Mattia Gaffuri firma una Aosta-Gran San Bernardo da record

08 Agosto 2022

Circa 300 iscritti, ben tre atleti sotto il miglior tempo fatto registrare da Wladimir Cuaz nel 2015 (1h26’05”): è stata un’edizione della Aosta-Gran San Bernardo da record, quella disputatasi domenica 7 agosto, con partenza dalla “casa” degli organizzatori dell’Atelier Boldrini-Inbike ed arrivo ai 2469 metri del Colle tra Italia e Svizzera.

Aosta Gran San Bernardo

Alla rotonda dell’Ospedale regionale un gruppetto di una decina di ciclisti fa immediatamente selezione, ma è destinato ad assottigliarsi numericamente metro dopo metro. A Gignod, a dettare il ritmo di sette atleti è Alessandro Saravalle ma, all’uscita del centro abitato, Mattia Gaffuri dà lo strappo decisivo che lo porterà a braccia alzate al traguardo. Il divario dilata sensibilmente, e alla caccia del lombardo ben presto rimangono in tre: Alessandro Saravalle, Filippo Agostinacchio e Nadir Maguet. Il monologo di Mattia Gaffuri – già vincitore de LaMontBlanc – si conclude dopo 33 chilometri e 1900 metri di dislivello, in 1h 20’20”. Alle sue spalle, altri due concorrenti sotto il record precedente: Alessandro Saravalle (1h 25’05”) e Filippo Agostinacchio (1h 25’55), con quarto Jocelyn Verdenal (1h 26’46”) e quinto Wladimir Cuaz (1h 27’51”). A completare le prime dieci posizioni Kristian Cabras, Davide Pinato, Gabriel Borre, Alberto Cosentino e Andrea Cina.

Al femminile, tripletta della Gb Junior Team con, 39° assoluta, Vittoria Ruffilli (1h 45’26”), Monia Garavaglia (1h 48’47”; 48°) e Sylvie Truc (1h 49’21”; 49°). Poi, Giulia Soffiati (1h 56’46”; 69°) e Chiara Pino (1h 58’59”; 84°).

Una cinquantina di partenti della gara più corta, la Mezzocolle, si è aggiunta ai 300 dell’Aosta-Gran San Bernardo. Il via con un’ora di differenza ha permesso di inserirsi nella pancia della manifestazione principale e aggiungersi alle fatiche della salita con gli altri partecipanti. In questa manifestazione, partita da Saint-Oyen per 16 km e 1100 metri di dislivello, potevano partire anche bici elettriche e, per i più temerari, bici d’ epoca, permettendo di vivere l’affascinante arrivo al Colle assistiti da ristori e tanto tifo, grazie anche ai tanti volontari e a tutti gli appassionati e accompagnatori che hanno reso unica l’atmosfera della salita.

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