Che la Norvegia vinca un oro nella staffetta maschile ai Mondiali di sci di fondo non fa più notizia da quando siamo entrati nel Terzo Millennio. Quello che fa notizia in questa rassegna iridata di Trondheim è che Johannes Klaebo è da oggi l’atleta che ha vinto più medaglie d’oro mondiali – 14 – superando il connazionale Petter Northug, ed è in corsa per un grande slam che avrebbe dell’assurdo: dopo aver vinto la sprint, lo skiathlon, la 10 km, la team sprint e la staffetta, gli manca solo la 50 km, che è in programma sabato. Valnes, Nyenget, Amundsen e Klaebo chiudono con una passerella in 1h08’13”7, poi è la Svizzera (Faendrich, Baumann, Rueesch, Grond) a spuntarla sulla Svezia (Gisselman, Poromaa, Burman, Anger). Bella la prova dell’Italia, ma non basta. Giovanni Ticcò, Federico Pellegrino, Davide Graz e Simone Daprà restano in lotta fino a poche centinaia di metri dalla fine, ma come ieri è mancato lo spunto finale per regalare una medaglia.
Dopo la tempesta che ha colpito Trondheim e ritardato la partenza di due ore, la neve è sporca e di difficile interpretazione, anche a causa del caldo, tant’è che nelle frazioni in classico si sono spesso visti cambi di binario o addirittura uscite volontari dal tracciato. Valnes decide di chiudere subito i giochi, prendendo terreno e lasciando gli altri a lottare per le briciole, con Ticcò bravo a reggere.
La scelta un po’ a sorpresa di schierare Pellegrino in seconda frazione in classico si è rivelata azzeccata: il valdostano è perfetto e fa quello che andava fatto, cioè accelerare per fare un’ulteriore selezione e scremare i pretendenti al podio. Chicco non sente la fatica della team sprint di ieri e dà il cambio proprio a Graz in seconda posizione, con la Norvegia già avviata verso la vittoria con un vantaggio già di quasi 30 secondi e solo Italia, Svezia, Francia, Svizzera e Canada a lottare per la medaglia.
Anche l’azzurro ha voglia di rivalsa dopo l’amara medaglia di legno di ieri, e tiene la seconda posizione contro lo stesso quintetto. È tutto nelle gambe e nella testa di Daprà, in un’ultima frazione che è una partita a scacchi, con molta tattica e attesa per lanciare l’attacco decisivo. A 3 km dal traguardo il francese Desloges prova a partire, lo seguono solo Anger e Grond, si staccano Daprà e Leveille. Il gruppo però si ricompatta dopo poco e ci si gioca tutto nelle ultime centinaia di metri. Svezia e Svizzera fanno il loro gioco e partono nell’ultima salita, con Grond che regala ai rossocrociati un argento a sorpresa sugli svedesi.
“Non possiamo essere del tutto soddisfatti”, ha detto Federico Pellegrino. “Eravamo in lotta fino all’ultimo chilometro, abbiamo fatto il massimo ma la staffetta è così: tutti danno il meglio, non potevamo fare più di così, ci sono state cinque squadre più veloci di noi. Siamo comunque orgogliosi, è stata un’esperienza preziosa che ci porteremo nel futuro, soprattutto nelle Olimpiadi in Italia dell’anno prossimo”.
Una risposta
Grazie grazie grazie ragazzi! Siete stati tutti meravigliosi!