Cogne a un passo dall’addio alla Coppa del Mondo di fondo

La visita del presidente della FISI Flavio Roda di mercoledì sancirà l’ufficialità della decisione. Alla base dei problemi il largo divario tra entrate e costi. Si pensa a Brusson, Allera: “Pronti a collaborare con altre gestioni”.
Marciagranparadiso 2018 - Foto Paolo Rey
Sport

L’ufficialità arriverà solamente mercoledì, dopo la visita del presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Flavio Roda, ma le sensazioni che serpeggiano sono tutt’altro che rosee. Cogne sta per dire addio alla tanto agognata Coppa del Mondo di sci di fondo, in programma per il 16 e 17 febbraio 2019 e che mancava dalla “Perla delle Alpi” da tredici anni.

Il comitato organizzatore è al lavoro da diversi mesi, ma non è riuscito a far quadrare i conti: troppo ampio il divario tra le entrate garantite dai diritti televisivi ed i costi necessari ad organizzare una manifestazione di questo livello. Così, a causa di questi problemi finanziari, il testimone potrebbe passare ad altre località valdostane, tra cui si fa il nome di Brusson. Franco Allera, sindaco di Cogne, parla mestamente: “Io per natura sono sempre fiducioso, quando tutte le parti esprimono la stessa volontà. Purtroppo i problemi finanziari ci sono e vedremo dopo la visita di Roda che decisione prendere. Siamo comunque disponibili a collaborare con eventuali altre gestioni amministrative. Abbiamo sempre lavorato in collaborazione con la Regione e l’Asiva e con gli altri enti perché siamo convinti che questa sia più di una semplice gara: è una vetrina internazionale per la Valle d’Aosta, un investimento in vista del futuro”.

Riportare la Coppa del Mondo a Cogne ed in Valle d’Aosta vorrebbe dire rientrare nel circolo delle gare della FIS ed aprire un possibile ciclo ma, stando così le cose, la federazione internazionale potrebbe non essere più così bendisposta ad offrire altre chance. “Sono tempi difficili per tutti, noi stessi come Comune avremmo fatto un sacrificio significativo”, conclude Allera. “Altri comprensori possono contare sul sostegno finanziario degli impianti di risalita, ma il fondo è il “parente povero” del mondo dello sci. Negli ultimi quindici giorni ho visto e sentito più l’assessore Restano che la mia famiglia. Entrambi siamo appassionati di fondo, ma purtroppo a volte bisogna prendere decisioni che vanno contro al cuore e alla passione”.

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