Certo, la sprint iridata di Planica di giovedì 23 febbraio sarà nella “odiata” (si fa per dire) tecnica classica, ma Federico Pellegrino ha lanciato un messaggio, se mai ce ne fosse bisogno: per una medaglia ai prossimi Mondiali di sci di fondo, bisogna fare i conti anche con lui. La concorrenza sarà agguerritissima, ma il terzo posto ottenuto oggi nella sprint a tecnica libera di Dobbiaco, in Alto Adige, dove aveva vinto addirittura 8 anni fa, restituisce un Chicco in forma fisicamente e di una lucidità ed esperienza mentali come pochi.
Per il valdostano è arrivato il 41° podio in carriera, dopo una finale in cui, a metà gara, in pochi avrebbero puntato su di lui. Rimasto nelle retrovie, Pellegrino ha aspettato il momento giusto per guadagnare tre posizioni, andando anche ad insidiare il secondo posto di Taugboel (vera e propria bestia nera di giornata), alle spalle di un Klaebo nelle inedite vesti di autore di un’esultanza quasi liberatoria.
Dopo l’ottavo tempo in qualifica, Pellegrino era stato bravo a non lasciarsi sorprendere da Cerny ai quarti, dopo una batteria giocata tra il trio composto anche dallo stesso norvegese Taugboel, con il ceco che aveva poi trovato il passaggio come lucky loser in una semifinale “semplice” (rispetto all’altra) in cui a imporsi erano stati ancora, senza troppe preoccupazioni, gli stessi Taugboel e Pellegrino.
Non è riuscito ad entrare nei 30 Mikael Abram, con il 49° tempo in qualifica.