prima della gara il mio obiettivo era di arrivare tra le prime cinque. Dopo essere arrivata quinta nella prima manche volevo tantissimo vincerla, ci ho creduto e mi sono detta: Sophie, vai giù e vincitela”. E così è stato. Nonostante la tensione in ricognizione – “se sei tesa non tiri fuori niente, vai giù come nella prima manche” – e nonostante la nebbia della prima run: “Le prime dieci sono scese con buona visibilità, io avevo il pettorale 15 e nel video che mi hanno fatto gli allenatori si vedono praticamente solo tre porte. Io l’ho presa come una sfida in più, dovevo essere ancora più brava delle altre ed ho ottenuto il quinto tempo”.

A Bansko, Sophie Mathiou ha partecipato anche al Super G, in cui è arrivata 13ª, ed al gigante, chiuso al 10° posto. Una polivalente che però predilige lo slalom: “Sono andata lì per giocarmi le carte in tutte le discipline, ma lo slalom mi viene naturale. Quest’anno non mi sono mai allenata in Super G, l’obiettivo era di arrivare nelle prime 15 e l’ho centrato. Il gigante mi piace, ma devo allenarlo di più”.

Capolavoro di Sophie Mathiou: è Campionessa Mondiale Juniores di slalom

Capolavoro assoluto di Sophie Mathiou, che a Bansko, in Bulgaria, conquista un’incredibile medaglia d’oro nello slalom della categoria Juniores che la incorona Campionessa Mondiale.

Dopo un tredicesimo posto nel SuperG ed un decimo nel gigante, la 19enne di Gressan che corre per il Centro Sportivo Carabinieri ha saputo recuperare dal quinto posto nella prima manche fino al gradino più alto del podio con il quarto tempo della seconda run. La svedese Sara Risk, che guidava con 38 centesimi di vantaggio, ha chiuso ottava. La valdostana si è resa autrice di una rimonta straordinaria (e non è la prima volta che le capita), che le ha consentito di chiudere con il tempo complessivo di 1’40″24, 20 centesimi meglio dell’altra svedese Moa Bostroem Mussener, mentre la statunitense AJ Hurt ha concluso terza a 21 centesimi.

Grazie a questo successo, l’Italia torna sul podio nella specialità a distanza di vent’anni esatti dal bronzo di Emmi Pezzedi nello slalom di Verbier, ma soprattutto a 28 anni dall’ultimo successo, che risale al 1993 con Morena Gallizio a Monte Campione. Prima di lei riuscirono a salire sul gradino più dle podio nella specialità Wanda Bieler nel 1977 a Kranjska Gora, Cinzia Valt nel 1981 a Skofja, Fulvia Stevenin nel 1983 a Sestriere e Renate Oberhofer nel 1988 a Madonna di Campiglio.

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