Quattro anni fa, avevamo trattato della Lancia Delta Futurista by Amos Automobili, che aveva fatto rivivere il mito di una vettura immortale. Oggi Amos ci presenta la Delta Safarista, con un obiettivo: offrire ai clienti un’esperienza non competitiva per affrontare in piena sicurezza contesti ambientali estremi, quali il ghiaccio della Svezia e le dune dell’Arabia.
Amos si è avvalsa della collaborazione di Podium Advanced Technologies, con sede in Valle d’Aosta, a Pont-Saint-Martin, azienda leader nella produzione di sistemi di batterie ad alte prestazioni, auto stradali di fascia alta e applicazioni per sport motoristici e che, attraverso Podium Road Cars, cura progettazione, sviluppo e assemblaggio di veicoli.
Di Podium avevamo già trattato, appunto, per le sinergie con Amos per la Delta Futurista e con Glickenaus per il prototipo del Mondiale Endurance. E si è affidata al gusto dello studio prestigioso BorromeoDeSilva. Il top del restomod. La Safarista, nelle intenzioni di Amos, predilige funzionalità e durevolezza rispetto al lato squisitamente estetico e celebra la vittoria al “Rally Safari” del 1988 e del 1989 in livrea Martini con Miki Biasion al volante e Tiziano Siviero alle note.
In realtà, il look è comunque accattivante, con quelle spigolature anni ottanta che non possono non suscitare nostalgie d’antan. Partendo proprio dalla Futurista, sono state necessarie alcune modificazioni, connaturate al DNA della Safarista. L’imperativo stava nell’implementare l’utilizzo off road: in questo senso vanno letti la carrozzeria a tre porte e il disegno complessivo, che comunque, dicevamo, resta fedele alle forme che conosciamo e di cui ci siamo invaghiti. Conseguenti la configurazione a due posti e i comandi di ispirazione sportiva, quali pedaliera e pulsantiera.
Data la vocazione prestazionale della Safarista, le soluzioni derivanti dagli sport motoristici presiedono al telaio rinforzato, alla trasmissione e ai differenziali. Il motore vanta un inedito sistema di raffreddamento per aria, acqua e olio, mentre l’impianto frenante presenta dischi in acciaio. Le sospensioni, sempre di derivazione sportiva, sono regolabili.
Dal punto di vista della sicurezza, svettano, ad esempio, il rollbar completo e il serbatoio derivato, anch’esso, dagli sport motoristici. Per possedere una Safarista occorre già disporre di una Lancia Delta Integrale 16V e aggiungere la somma di euro 570.000 oltre all’IVA. Non proprio una One-Off, ma la macchina sarà costruita in soli dieci esemplari, per pochi eletti, ça va sans dire.