Esattamente quarant’anni fa, nel 1985, al Salone di Ginevra, veniva presentata la Y10, ancora commercializzata sotto il marchio Autobianchi, ultima vettura realizzata nello stabilimento di Desio. Sostituiva un’icona di grande successo come la A112, da cui venne derivata anche la versione Abarth, su cui si sono formate generazioni di piloti di rally.
La Y10 nasce come utilitaria, ma con un tocco di classe, fatto di design originale copyright Centro Stile Fiat, senza dimenticare le prestazioni e la comodità a bordo. Tre serie e poi in Lancia diventa solamente Ypsilon e miete ancora vendite e apprezzamenti più che significativi.
Il 2024 registra l’esordio molto atteso della nuova Ypsilon, primo modello basato su Pu+Ra HPE, il concept-manifesto del nuovo corso Lancia, di cui abbiamo trattato qualche tempo fa in questa rubrica. La Ypsilon 2024 rappresenta una rottura, una soluzione di continuità. A cominciare dal look. L’anteriore si caratterizza per un frontale sottilissimo, con una forma a calice per una calandra appena accennata, sormontata dalla scritta Lancia in bella evidenza. Le linee morbide esibiscono concavità, prima timide, a mano a mano che ci si avventura nelle fiancate e poi al posteriore, decisamente sagomato.
Come dettato da Pu+Ra HPE, le citazioni non mancano, come i proiettori posteriori che ricordano quelli della Stratos, all’interno dei quali si inscrive una “y” adagiata verso l’esterno. Ypsilon si avvale della sinergia nell’ambito del Gruppo Stellantis: infatti, condivide la stessa piattaforma di Opel Corsa e Peugeot 208.
Ypsilon diventa grande, a cominciare dalle dimensioni. La lunghezza si attesta a 4.08 metri, ben 20 più dell’attuale, la larghezza è di 1.76 metri (+ 9 centimetri) e l’altezza si riduce a 1.44 metri (- 7 centimetri), per un occhio sportiveggiante. Risultato, una macchina che si fa fatica a definire ancora utilitaria, le ambizioni aumentano e il target non è più soltanto prevalentemente femminile.
Ambizioni già sul versante produzione, la Ypsilon sarà prodotta in 1.906 esemplari, presumiamo in omaggio all’anno di fondazione di Lancia, peraltro griffati by Cassina, azienda leader nell’arredo. Il Blu Zaffiro Lancia della carrozzeria predomina anche nell’abitacolo, che rivela i sedili massaggianti e riscaldati in velluto riciclato disegnati “a cannelloni” e un originale tavolino multifunzionale.
L’infotainment è gestito dall’inedito sistema “SALA”, acronimo di Sound Air Light Augmentation, con due display da 10.25”, connettività Android Auto e Apple CarPlay e ospita un climatizzatore con un filtro che elimina fino al 99% delle particelle nocive. Dal punto di vista della sicurezza, si segnalano l’Adaptive Cruise Control, il Traffic Jam Assist e il Lane Centering, per una guida autonoma di livello 2.
La propulsione è full electric (più avanti è previsto anche l’ibrido), dotata di 115 kW di potenza (equivalenti a 156 cavalli), alimentata da una batteria da 51 kWh, con la coppia motrice a 260 Nm. L’autonomia è dichiarata in 403 chilometri in ciclo combinato WLTP, per un consumo intorno ai 14.5 kWh/100 km. Buoni i tempi di ricarica: ventiquattro minuti per raggiungere l’ottanta per cento, dieci per ottenere cento chilometri. Prezzo da euro 39.999, che si riducono di euro 5.000 se si beneficia della rottamazione.
Una risposta
…certo che se il Ministro nazionale incentiverà – come “sembra” – le auto che inquinano di più (rispettoad un’elettrica) la transizione energetica ce la sognamo.
RAVA a parte (bravi!) i contriubti statali danno un limite di spesa molto stretto per le EV (35.000 €) rispetto alle ibride / benzina (45.000 €).
I fondi vanno al contrario:
240 Ml elettriche
553 Ml per quelle più inquinanti