Tor des Géants 2021, il racconto della gara tra foto, video e classifiche
Il Tor des Géants 2021 si è concluso sabato 18 settembre 2021 con l’arrivo di Roberto Zanco, ultimo concorrente al traguardo, dopo 151 ore, accolto da un’ovazione dal pubblico e dal tandem protagonista della corsa, Russi-Collé. Prima che i ricordi svaniscano lentamente nella nostra memoria, però, abbiamo deciso di riavvolgere il nastro per fissarli qui, nero su bianco, attraverso un racconto fatto d’immagini, filmati e parole, necessari per non tralasciare neanche uno dettaglio di un’edizione memorabile, per svariati motivi: dal doppio tris, firmato al maschile da Franco Collé e dalla basca Silvia Trigueros Garrote, fino al record assoluto della gara, firmato sempre dal valdostano. In mezzo c’è una battaglia lunga 330km, fatta di attacchi, rimonte, ritiri, lacrime e sudore.
Pronti? Via!
Come da tradizione la gara più attesa del circuito TORX – il leggendario Tor des Géants, 330km e 24 mila metri di dislivello positivo – è iniziata da Courmayeur, domenica 12 settembre 2021, con due partenze scaglionate, al fine di permettere il distanziamento sociale e il rispetto delle regole anti contagio. Tra i 711 atleti al via, provenienti da 49 nazioni, il sorvegliato numero uno è ovviamente Franco Collé: già due volte vincitore del Tor des Géants, il gressonaro è atteso alla clamorosa tripletta. Per tentare l’impresa, dunque, l’atleta ha rinunciato a correre l’Ultra-Trail du Mont-Blanc, un paio di settimane prima del Tor, per concentrare le proprie energie sulla gara più sentita.
“Le sensazioni fisiche sono finalmente buone ma si sa, non basta solo quello – ci ha spiegato Collé in partenza – ora entrano in gioco la testa, il sonno, la fatica e anche la fortuna”. E’ proprio Collé a fare i nomi dei suoi avversari. “Credo che Jonas Russi possa essere il mio principale antagonista (d’altronde lo scorso anno, infatti, vinsero la Swiss Peaks 360 arrivando insieme sul traguardo) mi aspetto che faccia un grande Tor. Poi c’è Petter Restorp, altro grande atleta da tenere d’occhio. E comunque di Oliviero Bosatelli (presentatosi in condizioni non ottimali) non mi fido: è un duro, non è qui per fare una gita.
Per il podio, in ogni caso, la lista dei pretendenti è molto lunga. Tra questi ci sono soprattutto il canadese Galen Reynolds, già due volte secondo (nel 2018 e nel 2019) e fortemente intenzionato ad aggiudicarsi il suo primo Tor. Qualificata anche la pattuglia azzurra a caccia del podio: per Gianluca Galeati e Andrea Macchi si tratterebbe di un ritorno al vertice per due atleti già abituati ai piazzamenti più alti nella classifica. E poi ancora, tra gli outsider, c’è la truppa di statunitensi composta da Joe Grant, John Kelly e Kyle Curtin. Senza dimenticare lo spagnolo Pablo Criado Toca, trailer che conosce a menadito la corsa, e il francese Jerome Lucas.
Al femminile, la donna da battere è senza dubbio la spagnola Silvia Trigueros Garrote: ci proverà la valdostana di adozione Lisa Borzani. Entrambe sono già state per due volte vincitrici della gara. Le avversarie, comunque, non mancheranno: dalla francese Claire Bannwarth alle italiane Maria Elisabetta Lastri e Melissa Paganelli. Tra le altre atlete valdostane ci sono anche Sonia Locatelli e Giulia Zanovello.
Inizia la battaglia ed è subito testa a testa tra Russi e Collé
Le sensazioni di Collé si rivelano subito corrette: Jonas Russi lo bracca a vista. I due arrivano insieme, di gran carriera, alla prima base vita, quella di Valgrisenche, dopo circa 50km di gara, alle 17 in punto. Dietro di loro, staccato di pochi minuti, il francese Romain Olivier, mentre dietro c’è un altro tandem, composto da Andrea Macchi e Gianluca Galeati. Seguono lo svedese Petter Restorp e un altro francese, Lucas Jerome. Nel frattempo iniziano i primi ritiri: a Planaval si fermano le speranze di Giuliano Cavallo, uno dei valdostani più quotati in ottica classifica, a causa di un problema alla bandelletta. Al femminile, come previsto, è testa a testa tra Lisa Borzani e Silvia Trigueros Garrote (in leggero vantaggio al passaggio di Planaval), entrambe alla caccia della terza vittoria al Tor. Leggermente staccata la valdostana Sonia Locatelli.
Russi tenta la fuga durante la prima notte
Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste: il suo nome è Jonas Russi. La prima notte al Tor des Géants regala sempre grandi sorprese e anche quest’anno i colpi di scena non sono mancati. In testa alla corsa, infatti, la coppia è scoppiata. Giunti a Cogne insieme in piena notte, Franco Collé ha perso progressivamente terreno rispetto allo svizzero (otto minuti a Les Goilles, mezz’ora al Rifugio Dondena e lo stesso distacco a Chardonney prima e Pontboset poi) che nella mattinata di lunedì è transitato alla base vita di Donnas in testa. Il ritmo tenuto dallo svizzero, in ogni caso, è altissimo, sotto i tempi record fatti registrare da Javi Dominguez nel 2017. Dietro di loro, il francese Romain Olivier, staccato di quasi un’ora.
Ritirati Macchi, Locatelli e Reynolds
Notte difficile, come d’abitudine, anche per via dei tanti ritiri: in tutto sono stati una sessantina. Tra questi, tante “vittime” illustri: da Andrea Macchi, fermatosi a Cogne all’alba, quando lottava per il podio, fino a Sonia Locatelli, la valdostana che lottava per una posizione importante e che si è arresa ieri sera a Rhêmes, passando per uno dei pretendenti alla vittoria finale, il canadese Galen Reynolds, arresosi questa mattina anch’egli a Cogne. Fuori anche l’americano John Kelly.
Al femminile, in testa c’è la spagnola Silvia Trigueros Garrote che sta letteralmente volando. L’atleta basca è addirittura decima in classifica generale, con un vantaggio di oltre tre ore su Melissa Paganelli e Claire Bannwarth. Ma Lisa Borzani, dov’è?
Il ritiro di Lisa Borzani
Borzani e Trigueros sono state appaiate in testa per lunghi tratti, con appena sei minuti di ritardo dell’italiana all’ultimo rilevamento notturno. Il mattino dopo il distacco era salito a svariate ore: era troppo forte il dolore, per la valdostana acquisita, incappata in una caduta nei pressi di Passo Alto, dove ha preso una botta al ginocchio che, inizialmente, non sembrava crearle troppe preoccupazioni. “L’ho vista a Planaval e a Rhêmes-Notre-Dame e stava bene”, ha raccontato il marito Paolo Pajaro, che le prestava assistenza lungo il percorso. “Salendo all’Entrelor, però, ha sentito male e non riusciva più ad andare avanti, così ha dormito nel bivacco ed è stata poi presa dall’elicottero alle prime luci del giorno”. Con il suo ritiro ha detto addio alla ricerca del terzo titolo, consegnandolo di fatto nelle mani di Silvia Ainhoa Trigueros Garrote. Dietro di lei, staccate di svariate ore, la bergamasca Melissa Paganelli e la francese Claire Bannwarth.
Continua la fuga di Russi ma Collé non molla
All’alba del secondo giorno di gara il duello a distanza tra lo svizzero Jonas Russi e il suo inseguitore, l’idolo di casa, il valdostano Franco Collé, si infiamma. Dopo aver percorso insieme un terzo del percorso, Russi ha sfruttato un momento di difficoltà di Collé, causato da alcuni problemi di stomaco, dopo la base vita di Cogne, guadagnando circa mezz’ora di vantaggio. Un distacco rimasto costante per tutta la mattinata, salvo poi salire a 40 minuti, al rilevamento effettuato al Rifugio Coda, al km 174 di corsa.
Russi è sbucato dalla nebbia alle 14.14, visibilmente provato. “Ho avuto molto caldo in basso (a Donnas, il punto più basso della gara, nd)”, ha spiegato mescolando un po’ di italiano e un po’ di francese, prima di sedersi e chiedere un po’ d’acqua e della polenta. Quaranta minuti più tardi, dallo stesso sentiero, ha fatto capolino anche Collé, accolto dalla sua gente. Il gressonaro è apparso stanco e molto concentrato. Ha bevuto una limonata calda e una Fanta, ma non è riuscito a mangiare nulla. “Lo stomaco va meglio ma ancora non me la sento di fare grandi mangiate”, ha spiegato, prima di rilanciare con una richiesta insolita: “Un gelato lo avete?” Dietro di loro la classifica rimane immutata, con il francese Romain Olivier saldamente al terzo posto e alla caccia proprio di Collé. Quarto Gianluca Galeati, quinto Petter Restorp. Tra gli altri valdostani in corsa, ottimo 22° posto per Marco Bethaz.
Anche al femminile le posizioni sono rimaste immutati rispetto ai precedenti passaggi: Silvia Ainhoa Trigueros Garrote vola (è addirittura nona in classifica generale) con un vantaggio che supera le 3 ore sulla bergamasca Melissa Paganelli e la francese Claire Bannwarth.
La fuga di Russi non va in porto, Collé rientra su Russi
La fuga è andata a vuoto, la rimonta è completa: Franco Collé ha ripreso Jonas Russi e ora viaggiano di nuovo insieme verso il traguardo di Courmayeur. Anche la seconda notte di gara al Tor des Géants, dunque, è stata ricca di sorprese.
Il gressonaro ha superato i problemi allo stomaco sofferti in precedenza e dopo aver contenuto il distacco ad una quarantina di minuti (vantaggio massimo fatto segnare da Russi al Rifugio Coda, alle 16.20 di lunedì pomeriggio), sui sentieri di casa ha ingranato la quarta, andando a riprendere lo svizzero lungo la salita che porta al Rifugio Alpenzu. Lì i due atleti si sono concessi un microsonno di qualche minuto e un caffè, prima di ripartire.
Poco dopo la mezzanotte, dunque, la coppia si è ricompattata, ed è tornata a macinare km a tempo di record. Alle loro spalle, la lotta per il podio è più che mai aperta. Nella notte, alla base vita di Gressoney, Romain Olivier è stato superato da Petter Restorp: sosta molto lunga, di circa due ore e mezza per il francese, mentre lo svedese si è concesso un’ora soltanto, ripartendo al terzo posto, con una mezz’ora di vantaggio sull’avversario. Al quinto posto, Lucas Jerome, staccato di circa un’ora e mezza dal connazionale. Non è più della partita, invece, Gianluca Galeati. L’imolese si è dovuto arrendere a Niel (in tutti i ritiri sono circa 150, dopo due notti di gara) lasciando via libera ad un incredibile Oliviero Bosatelli, autore di una magnifica rimonta nonostante i noti problemi fisici. Il “Bosa” sale al sesto posto. A proposito di rimonta: continua a scalare posizioni il valdostano Marco Bethaz, al momento tredicesimo.
Per quanto riguarda invece la classifica femminile, continua la corsa solitaria e inarrestabile di Silvia Trigueros Garrote, dopo il ritiro di Lisa Borzani. L’atleta basca veleggia in decima posizione generale, con un vantaggio di circa tre ore sulla bergamasca Melissa Paganelli, autrice anch’essa di un Tor eccezionale. Dietro di lei, ad oltre tre ore e mezza di stacco, la francese Claire Bannwarth che deve stare attenta al ritorno dell’esperta trailer britannica Nicky Spinks. Nona la prima delle valdostane in gara, Giulia Zanovello.
L’ultima notte
Arriveranno insieme oppure l’ultima notte porterà in dote il tanto atteso colpo di scena? La domanda risuona ovunque, in Valle d’Aosta, quando manca davvero poco alla conclusione l’undicesima edizione del Tor des Géants, con un testa a testa, all’ultimo metro, tra il padrone di casa, Franco Collé, e lo svizzero Jonas Russi.
Mai prima d’ora l’ultima base vita del percorso, posizionata al km 303, a Ollomont, aveva visto transitare in testa una coppia. Cosa succederà ora, dunque? La strada per Courmayeur è ancora lunga e le insidie non mancano, soprattutto perché il sonno, di notte, inizierà a farsi sentire come mai prima. I pochi minuti dormiti da entrambi potrebbero fare la differenza e decidere il Tor. L’alternativa è tagliare il traguardo insieme, come già avvenuto proprio a loro due, lo scorso anno, al termine della Swiss Peaks 360.
Dietro di loro la questione podio sembra chiusa, con lo svedese Petter Restorp saldamente al terzo posto con svariate ore di vantaggio sul francese Jerome Lucas che ha guadagnato una posizione approfittando del ritiro del connazionale Romain Olivier. Segue un tandem tutto italiano formato da Luca Picinali e da un immenso Oliviero Bosatelli: i due procedono insieme con mezz’ora di vantaggio su un altro italiano, Simone Corsini. Tra gli altri valdostani, prestazione di grande spessore per Marco Béthaz, in costante progressione: al momento è nono.
Nulla è cambiato, invece, al femminile: Silvia Trigueros Garrote si è messa in testa di distruggere il suo precedente record (85h 23’ 15’’) e vola con oltre 50 minuti di vantaggio su…se stessa nel 2019. L’atleta basca è stabile in decima posizione generale con un vantaggio di circa quattro ore sulla bergamasca Melissa Paganelli, autrice anch’essa, fino a questo momento, di un Tor eccezionale (15° posto attuale per lei). Dietro di lei, ad altre quattro ore di distacco, l’esperta trailer britannica Nicky Spinks che ha sorpassato la francese Claire Bannwarth. Nona la prima delle valdostane in gara, Giulia Zanovello, mentre Marcella Pont è tredicesima.
Franco Collé mette a segno uno storico tris e demolisce ogni record
E’ arrivato proprio alla fine, nell’ultima, splendida notte del Tor des Géants, insieme al tanto atteso attacco di Franco Collé, il colpo di scena che un po’ tutti si aspettavano.
Un colpo che il gressonaro ha deciso di sferrare poco prima di mezzanotte di ieri, lungo l’interminabile discesa che dal Col Champillon porta a Saint-Rhémy-en-Bosses (dove è transitato alle 23.19), prima di giungere ai piedi dell’ultima salita, quella che porta al Col du Malatrà. Proprio su quella poderale, diventata nel corso degli anni l’incubo di ogni finisher del Tor, il gressonaro si è reso conto della stanchezza del proprio avversario, lo svizzero Jonas Russi, e così ha ingranato la quarta e non si è più voltato, proseguendo spedito verso la vittoria, sotto una pioggia battente.
Collé ha tagliato quindi il traguardo questa mattina ben prima dell’alba, alle 4.43, abbassando il precedente record (67h52’15”) fatto registrare da Javi Dominguez nel 2017: per coprire i 330km di gara il valdostano ha impiegato 66h43’57″, un’ora abbondante meno del basco. Per lui si tratta del terzo successo al Tor, dopo le vittorie del 2014 e del 2018 (oltre ad un quinto posto nel 2012 e un terzo nel 2013): nessuno prima di lui è stato capace di tale impresa.
Il racconto del momento decisivo
“Siamo andati avanti insieme, come due grandissimi amici, ma ce le siamo anche date di santa ragione”, ha spiegato al traguardo Collé. Salendo allo Champillon i due si sono parlati: “Cosa facciamo?”
“Non arriviamo insieme – ha risposto lo svizzero – da domani gara dura e battaglia”. Una battaglia che però, per l’appunto, è iniziata praticamente subito. “Nella discesa lui ha provato ad accelerare ma poi non so se un piccolo infortunio o cos’altro, lo ha ha frenato e ha dovuto rallentare: è stato anche altruista perché vedendo che potevo fare il record mi ha detto: Vai!”, ha svelato Collé. “Non abbiamo praticamente dormito, ma non ho patito il sonno, se devo essere onesto”.
Secondo posto per un incredibile Jonas Russi
Al secondo posto è arrivato, alle 7.03, uno straordinario Jonas Russi, che alla sua prima partecipazione al Tor è stato capace di ottenere il terzo tempo assoluto in 69h03’13″. “Devo ringraziare tutti i volontari, l’organizzazione”, ha detto Russi al traguardo, visibilmente commosso. “Non conoscevo il Tor des Géants, tempo fa Denise Zimmermann, che lo ha vinto nel 2015, mi aveva detto di farlo”. Sulla sfida con Collé – che sotto l’arco dell’arrivo gli ha più volte fatto notare di quale impresa lo svizzero sia stato capace – ha pesato qualche problema ai muscoli delle gambe. “Ma anche senza non sarei stato più forte di Franco”, prosegue Russi. “Lui è stato impressionante, nonostante i problemi allo stomaco è riuscito a fare il record”.
Petter Restorp completa il podio
Si è conclusa alle 14.36 la prima cavalcata di Petter Restorp al Tor des Géants. Lo svedese residente a Chamonix ha fermato il cronometro dopo 76h36’, con un terzo posto frutto di una prova fatta di costanza e pazienza, che lo ha portato sul podio dopo il ritiro di Romain Olivier di ieri, anche se il distacco dai due fenomeni di testa è stato ampio.
I sentieri valdostani – e le gare di VDA Trailers – non sono nuovi per Restorp, che dopo due terzi posti alla Winter Eco Trail by Night nel 2017 e 2018, ha vinto nel 2019, oltre ad aver ottenuto, lo stesso anno, il terzo posto nella gara da 105 km del Gran Trail Courmayeur. Quest’anno ha anche vinto – proprio davanti a Franco Collé – la 50 km del QuartTrail des Alpages.
Marco Bethaz conquista l’ottavo posto
Continua a parlare valdostano, questa edizione del TORX. Dopo la vittoria di Franco Collé al Tor des Géants e quella di Henri Grosjaques nel Tot Dret, questa sera, nella gara da 330km, è arrivato anche Marco Bethaz. Un ottavo posto per lui al Tor, dunque, chiuso in 85h1′, dietro a Oliviero Bosatelli (7°, e meno male che era infortunato, ndr), Lucas Jerome (6°) e Simone Corsini (5°). Per il resto del podio…beh, bisogna tornare all’alba di ieri mattina.
E’ tripletta anche per Silvia Trigueros Garrote
Un’impresa chiama l’altra e così, dopo i brividi provati per il successo di Franco Collé, anche la seconda notte di arrivi al Tor des Géants regala un momento speciale, unico, indimenticabile. Silvia Trigueros Garrote conquista la sua terza vittoria consecutiva, dopo quelle del 2018 e del 2019. E’ l’unica ad esserci riuscita. Al traguardo deserto di Courmayeur è arrivata alle 3.57, concludendo la propria fatica in 89h57′, con la tredicesima posizione in classifica generale. Il record – 85h 23’ 15’’- rimane comunque il suo, inarrivabile (forse, chissà) fatto registrare nel 2019.
Conclude in seconda posizione la bergamasca Melissa Paganelli (93:35), per lei una buona prestazione nonostante un finale travagliato a causa della grande stanchezza. Terza classificata l’inglese Nicky Spinks, che ferma il cronometro sul tempo di 101:16.
Le premiazioni
Durante la cerimonia di premiazione che ha chiuso la giornata, non sono mancate menzioni e premi speciali. Il più significativo è stato assegnato alla canadese Stephanie Case, classificatasi terza assoluta al TOR450 – Tor des Glaciers conferitole – al di là dei suoi innegabili meriti sportivi – nella sua veste di fondatrice di Free To Run, associazione no-profit impegnata nel favorire un’attività sportiva al femminile più libera, soprattutto nelle zone meno sicure del mondo. Per premiare il suo impegno, le è stato dedicato un ciliegio che verrà posto alla partenza della funivia Skyway Monte Bianco.