L’impresa dei cinque giganti di “Gamba in spalla”, al traguardo del Tot Dret in 67 ore

Scambiandosi un uovo come se fosse un testimone, colle dopo colle, con la formula della staffetta, sono riusciti a superare la fatica e il dolore.
L'arrivo dei giganti di Gamba In Spalla al Tot Dret
Speciale Trail, Sport

Ce l’hanno fatta. Nonostante il caldo, la pioggia e ovviamente lo sforzo immane di affrontare il percorso con una gamba sola, i cinque eroi partiti da Gressoney martedì sera con il sogno di concludere il Tot Dret – 130km e 10mila metri di dislivello positivo – ma soprattutto di combattere i pregiudizi sulla disabilità, sono arrivati a Courmayeur appena dopo le ore 16 di oggi.

Insieme al promotore del progetto, il valdostano Francis Desandré, rimasto ferito ad una gamba dopo un grave infortunio sul lavoro nel 1989, ad affrontare l’impresa c’erano altri quattro amputati: Fabienne Sava Pelosse (Rodano Alpi – Francia), Lino Cianciotto (Sardegna), Massimo Cavenago (Lombardia) e Moreno Pesce (Veneto).

Scambiandosi un uovo come se fosse un testimone, colle dopo colle, con la formula della staffetta, sono riusciti a superare la fatica e il dolore, dimostrando che tramite l’attività sportiva è possibile un recupero psico-fisico di chiunque possa avere problemi legati alla disabilità.

“Quest’uovo è il simbolo di una rivoluzione che sta iniziando – ha spiegato Moreno Pesce sotto lo striscione di arrivo, raggiante di gioia – per tutti coloro i quali sognano in qualcosa e credono di potercela fare, nonostante un problema fisico. Noi oggi mandiamo un segnale fortissimo al mondo: vogliamo provare, fateci provare, perché i limiti sono nella vostra testa e non nel nostro corpo”.

Il progetto “Gamba in spalla” è supportato oltre che da VDA Trailers, dalla concessionaria Nuova Autolpina di Charvensod, dall'azienda Pellissier di Verrayes, dalla Grivel, dall’azienda Contoz Petroli di Nus, dall’azienda Mastro Lara di Saint Christophe e dalla Mytho Salute di Cagliari.

La raccolta fondi è ospitata dalla piattaforma “Produzioni dal Basso”.

La petizione è ospita dalla piattaforma Change.

 

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