Non scrivo su questa rubrica da più di due mesi. Ero in debito di energie, di ossigeno e di motivazione. In particolare non riuscivo più a parlar di scuola, tanto era lo sconforto.
Alla primaria no, lì mi rianimavo ogni volta che entravo in classe. I bambini, i supereroi di quest’anno! Anche quando incontravo (rigorosamente on line eh, figuriamoci) le maestre dell’infanzia, stavo bene.
Lì sentivo il senso di un lavoro pedagogico che si stava portando avanti e, guarda caso, quelli sono gli ordini di scuola rimasti maggiormente in presenza.
Alla scuola secondaria invece il mio bilancio è, tristemente, in negativo. Vorrei potervi dire che è stato un anno comunque bello, che siamo arrivati in vetta, stanchi e logori, ma integri, e che ci siamo arrivati tutti, ma non posso. Perché, purtroppo, quest’anno abbiamo perso per strada, alle medie e soprattutto alle superiori, tanti, troppi ragazzi. In un anno da delirio, con scelte governative scellerate, con troppa Dad e troppe chiusure, molti ragazzi non hanno retto. Fino a fine novembre sì, la tenuta scolastica ancora c’era. Poi si è chiesto loro troppo.
Le chiusure primaverili, poi, la batosta finale.
È stato un anno scolastico faticosissimo per tutti, la pandemic fatigue si faceva sentire (in adulti e ragazzi), io stessa ho dovuto raschiare dal fondo del barile di tutte le mie energie residue per gestire i mille impegni, le chiusure dei progetti, le acrobazie di calendario, passando da un’attività fatta in classe (nelle scuole in cui il mio progetto era nel PTOF, che a quanto pare quello “immunizza”) ad un laboratorio fatto all’aperto (nelle altre scuole, dove l’esperto esterno Uhh, guai se entra quest’anno!), ad un corso di formazione per insegnanti su Meet, ad una conferenza on line con i genitori, ai colloqui di counselling con famiglie e ragazzi. Ne ho visti troppi di ragazzi adolescenti demotivati, in ansia, spenti, e diventati iperconnessi.
Ma cosa diavolo abbiamo (hanno) fatto a questa generazione, quest’anno? Ho provato a fare un mio bilancio di chiusura di questo anno scolastico giocando con le metafore, con il gioco del “Se fosse”. Lo potete leggere qui https://liciacoppo.it/blog/un-anno-scolastico-da-dimenticare/ , nel mio blog. E buona estate, meritata, a tutti noi!