Continua il botta e risposta tra i lettori di Aostasera in merito al caso Trait d’Union- Pro.Ges

Riceviamo e pubblichiamo la risposta della signora Martistella a GUichardaz in merito al passaggio di consegne tra il Consorzio Trait d'Union e la Pro.Ges.
I lettori di Aostasera

Sono Favazza Martistella e vorrei rispondere al Sig.Guichardaz:
La ringrazio per aver considerato le mie parole nel bene e nel male, so perfettamente che i sindacati hanno come scopo anche quello della difesa dei piu' deboli, anzi siete nati proprio per questo, ricordo quando mia nonna mi raccontava dello sciopero del 1922 dove erano finalmente riusciti ad ottenere le 8 ore di lavoro anziche' tutta la giornata finche c'era il chiaro del sole,vi dobbiamo ringraziare se ad oggi tante battaglie sono state vinte e ve ne rendo il merito,pero' quello che intendevo dire io nella e-mail precedente era ribadire solo quello che avete detto voi durante l'assemblea sindacale e cioe' che il vostro compito e' quello di tutelare il lavoratore nei vari passaggi di cooperativa affinche' il contratto venisse rispettato e che non era vostro compito entrare nel merito dei vari passaggi tra le coop uscenti e Pro.ges per quanto riguardava le  consegne  di materiali e i documenti dell'utenza e credo anch'io che giustamente debba essere cosi''!

Da parte nostra (Coop l'Esprit a' l'Envers) posso dirle con certezza che tutti i passaggi sono stati rispettati, peccato che all'incontro prefissato non si siano presentati i coordinatori Pro.ges ma tant'è, comunque qualsiasi informazione vogliano sull'utenza la possono chiedere alla Ass.Sociali che sono informate di tutto, anche per il discorso "chiavi degli utenti" è informazione e uso comune a tutte le coop riconsegnarle all'utente stesso o ad un famigliare oppure al coordinatore del servizio (se solo ci fosse!) nel caso in cui l'utente o i famigliari siano impossibilitati a farlo e tutto questo per cautelare gli operatori da eventuali accuse di fatti poco leciti e anche per una questione di privacy, in fondo noi mica li conosciamo i nuovi operatori, potrebbero essere chiunque……Per quanto riguarda i materiali ribadisco cio' che ho detto in precedenza e cioe' che ognuno deve usare i propri ed essere pronti ed attivi all'iniziare del servizio e non solo a parole! 

Tornando al discorso dei lavoratori, mi permetto di ricordarle la promessa che avete fatto e cioe' di vigilare attentamente e se mi permette , io fossi in voi darei anche un'occhiatina alle qualifiche dei nuovi operatori che senz'altro hanno tanta buona volonta' ma quanto ad esperienza non so…..Inoltre oserei dire che anche a noi sta a cuore la tutela dell'utente che deve essere trattato bene in tutto e per tutto avendo anche la possibilita' di contattare oltre la sociale di riferimento anche qualche coordinatore del SAD, che nel nostro caso e' sempre stato un punto di riferimento per i nostri utenti  ed un valido aiuto per gli operatori. Concludo dicendo che io ho iniziato nel 1986 a fare questo mestiere, ricordo che allora non vi era un'idea ben precisa di cosa fosse un servizio di assistenza alla persona e le prestazioni erogate erano prevalentemente aiuti domestici, quindi senza seguire un progetto individuale per ogni persona, che nel caso di chi ha problemi psichatrici e' fondamentale se vogliamo aiutarlo a condurre una vita normale e adesso ho la netta sensazione che si stia tornando indietro,peccato!
                                                                                                                Grazie per l'attenzione.

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