La Fiat 124 Abarth e quell’ultimo “hurrà”

Trent’anni fa, sulle strade del Rally di Montecarlo, disputò l’ultima gara iridata una macchina indimenticabile: la Fiat 124 Abarth. Anche il Rally della Valle d’Aosta ha conosciuto le sue performance. E ancora oggi la sua linea, aggressiva e raffinata insieme, conserva intatto il suo fascino.
La Fiat 124 Abarth - Foto Wikipedia
Gioie e Motori

Giovedì 19 gennaio inizia la settantaquattresima edizione del Rally di Montecarlo, il Rally più importante del calendario mondiale. Una vittoria nel prestigioso Principato vale da sempre un’intera carriera. Forse pochi ricordano che proprio trent’anni fa, sulle strade del Turini, disputò l’ultima gara iridata una macchina indimenticabile, la Fiat 124 Abarth. Ancora oggi la sua linea, aggressiva e raffinata insieme, conserva intatto il suo fascino.

La Fiat 124 Abarth aveva esordito nel 1973, vincendo subito il Campionato Italiano Rallies; allora il motore di 1756 cmc erogava una potenza di 165 cavalli. L’anno successivo, la cilindrata passò a 1839 cmc, con un incremento di potenza prima a 180 cavalli e poi addirittura a 200, grazie alla soluzione delle quattro valvole per cilindro. Maurizio Verini e Gino Macaluso portarono la vettura alla riconferma nel campionato Italiano.

L’iniezione meccanica fece poi lievitare la potenza a 210 cavalli nel 1975, quando sempre Maurizio Verini si laureò campione europeo, mentre Roberto Cambiaghi ed Emanuele Sanfront regalarono alla 124 Abarth ancora il titolo tricolore. Il Portogallo divenne terra di elezione, con due successi consecutivi, nel 1974 con Lele Pinto e nel 1975 con Markku Alen. Ineguagliabili, poi, le emozioni che la 124 Abarth ha fatto vivere agli appassionati proprio al “Montecarlo”. Ricordiamo, in particolare, l’edizione del 1975, una lotta tutta italiana, anzi torinese, tra le Lancia Stratos e, appunto, le Fiat 124 Abarth.

Ben presto, due delle tre Lancia, affidate a Jean-Claude Andruet e a Lele Pinto,  dovettero abbandonare, lasciando un Sandro Munari comunque inarrivabile, e per la classe e per la macchina, nata appositamente per le corse su strada, al comando. Dietro, la muta di Fiat, con Hannu Mikkola, navigato da un certo Jean Todt, Markku Alen e Fulvio Bacchelli, finiti nell’ordine, con una supremazia schiacciante sulla concorrenza.

Anche il Rally della Valle d’Aosta ha conosciuto le performances delle 124 Abarth. Nel 1974, Ferruccio Viccardi e Paolo Contegiacomo (Scuderia Tre Gazzelle) conclusero al posto d’onore, battuti per soli tre secondi da Giacomo Pelganta e Gaetano Orlando sulla Stratos. Cristiano Guasti, navigato da Mario Viglione (Ferrato Corse), si piazzò sul gradino più basso del podio nella Coppa Baseli, con Aldo Netto e Roberto Bettanin al quinto posto.

Nel 1975, ancora il posto d’onore con l’equipaggio composto da Livio Lorenzelli e Franco Collorafi (Finello Corse), alle spalle di Ferdinando Montaldo e Claudio Pozzi, con la Lancia Fulvia HF. Finalmente, nel 1976, la vittoria, con Gianni Mondino ed Ettore Tesio (Scuderia Genzianella Veltro), mentre Tommaso Concas e Claudio Fabbro (Rally Team Valle d’Aosta) conquistarono il terzo posto nella Coppa Baseli.

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