E’ morto Vittorio Padovani, fondatore della storica carrozzeria ad Aosta

Vittorio Padovani lascia la moglie Marisa, il figlio Roberto con Elena, la nuora Claudia e i nipoti Luca, Federica e Francesca. I funerali si svolgeranno martedì 30 aprile alle 10 nella chiesa di Saint-Martin- de-Corléans.
Vittorio Padovani
En souvenir

L’imprenditoria valdostana piange la scomparsa di Vittorio Padovani, fondatore dell’omonima carrozzeria ad Aosta. Nato nel 1935 a Bondeno, nella provincia di Ferrara, Vittorio inizia a lavorare nel 1947 presso un’azienda di Bologna, le Officine Oliviero Grazia, dove impara il lavoro di carrozziere. All’epoca le auto erano costruite in modo assolutamente artigianale e tra i materiali impiegati il legno era protagonista delle strutture e delle sagome dove la lamiera era modellata per essere poi assemblata ed infine verniciata.

Alla fine degli anni 50 Vittorio si specializza nella realizzazione di veicoli “particolari”, come ambulanze, auto pubblicitarie, carri funebri. Nel 1961 in un locale affittato nei pressi della propria abitazione bolognese comincia ad effettuare le prime lavorazioni per conto proprio, ottenendo ben presto la consapevolezza di avere intrapreso il cammino giusto. Nel 1963 con la moglie Marisa, festeggia la nascita del primo figlio, Roberto. Nel giugno 1965 per richiesta di un’importante concessionaria Fiat viene chiamato in Valle d’Aosta per aprire una carrozzeria: è l’inizio vero e proprio di un’attività indipendente che lo porterà ad essere uno dei protagonisti del mondo dell’autoriparazione nella regione. Un anno più tardi arriva anche il secondo figlio, Gianni. Nel 1974 realizza il sogno di ogni artigiano costruendo la propria carrozzeria nell’allora periferia di Aosta.

Nel 1993 arriva il momento di andare in pensione, e così Vittorio lascia l’attività ai due figli Roberto e Gianni, quest’ultimo scomparso prematuramente a 39 anni nel 2005.

“A 58 anni mio padre ha decide che era ora di farsi da parte, lasciando letteralmente l’azienda nelle mie mani”, spiegava Roberto in un’intervista del 2014 per ilcarrozziere.it. “Scelte, decisioni e attività lavorative e finanziarie dipendevano esclusivamente da me. Pochi imprenditori hanno il coraggio di mollare quello che hanno creato e lasciarlo totalmente nelle mani del figlio. Fu un atto di grande fiducia. E non solo: fu la grande occasione che permise a mio fratello, che lavorava in un’altra azienda, di intraprendere l’attività assieme a me. Grazie alle grandi capacità organizzative e manageriali di mio fratello, abbiamo fatto il salto. E arriviamo all’anno 2000. Con uno sforzo economico notevolissimo, portammo l’azienda agli attuali 800 metri quadrati coperti e 1.200 scoperti, che per il micromercato valdostano sono una cosa enorme. È stato un momento di grande euforia che ho condiviso con il migliore di tutti. Così chiamavo il mio piccolo fratellone. E quando un balordo infarto a solo 38 anni se l’è portato via… be’, non ci ho più capito niente per un po’. Era lo spirito dell’azienda, la mente, io ero il braccio. Ci ho messo due o tre anni per rimettermi dallo choc, e l’azienda è stata brava a continuare la strada senza deragliare. Per questo, devo ringraziare i miei ragazzi, Collaboratori con la C maiuscola”.

Nei tanti anni di lavoro, tanti apprendisti hanno imparato il mestiere con Vittorio, tanto che oggi molte delle carrozzerie indipendenti che si trovano in Valle d’Aosta sono gestite da suoi ex dipendenti. Nel 2013 arriva anche un grande riconoscimento con la nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana.

“Mio padre è stato un grande personaggio, un uomo diritto che si è costruito assieme a mia madre un’azienda partendo da zero”, continua Roberto. “Per giunta, in un territorio almeno all’inizio ostile: puoi immaginare la Valle d’Aosta all’inizio degli anni Sessanta per dei bolognesi. Noi in famiglia abbiamo cresciuto uno spirito corporativo forte e ci siamo sempre sentiti parte dell’attività di mio padre, con un forte senso di appartenenza al nostro marchio. E da sempre in Valle siamo identificati come carrozzieri. Sono stato sempre molto fiero del mio cognome e dell’attività del mio babbo”.

Marito, padre, nonno, grande lavoratore ma anche appassionato di sport, è fondamentale anche la sua attività in questo campo, sia come dirigente dell’Anpi Elter che come presidente della Gagliardi, storica squadra di pallacanestro di Aosta che nel 1983 ottenne la promozione in serie C, trascinata dal figlio Roberto.

Vittorio Padovani lascia la moglie Marisa, il figlio Roberto con Elena, la nuora Claudia e i nipoti Luca, Federica e Francesca. I funerali si svolgeranno martedì 30 aprile alle 10 nella chiesa di Saint-Martin- de-Corléans.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza ETermini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte