Sport, etica, inclusione: firmato un Protocollo d’Intesa

06 Maggio 2022

Etica, fair play, rispetto ed inclusione sociale. Sono questi i principi cardine – nello sport, ma dovrebbero esserlo anche nella vita di tutti i giorni – su cui si poggia il Protocollo d’Intesa firmato oggi, venerdì 6 maggio, da Panathlon Club du Val d’Aoste, Comune di Aosta, Coni e Comitato Paralimpico.

Un protocollo che vuole promuovere, tra le società sportive, le amministrazioni e tutti i soggetti che si occupano di sport, una sana cultura sportiva: “sana” sia per la salute che per il benessere personale e sociale.

“Come Panathlon abbiamo tre Carte Etiche, importanti perché rispondono a dei principi per promuovere la cultura sportiva nei giovani ma anche nei genitori, nel rispetto delle regole e dell’avversario”, spiega il Presidente del Panathlon Club du Val d’Aoste, Piercarlo Lunardi. “La firma di questo Protocollo è per noi molto importante, perché ci riconosce come soggetto di promozione sportiva. Tengo particolarmente all’adesione del CIP, perché lo sport è inclusione. Anche quest’anno riproporremo, insieme al Coni, il premio Fair Play per i giovani più meritori, e abbiamo diversi altri progetti per il futuro”. Il Comune di Aosta, rappresentato dall’assessora allo sport Alina Sapinet, già da un anno e mezzo collabora con il Panathlon, come testimoniano le targhe etiche apposte negli impianti sportivi.

Per Jean Dondeynaz, presidente del Coni regionale, la giornata di oggi è importante perché “rappresenta un segnale della volontà di fare rete con le amministrazioni e gli altri soggetti. È importante applicare questi principi fin da subito, per tenere alta l’attenzione su alcuni fenomeni come l’abbandono sportivo o altri. Investire sullo sport ha delle ricadute positive sulla sanità e sulla società”.

“È importante sollecitare le federazioni e le società a promuovere l’attività pensando al benessere della persona e non alla medaglia”, conferma Michele Tropiano, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico valdostano. “Siamo orgogliosi e contenti di portare avanti tutti insieme la promozione dello sport anche per le persone con disabilità, perché l’inclusione non deve essere data per scontata. Ci vogliono impianti adeguati, basti pensare alla Disval di wheelchair curling che deve andare ad allenarsi a Pinerolo e che si è laureata campione d’Italia”.

Presente oggi anche il Governatore dell’Area3 Piemonte-Valle d’Aosta del Panathlon International, Maurizio Nasi: “Sono affascinato e commosso nel vedere questo protocollo: è una squadra che lavora per portare avanti i principi dello sport. Etica vuol dire rispetto delle regole scritte e codificate, ma anche riconducibili all’educazione nel nostro vivere quotidiano”.

Il Protocollo d’Intesa

Il Protocollo d’Intesa ha l’obiettivo di:

– promuovere con azioni sistematiche e continue, tramite il Panathlon Club du Val d’Aoste, i principi di etica, fair-play, rispetto e inclusione sociale;

– promuovere studi e ricerche sui problemi dello sport e dei suoi rapporti con la società, divulgandoli nell’opinione pubblica in collaborazione con la scuola, l’università e altre istituzioni culturali;

– adoperarsi affinché la possibilità di una sana educazione sportiva sia garantita a ognuno, senza distinzione di razza, di sesso e di età, soprattutto attraverso la promozione di una attività giovanile e scolastica, culturale e sportiva;

– condividere l’elaborazione delle normative sportive, intervenendo nei procedimenti di proposta, consultazione e programmazione con le modalità previste dai singoli ordinamenti nazionali e regionali;

– incentivare e sostenere le attività a favore delle persone con disabilità e quelle per la prevenzione della tossicodipendenza e il recupero delle sue vittime, la promozione e la realizzazione dei programmi di educazione alla non violenza e di dissuasione del doping;

– incentivare le Associazioni/Società Sportive Dilettantistiche a sottoscrivere formalmente la Dichiarazione sull’Etica, nello sport giovanile, la Carta dei diritti del ragazzo nello sport e la Carta dei doveri del genitore nello sport, impegnandosi nel contempo ad adottare una gestione dell’attività sociale basata sui principi di etica, fair-play, rispetto ed inclusione sociale ed impegnandosi ad applicare e rispettare i principi ivi enunciati.

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