Sport e Green Pass, come cambiano i protocolli

Con l’introduzione del Green Pass, cambiano i protocolli per alcune attività sportive agonistiche, dal rugby al basket, dalla pallavolo alla corsa.
Stade Valdotain Under
Sport

L’introduzione del Green Pass ha come obiettivo quello di consentire maggior libertà ai cittadini con l’auspicio di evitare nuove chiusure. Questo vale anche per lo sport, una delle attività più penalizzate nei vari lockdown, sia a livello amatoriale che agonistico. Con la certificazione verde sono cambiati anche i protocolli di diverse discipline. Qui abbiamo analizzato cosa è cambiato relativamente a Green Pass e sport per quanto riguarda discipline molto praticate in Valle d’Aosta, dal rugby – lo sport di contatto ritenuto più a rischio – al basket (che nella nostra regione ha già mietuto la prima vittima, lo Chez Drink Eteila), ma anche pallavolo e, per gli sport non di squadra, la corsa. Restano in vigore, in ogni caso, obblighi e raccomandazioni relativi a igiene, distanziamento, divieto di assembramento, Covid Manager e quanto già stabilito in primavera.

Nel rugby sostanziali differenze in base al colore delle Regioni

Il rugby è stato fin da subito ritenuto come lo sport di contatto più a rischio trasmissione Covid. Dopo la lenta ripresa, nel mese di giugno, dell’attività facoltativa, il protocollo della FIR è pronto per la stagione 2021/22 e prevede sostanziali differenze in base al colore delle Regioni.

Le attività di preminente interesse nazionale sono Top10, Serie A Maschile e Femminile, Serie B, Serie C (quella in cui milita lo Stade Valdôtain), U19 e U17 e U15 Maschile e Femminile, Coppa Italia maschile e Femminile, e possono proseguire la loro attività, mentre le altre (tra cui il settore Propaganda) possono proseguire seguendo il protocollo in caso di zona bianca o gialla, non potranno svolgere nessuna attività in caso di zona rossa, o potranno svolgere solo allenamenti individuali all’aperto in caso di zona arancione.

Per l’accesso ai locali al chiuso (come spogliatoi e palestre) è obbligatorio essere provvisti di Green Pass (ad eccezione dei soggetti esentati).

In zona bianca, si potranno effettuare gare, amichevoli e allenamenti congiunti per qualunque categoria senza dover eseguire tamponi o produrre autocertificazioni. Prima di poter disputare una competizione è necessario far passare un periodo minimo di quattro settimane di allenamenti al contatto.

In zona gialla, sia per le attività di preminente interesse nazionale che non, chi ha completato il ciclo vaccinale non ha bisogno di sottoporsi a tampone. Negli allenamenti di squadra è necessario un tampone molecolare o antigenico ogni 72 per chi non ha nemmeno una dose di vaccino, mentre una volta a settimana per chi ha fatto la prima dose. Per partite o allenamenti congiunti è necessario un tampone molecolare o antigenico nelle 72 ore precedenti nel caso non sia stato completato il ciclo vaccinale. Le stesse disposizioni si applicano, per le categorie di interesse nazionale, anche in zona arancione e rossa.

Per le categorie non di preminente interesse nazionale, come detto, l’attività è sospesa in caso di zona rossa, mentre in zona arancione è possibile allenarsi all’aperto (senza spogliatoi e palestre) mantenendo una distanza laterale di almeno due metri tra gli atleti e di 10 metri in caso di giocatori in scia, con possibilità di effettuare esercitazioni che prevedono il passaggio del pallone previamente disinfettato. è necessario un tampone molecolare o antigenico ogni 72 per chi non ha nemmeno una dose di vaccino, mentre una volta a settimana per chi ha fatto la prima dose

Per quanto riguarda la presenza del pubblico, deve in ogni caso essere provvisto di Green Pass e va garantita la distanza interpersonale di almeno un metro. In zona bianca, la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e comunque il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.

Nel basket tampone obbligatorio anche con Green Pass prima delle partite

Eteila – Foto Facebook Eteila Basket

Nel basket il Green Pass viene richiesto a tutti gli atleti (sopra i 12 anni), i tecnici, gli allenatori e i dirigenti che frequentano le palestre. L’introduzione della certificazione si affianca alle vigenti restrizioni e norme igieniche, entrati in vigore nel febbraio 2021, aggiungendosi al già nutrito protocollo.

I tesserati sono divisi in tre categorie che ne definiscono gli obblighi e le limitazioni: soggetti vaccinati, guariti ed esposti. Coloro che non hanno i requisiti per avere un green pass (non vaccinati, mai entrati in contatto con il virus), ovvero i soggetti esposti, hanno l’obbligo di sottoporsi a tampone molecolare o antigenico entro le 48 ore per accedere alle palestre, partecipare agli allenamenti e alle gare, ottenendo la certificazione verde provvisoria. Gli atleti e i tesserati muniti di green pass dovranno comunque effettuare un tampone molecolare o antigenico 48 ore prima delle gare e del primo allenamento della stagione.

Gli spogliatoi saranno utilizzabili, a patto di limitare al massimo il tempo di permanenza e rispettando il distanziamento sociale. Inoltre gli atleti potranno usufruire delle docce, in cubicoli separati, oppure mantenendo una distanza interpersonale di 4 metri.

Il green pass sarà necessario anche per il pubblico che vorrà accedere alle palestre per assistere alle gare. Si consolida anche la figura del Covid Manager, o Delegato alla Vigilanza, che è incaricato dal presidente dell’associazione al controllo del rispetto delle norme igieniche, del distanziamento sociale, del corretto utilizzo delle mascherine e dell’organizzazione del processo di sanificazione delle strutture.

Il Covid Manager è tenuto a controllare i green pass del pubblico e degli atleti, a redigere e a conservare una lista dei nominativi di chi ha avuto accesso alla palestra per garantire la reperibilità. In zona bianca è consentito l’accesso del pubblico alle palestre con capienza massima del 35 per cento, a fronte del 25 per cento previsto dal Decreto-legge precedente (23 luglio 2021). In ogni caso deve essere garantita la distanza di 1 metro in ogni momento.

Anche per la pallavolo serve il tampone nonostante il Green pass

CCS Cogne-Allotreb

Anche per quanto riguarda la pallavolo il green pass diviene obbligatorio per chiunque voglia accedere alle palestre (sopra i 12 anni). È obbligatorio effettuare un tampone molecolare o antigenico entro 48 o 72 ore dal primo allenamento della stagione per gli atleti, gli allenatori, i tecnici e i dirigenti. Per i soggetti che presentino una certificazione di esenzione dal vaccino, è fortemente consigliata l’esecuzione periodica di un tampone molecolare o antigenico rapido ogni 14 giorni.

La figura del Covid Manager continua ad essere necessaria e acquista nuove responsabilità: il controllo delle certificazioni in gara e in allenamento, la verifica dell’organizzazione degli spogliatoi e del mantenimento delle distanze fuori dal campo da gioco. Anche in occasione delle gare, gli spogliatoi possono essere utilizzati, ma garantendo i distanziamenti tra le squadre e previa sanificazione degli spazi. Laddove possibile gli atleti dovranno raggiungere l’impianto di gara in modo scaglionato.

Per quanto riguarda le trasferte, a differenza delle precedenti indicazioni, il gruppo squadra può viaggiare su un unico pullman, mantenendo un adeguato sistema di tracciamento ed evitando il più possibile contatti con altri gruppi di persone.

In base alla normativa in vigore in zona bianca, in occasione delle gare, è consentito l’accesso di un numero di spettatori non superiore al 35% della capienza massima autorizzata. In zona gialla il limite massimo consentito sarà del 25% della capienza autorizzata, e comunque non superiore al numero di 1000 persone. Oltre al pubblico, il numero massimo di persone ammesse nel palazzetto per ragioni organizzative (esclusi dal computo degli spettatori consentiti) è di 80 persone al massimo.

Su pista, strada o montagna, l’Italia torna a correre con i protocolli FIDAL

Partenza Comagna Trail foto Jean Claude Chinchéré
Partenza Comagna Trail foto Jean Claude Chinchéré

Anche la FIDAL, la Federazione Italiana di Atletica Leggera, ha aggiornato i suoi protocolli con l’arrivo del Green Pass, distinguendo tra le manifestazioni su pista e quelle dette “non stadia”.

Per le competizioni su pista, sia indoor che outdoor, l’accesso agli impianti è permesso solo in caso di possesso della certificazione verde e di presentazione dell’autocertificazione, sia pubblico che atleti. In zona bianca, la capienza degli impianti non può essere superiore al 50% di quella massima in caso di impianti all’aperto e 35% al chiuso, mentre scende al 25% in zona gialla.

Oltre alle tante e note disposizioni in materia di limitazione dei contatti e degli assembramenti nelle diverse fasi delle competizioni, vengono anche definiti i numeri massimi di partecipanti alle gare per ogni serie.

Outdoor:
– 600m, 800m: max n° 12 atleti per serie
– 1000m, 1200m (anche con siepi), 1500m: max n° 16 atleti per serie
– 2000m, 3000m (anche con siepi): max n° 18 atleti per serie; ove possibile gli atleti dovranno partire suddivisi in due differenti linee di partenza
– 5000m, 10000m: max n° 20 atleti per serie; ove possibile gli atleti dovranno partire suddivisi in due differenti linee di partenza
– Marcia: max n° 25 atleti per serie, ove possibile gli atleti dovranno partire suddivisi in due differenti linee di partenza.

Indoor:
– 600m: max n° 6 atleti per serie
– 800m: max n° 8 atleti per serie
– 1000m, 1500m: max n° 12 atleti per serie
– 2000 e oltre max n° 16 atleti per serie
– Marcia max n° 20 atleti per serie

Il protocollo “L’Italia torna a correre” riguarda le manifestazioni non stadia su strada (corsa, marcia, nordic walking) e off-road (corsa in montagna, trail runnning e corsa campestre), quindi anche eventuali trail e martze a pià organizzati in Valle d’Aosta ed affiliati alla FIDAL.

Anche in questo caso vige l’obbligo di Green Pass per accedere al sito di gara e, di conseguenza, per competere. Le modalità di partenza prevedono gare a cronometro individuale o, in caso di molti partecipanti, partenze scaglionate con 2.000 atleti al massimo per ogni serie, che dovranno indossare la mascherina per i primi 500 metri di gara.

Ad occupare buona parte del protocollo sono i suggerimenti pratici che la FIDAL fa agli organizzatori delle gare a proposito della gestione delle diverse fasi, dalle comunicazioni/iscrizioni in via telematica all’invio a casa di pettorale e pacco gara, fino a ristori, expo gara e “pasta party”, tutti oggetto di valutazione di opportunità da parte degli organizzatori.

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