È oramai questione di pochi giorni per gustare colombe e uova di cioccolato in compagnia di amici o famigliari, ma non molti quest’anno hanno deciso di farlo regalandosi un weekend di soggiorno in Valle d’Aosta. Incrociando le dita e sperando nel sole e nelle temperature miti delle prime giornate di primavera, un numero inferiore di italiani e stranieri è quest’anno andato alla ricerca degli ultimi impianti sciistici aperti o di un tuffo nella storia e nella cultura valdostane.
Last minute
Secondo le prime previsioni, le località della regione dove gli impianti resteranno attivi e l’innevamento si manterrà soddisfacente potrebbero lavorare bene con gli appassionati di sci, mentre altrove le prenotazioni rischiano di subire una decrescita.
“Quando la Pasqua cade dopo la prima decade di aprile la gente tende a preferire il mare alla montagna, ma tutto dipenderà anche dalle condizioni climatiche perché nelle belle giornate chiunque vuole concedersi una buona sciata – nota Luigi Fosson, presidente di Adava -. Molto si giocherà dunque sull’ultimo minuto sia nelle zone sciistiche sia nel centro e nel fondo Valle, dove i turisti amano anche soltanto sedersi all’aria aperta per il pranzo e godersi una passeggiata per le vie della città”.
Breuil-Cervinia
Grazie a temperature basse e piste attive sia sul versante valdostano che su quello svizzero, lungo la prima settimana di aprile le presenze italiane e straniere sono mai scarseggiate a Breuil-Cervinia indipendentemente dalla Pasqua.
“Nonostante un forte calo nel fine settimana e nessun numero da tutto esaurito, abbiamo notato una buona occupazione estera su tutta la settimana, che segue la tendenza di questo tipo di clientela a concedersi vacanze molto più lunghe scandendo i periodi in base alla provenienza – constata il delegato Adava Matteo Zanetti -. È più difficoltoso fare previsioni sui turisti connazionali, che probabilmente verificheranno il meteo e prenoteranno appena a ridosso delle festività, speriamo esaurendo la disponibilità di posti che ancora abbiamo tra il venerdì santo e il lunedì di Pasquetta”.
Courmayeur
Nonostante le condizioni ottimali degli impianti e le previsioni che promettono belle giornate di sole, a Courmayeur la Pasqua anticipata riduce la frequentazione di alberghi e ristoranti aumentando però quella delle seconde case.
“Malgrado il buon andamento della stagione invernale, la sua conclusione non è di certo delle migliori – commenta il delegato Adava Alessio Berthod -. Le prenotazioni vanno purtroppo a rilento sia per i clienti italiani che per gli stranieri, influenzate forse dal fatto che, essendo straordinariamente tutte le strutture ancora aperte, il flusso di visitatori tende a suddividersi su tutto il paese”.
Aosta
Nemmeno nel capoluogo i pronostici legati al turismo pasquale sembrano essere più rosei, anche se crescono le richieste sul lungo termine nei mesi più caldi tra aprile e giugno.
“Non siamo decisamente all’altezza delle condizioni meteo promesse né della situazione neve eccellente a Pila, forse perché psicologicamente le persone hanno già archiviato la stagione sciistica e iniziano a proiettarsi verso destinazioni altre come mare o lago – ammette la delegata Adava Jeannette Bondaz -. I prezzi di certo risultano in linea con il resto dell’anno e non hanno subito aumenti legati al periodo di Pasqua, però abbiamo potuto notare come la ricettività degli appartamenti sia riuscita negli ultimi tempi a intercettare bene il mercato di Aosta influenzando anche le strutture alberghiere”.
Rhêmes-Notre-Dame
Anche a Rhêmes-Notre-Dame, come in altre località sciistiche valdostane, il periodo di Pasqua 2023 pare essere lievemente sotto tono se paragonato agli anni passati.
“Nonostante qualche prenotazione dell’ultimo minuto arrivata proprio in questi ultimi giorni, forse la gente tende a preferire il lago o, restando in Valle d’Aosta, l’area della Plaine – osserva la delegata Adava Sharon Saudin -. Abbiamo chiuso il 26 marzo sia le piste di fondo sia le piste di discesa e, come molti altri comuni di montagna delle regioni alpine, abbiamo finito la nostra pur proficua stagione invernale”.
La bassa Valle
Restano disattese persino le speranze della bassa Valle, nel periodo di Pasqua da sempre fonte di attrazione perlopiù di italiani dediti a soggiorni limitati al solo fine settimana.
“Tendiamo a lavorare su pernottamenti brevi la cui permanenza media non supera le due o le tre notti – conclude Giorgia Vigna Lasina, presidente Giovani albergatori Adava nonché delegata Adava per la zona di Pont-Saint-Martin -. Per le feste il movimento è buono e, anche se ci saremmo aspettati qualche riscontro in più, di certo non ci possiamo lamentare dell’andamento di quest’anno”.