Tor des Géants al giro di boa, primo a sorpresa Romain Olivier

È testa a testa in vertice fra il francese Romain Olivier e l’Italiano Oliviero Bosatelli, separati da 25 minuti. Silvia Trigueros Garrote al comando in solitaria della gara femminile. Collé costretto all'abbandono. Ad uscire per primo dalla base vita di Donnas, però, è Bosatelli seguito da Reynolds. Olivier ancora ai box.
Tor des Géants 2019 - Romain Olivier - Foto di Roberto Roux
Sport

Dopo gli sconvolgimenti di classifica avvenuti durante la notte, il Tor des Géants arriva al giro di boa presso Donnas. Gli atleti si preparano a risalire verso Gressoney-Saint-Jean ed il percorso che li riporterà al traguardo di Courmayeur.

Da solo, a guidare la classifica è il francese Romain Olivier, vera sorpresa della competizione, che fa il suo ingresso alla base vita di Donnas alle 11:38 in 23h38’43″. A seguirlo, con venticinque minuti di ritardo c’è Oliviero Bosatelli (24h03’00’’) che in mattinata supera il canadese Galen Reynolds, distaccandolo di 17 primi. L’altra rivelazione di questo Tor des Géants, Francesco Cucco, prosegue inesorabile nel suo inseguimento al podio entrando alla base vita con un’ora e mezza di ritardo dal corridore francese. Mentre Franco Collé, dopo aver lottato contro un problema agli occhi che ne impediva la vista al punto di non riuscire a riconoscere le persone, si ritira, abbandonando di fatto il tentativo di vincere due edizione di Tor consecutivamente.

Continua la volata di Silvia Trigueros Garrote

La gara al femminile lascia presagire uno scenario in cui è la regina Silvia Trigueros Garrote a trionfare. Durante la notte l’atleta spagnola ha fatto il vuoto dietro di sé distaccando la seconda classificata, Jocelyne Pauly, di poco più di un’ora e la terza, Sonia Furtado di quasi due. Alla base vita di Donnas, check-point mediano della gara, il podio è servito a meno di inaspettate sorprese lungo il percorso di rientro a Courmayeur.

Intanto sale a 86 il numero dei ritirati, tra cui il più triste e sentito, specialmente per il pubblico valdostano è quello di Collé.

Romain Olivier, primo a sorpresa

L’atleta nato in Francia a Briançon 33 anni fa (saranno 34 a novembre) e iscritto al Centro guide alpine di Chamonix è, a sorpresa, primo della corsa. Col pettorale numero 1739, sin dalle prime battute di gara si è distinto come un temibile avversario capace di insidiare, da molto vicino, i già noti e favoriti campioni Franco Collé, Galen Reynolds e Peter Kienzl.

La sua è una storia sportiva particolare che comincia a prendere forma in seguito ad un avvenimento che ne ha segnato la vita. Poco più che ventenne gli viene diagnosticata la leucemia e trova nel trail, soprattutto nella formula Ultra, un modo per evadere ed allontanare i fantasmi di una situazione così complicata. Parallelamente si forma come guida alpina di alta montagna che oggi è il suo mestiere principale.

A cavallo tra 2017 e 2019 inanella una serie di buoni risultati su diversi tracciati. Arriva primo al Grand Raid des Pyrénées 2017 e all’Ultra Trail Puy Mary Aurillac 2019, e si aggiudica tre secondi posti al Trail Sainte-Victoire 2018, all’Ultra Trail Tai Mo Shan 2017 e all’Ultra Trail Puy Mary Aurillac 2017.

Durante il massaggio si dice contento e felice di come sta andando questo Tor des Géants, consapevole che “non bisogna vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”. Purtroppo è colpito da un lieve dolore muscolare che lo sta limitando nella corsa. “Per adesso intendo risposarmi e provare a recuperare condizione fisica – spiega -. Non importa se quando riparto gli inseguitori mi hanno raggiunto alla base vita. La gara è ancora molto lunga e bisogna essere pazienti e attenti allo stesso tempo, ho del margine da poter sfruttare a mio favore, in più il meteo sta migliorando. Sono fiducioso e pieno di speranze”.

Gara però che si apre giusto a metà percorso: ad uscire per primo dalla base vita di Donnas è però Bosatelli seguito da Reynolds, col francese Olivier, ad ora, ancora fermo ai “box”.

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