“E’ sempre più difficile muoversi con i treni dalla nostra regione”

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di commento in merito alla situazione della ferrovia valdostana.
I lettori di Aostasera

Scrivo queste poche righe perché, ogni volta che si parla di Trenitalia e Regione Valle d’Aosta, sono molto preoccupato. Tra ritardi, malfunzionamenti e Dio solo sa cos’altro, sta diventando sempre più difficile e enigmatico muoversi con i treni dalla nostra regione. Non credo di essere l’unico a pensare questo. Precisiamo una cosa, questo mio pensiero non vuole essere un “j’accuse” perché so e immagino quanto duro lavoro e sforzo compiano i nostri politici. Però, certe cose devono essere migliorate. Lasciamo stare le 6 ore spese per la tratta Aosta-Milano tra ritardi e coincidenze perse che mi sono state rimborsate con la metà del prezzo del biglietto, ma non poter tornare a casa venerdì 7 da Torino (sia alle 17.20 che alle 18.20) perché i biglietti erano esauriti ha dell’incredibile. Mi chiedo questo: adesso ci sono i biglietti limitati? O in quei due casi i treni diretti per Aosta erano completamente pieni? O c’entrano le feste? In quel caso io non avevo trovato alcuna comunicazione sull’app di Trenitalia. E alla stazione di Porta Nuova risultava la stessa cosa nelle macchinette automatiche. È la prima volta che facendo il biglietto in giornata leggo questo. Se adesso dovrò pensare di fare il biglietto di ritorno lo stesso giorno in cui faccio quello di andata, non so voi, ma mi pare di tornare un po’ indietro nel tempo. Mi adeguerò in caso. Per fortuna che venerdì 7 aprile ho potuto prendere il treno delle 18.54, fare tre cambi e tornare a casa. E per fortuna non ero l’unico quel giorno che li ha fatti. 

Il giorno in cui non ci saranno più i treni, come ci si muoverà da Aosta visto che leggo che mancano autisti? 

Un valdostano molto felice. 

10 risposte

  1. I nostri politici si muovono con auto blu e autista al seguito. Della ferrovia a loro non frega niente. Lo hanno dimostrato per decenni. E poi la ferrovia non porta voti. Le mucche invece si.

  2. Ecco gli Assessori ai trasporti dal 1993 ad oggi: Riccarand Elio, Lavoyer Claudio, Caveri Luciano, Marguerettaz Aurelio, Restano Claudio, Bertschy Luigi. Perchè non intervistarli per sapere perchè in Valle d’Aosta in 30 anni siamo rimasti al tracciato del 1886, ecc. ecc.?

  3. Concordo al 100% con l’autore della lettera. Mi lascia perplesso però una cosa: possibile che solo a noi cittadini capiti questo? Ai nostri politici nessuna disavventura con i treni? Io non credo…anche a loro sarà capitata qualche evento sfortunato con Trenitalia. E allora perché non mostrare un po’ di empatia con la popolazione? Non costa nulla e allevierebbe questo senso di spaccatura netta tra popolazione e politici. Siamo sempre più isolati, da troppo tempo oggetto di “cose che non funzionano e non vanno”. Sanità, ragazzi capaci che fanno la fortuna di altre regioni e vanno via… Guardo in casa mia e non altrove perché abito ad Aosta.

  4. Concordo pienamente con te per la lentezza imbarazzante della tratta Aosta-Milano, ma anche solo Aosta-Torino… Il paradosso dei biglietti è che alla macchinette ci sono per molti orari “posti non disponibili”, ma se vai in biglietteria ti fornisco quanti biglietti vuoi e a qualsiasi ora…

  5. @valdostano: i bimodali sono stati acquistati dalla Regione spostando diabolicamente la somma che era stata prevista dallo Stato per l’ammodernamento della linea. I valdostani sono stati oggetto di decenni di boicottaggio della ferrovia. E molti dei responsabili sono ancora seduti a palazzo

  6. Condivido tutto quanto scritto sopra ed aggiungo che una regione a vocazione turistica come la nostra è fortemente penalizzata per tutto questo . I treni sono pochi , l autobus Aosta Torino è stato soppresso senza una ragione quindi l unico modo x muoversi ed arrivare in Valle resta l autostrada ( carissima e eternamente con lavori in corso ). Non abbiamo una aeroporto … Come diventiamo attrattivi ?!?

  7. Ci sarebbero gli estremi per denunciare la regione per sequestro di persona in questa Valle di lacrime!

  8. La tratta ferroviaria Ivrea-Aosta, fu inaugurata nel lontanissimo 5 luglio 1886. Da allora però non è mai stata fatta una vera e propria riqualificazione-innovazione del tracciato. Quest’ultimo, molto tortuoso e dunque lento. Soprattutto nel tratto da Chambave a Verrès.
    Al riguardo negli anni passati si era anche discusso di una probabile variante Chatillon-Verrès proprio per velocizzare la linea: e della quale non si è più sentito parlare.

    Dunque le scelte politiche nel loro insieme e da parecchi decenni, sono quindi integralmente le uniche responsabili di questo trasporto ferroviario assolutamente non adeguato ai tempi in cui viviamo. E profondamente indegno per una Regione Autonoma a Statuto Speciale, la quale ciò nonostante e per fortuna, è ancora parte integrante della Repubblica Italiana. Ed è grazie proprio a quest’ultima che ha potuto beneficiare del finanziamento Europeo nell’ambito del PNRR: per i prossimi lavori di elettrificazione della linea stessa. Ma non solo, in quanto i tanto discussi convogli bimodali di scarsa capienza che danneggiano gli utenti: è bene si sappia che, sono stati acquistati per la grandissima maggioranza: grazie ai finanziamenti da parte dello Stato Italiano.

    Pertanto, si impone una sincera riflessione da parte delle varie Istituzioni regionali, sul fatto che, Regione Autonoma a Statuto Speciale, dovrebbe essere sinonimo di alta qualità-avanguardia in generale: e nei servizi al cittadino. Con in primis la sanità pubblica, la scuola pubblica, la formazione professionale pubblica, il trasporto pubblico, un’amministrazione pubblica efficiente, rapida e cortese: ecc.

  9. Concordo pienamente con l’autore della lettera. Purtroppo, siamo una valle sempre più isolata, che continua a fare investimenti sbagliati ed infruttuosi. Leggevo che sono tutti entusiasti per l’ammodernamento della linea, anche se non ho ancora capito che vantaggi concreti darà in termini di tempo ed efficienza. Inoltre, nessuno parla di come si farà in questi lunghissimi 3 anni. In che modo si farà fronte al disservizio? Che servizi sostitutivi verranno messi in atto? Si renderà meno caro il pedaggio autostradale per i residenti (che è già il più caro di Italia??)? Molti milioni investiti in una nuova università per attrarre studenti che avranno mille ostacoli ad arrivare a destinazione. Servono meno parole e più fatti…

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