La scuola è sempre l’ultima ruota del carro

Io sognavo e immaginavo linee guida che ci parlassero di novità, e che si portassero con sé, oltre alle idee, quella cosina affatto irrilevante che servirebbe alla scuola italiana: i money. E invece, nulla di pervenuto. Né le buone idee, tanto meno i soldi necessari.
Scuola vuota
Basta un po’ di educazione

Avevo iniziato la mia mini-serie di articoli su “La scuola che verrà”, ma come avrete notato mi sono interrotta subito. Non è solo che avevo vari progetti da chiudere nell’ultimo mese, non è solo che ero alle prese col mio lavoro che, per fortuna, ripartiva, e quindi avevo meno tempo per scrivere.

E’ che in questi ultimi 40 giorni ho proprio perso le parole. A forza di vedere così bistrattata la Scuola, a forza di vedere che pian piano tutto il mondo del lavoro ripartiva (eh certo, lì è una questione di business), a forza di vedere che, per fortuna, anche gli spazi di socializzazione informale ripartivano (eh certo, perché lì la responsabilità se la prendono le cooperative o le associazioni che organizzano, non lo Stato, che non vuole prendersele mai!), a forza di vedere che, finalmente, ripartiva anche lo sport (siamo di nuovo lì, le ASD, tenendo le dita incrociate, si fanno carico della responsabilità), ecco, a forza di vedere tutto il mondo felicemente in movimento e la Scuola ancora ferma, ero davvero demoralizzata.

Anzi, amareggiata. Ma non perché volevo che la scuola aprisse ora, per carità, lo so, i rischi, non c’erano le condizioni, e bla bla bla. Ma perché vedevo che la scuola non era una priorità. Se ne parlava poco, come fosse un problema di cui occuparsi a settembre! Non vedevo pianificazione. Vedevo questi mesi buttati via, quando si potevano usare per progettare, ristrutturare spazi, formare i docenti su un modo diverso di fare scuola. La grande occasione di riscatto della scuola!

Eccolo lì, il problema. Io sognavo e immaginavo linee guida che ci parlassero di novità, e che si portassero con sé, oltre alle idee, quella cosina affatto irrilevante che servirebbe alla scuola italiana: i money.

Ed invece, nulla di pervenuto. Né le buone idee, tanto meno i soldi necessari.

Come si ripartirà a settembre? “Ad minchiam”, per usare un improvvisato latinismo. Qualche pensiero più articolato sul tema l’ho scritto qui https://liciacoppo.it/blog/litalia-un-paese-senza-futuro-e-senza-regole/ sul mio blog, ma preparatevi: a questo giro non sono ottimista come sempre. Forse vi converrebbe prendere un Maalox, come ho fatto io dopo aver letto le linee guida del Miur.

0 risposte

  1. Purtroppo è così… occasione persa per rinnovare la scuola, ma soprattutto tutta una serie di regole scritte da gente che non ha idea di cosa voglia dire stare in classe con bambini e adolescenti… che tristezza …

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