Un’idea ambiziosa che potrebbe confermare il prestigio della Valle d’Aosta nell’organizzazione di eventi sportivi internazionali: per il 2021 potrebbe profilarsi una clamorosa doppietta, con una tappa del Giro d’Italia ed una del Tour de France nella nostra regione.
Se per la “Grande Boucle” il dossier è già in fase avanzata (a settembre si dovrebbe sapere qualcosa, anche se c’è la possibilità che la proposta venga accettata per il Tour del 2022), la novità degli ultimi giorni arriva dalla Corsa Rosa: “Abbiamo ricevuto espressamente richiesta da RCS di costruire una tappa attorno al Monte Bianco”, rivela l’assessore allo sport e turismo, Laurent Viérin, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei Campionati Europei Giovanili di mountain bike di Pila.
A differenza degli ultimi anni, il Giro d’Italia 2021 non partirà dall’estero ma, con molta probabilità, dalla Sicilia, e non sconfinerà. Con un’eccezione: la tappa valdostana.
La tappa ricalcherebbe infatti a grandi linee quella presentata per il Tour: ha suscitato grande interesse in RCS per la sua particolarità e spettacolarità, e prevedrebbe la partenza da Aosta, il passaggio per il Piccolo San Bernardo fino in Francia (Albertville e Chamonix) e, dal Col de La Forclaz, in Svizzera (Martigny). Da qui il rientro in Valle d’Aosta con arrivo (magari sullo sterrato) a Pila.
Ad unire tutti questi elementi c’è la figura di Maurice Garin, il ciclista di Arvier che vinse il primo Tour de France nel 1903 e del quale si festeggia, proprio nel 2021, il 150° anniversario dalla nascita.
Il Giro d’Italia del 2020, che partirà da Budapest, darà verosimilmente molto spazio alla promozione delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. “Vogliamo fare le cose per bene, per il 2020 non c’è tempo di costruire una proposta adeguata. Il 19 agosto ci sarà un incontro con i rappresentanti di Valais e Haute-Savoie per chiudere l’accordo, che dovremo poi presentare entro settembre”, spiega poi Viérin.