A Pila “mancano all’appello piste che potrebbero essere aperte”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore: "All'arrivo del nuovo anno e a 25 giorni dall'apertura, sei piste del comprensorio risultano ancora chiuse. Perché restano inaccessibili (a fronte del prezzo pieno del giornaliero)?".
Pila - piste da sci
I lettori di Aostasera

In una stagione che ha fatto una falsa partenza e ha lasciato all’asciutto molte stazioni sciistiche dell’arco alpino, Pila si presenta in condizioni più che soddisfacenti e i numeri lo dimostrano. Tuttavia, segnalo che all’arrivo del nuovo anno e a 25 giorni dall’apertura, sei piste del comprensorio risultano ancora chiuse.

Passi la Pila Plan-Praz, dove l’innevamento (sia naturale sia artificiale, causa la quota) è pressoché inesistente; passi la Platta, che, molto probabilmente, quest’anno non entrerà mai in funzione causa lavori in corso al Couis I; passi pure la Uno-Chamolé, coperta da innevamento solo nella parte terminale; ma mancano comunque all’appello piste che potrebbero essere aperte.

Se si dichiara agli organi di informazione che “tutte le piste sono aperte, tranne Grimondet” (TGR Valle d’Aosta del 17 dicembre 2023; La Stampa del 27 dicembre 2023), allora perché restano inaccessibili (a fronte del prezzo pieno del giornaliero) altre piste che sono già generosamente innevate artificialmente (3-Gorraz, 4-Plan Perdu e parte della 12-Du Lac)?

A parte il dispiacere e lo stupore nel constatare che non viene offerto agli sciatori tutto quanto potenzialmente disponibile (quindi una considerazione sulla qualità dell’offerta turistica), la mia obiezione principale è sul metodo con cui si modificano i dati di realtà. Sempre considerando che non si tratta di una Società privata, ma di una partecipata della Regione in misura superiore all’80%, penso che si possa pretendere maggiore trasparenza nella gestione e maggiore onestà intellettuale nella comunicazione.

In ultima analisi, anche in questo caso, un confronto aperto sarebbe utile per non partire dal presupposto “io ho ragione e tu hai torto”.

Guido Regruto

4 risposte

  1. Minimo sforzo, massimo rendimento…questa è la mentalità valdostana…e non aggiungo altro o mi sale la carogna.

  2. Questa situazione non è presente solo a Pila, ma anche in altre località, come per esempio Cervinia, spesso le piste più belle vengono chiuse per gli allenamenti e quest’anno addirittura per il mondiale di snowboard..ma il prezzo dello skipass è sempre più alto!! Non lo trovo corretto, chiudi delle piste, abbassi lo skipass!!!

  3. se rimango chiuse alcune piste, la cosa intelligente sarebbe diminuire il costo del giornaliero molto caro…. ma serebbe troppo intelligente !!

  4. Buonasera..aggiungo alle piste chiuse quelle dove si allenano costantemente gli sci club quindi le 2 varianti della nouva e le 2 varianti della leissé. Cotantemente chiuse e sempre calcolate nel prezzo del giornaliero

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