I miei cari ricordi di infanzia sono ricchi di scoperte, tra cui il profumo del bosco con le forme e i colori dei muschi, delle piante, dei fiori e dei frutti che lo rendevano un luogo unico e particolare, ma in realtà erano i funghi che conferivano a questo luogo un tocco magico e meraviglioso, e l’andare “a funghi” con la nonna e i genitori diventava un momento fantastico alla scoperta di qualcosa che poteva arricchire la tavola ma anche spedirci all’ospedale!
Solo una decina di anni fa, nella mia professione di naturopata, scoprii i funghi medicinali, dei prodotti disponibili nel mondo dell’integrazione ortomolecolare anche se ancora sconosciuti persino ai professionisti.
Da allora lo studio della micoterapia ha accompagnato la mia curiosità nel voler conoscere più approfonditamente questi eccezionali doni della natura, quella curiosità che da bambina mi spingeva ad alzarmi quando era ancora buio per immergermi nel bosco, dove la flebile luce del sole nascente allungava le ombre degli alberi, tanto da farli sembrare i misteriosi abitanti di quel luogo incantato.
I funghi, classificati scientificamente da Linneo nel 1753, furono inizialmente accorpati al Regno vegetale, ma circa 150 anni più tardi i funghi vennero catalogati in un regno a parte, il Regno dei funghi.
I funghi hanno delle caratteristiche filogenetiche che li rendono particolarmente potenti per l’uomo: evolutivamente sono molto più simili al Regno animale che al Regno vegetale.
Secondo recenti stime esisterebbero oltre 1.500.000 specie di funghi sulla Terra di cui il 10%, circa 14.000 specie, sono quelle conosciute dall’uomo.
Tra le specie conosciute, circa 700 sono quelle usate per l’alimentazione e almeno 50 sono sicuramente velenose.
I funghi medicinali sono stati studiati scientificamente soprattutto in Oriente dove i funghi a scopi medicinali sono conosciuti da almeno 5000 anni. Al Bio-Mimetic Control Research Center, a Nagoyam in Giappone, una ricerca a firma di Toshiyuki Nagasaki, ha dimostrato come i funghi nel loro piccolo mostrano di avere un’intelligenza primitiva.
Importanti ricerche sui funghi sono state portate avanti da Paul Stamets, statunitense, che descrive il fenomeno che lui chiama Mycoremediation, cioè dimostra come i funghi abbiano la capacità di ripulire e vivificare i terreni, di produrre enzimi, antibiotici e polisaccaridi, nonché altre sostanze utili per l’uomo.
L’utilizzo dei funghi a scopi medicinali ha una tradizione molto antica in Oriente ma esistono delle evidenze storiche che il consumo dei funghi era diffuso anche nella storia occidentale: pitture e incisioni rupestri risalenti alla preistoria sono diffuse in tutto il mondo. Le prime fonti di arte rupestre raffiguranti dei funghi mostravano come essi erano collegati a riti di iniziazione e contesti religiosi, per cui si ipotizza che il loro utilizzo fosse legato alla presenza di sostanze allucinogene o psicotrope.
Nel settembre del 1991, in un ghiacciaio delle Alpi Tirolesi, fu trovato un corpo mummificato e congelato, perfettamente intatto, una mummia datata 5300 anni, che venne chiamata “Otzi, l’uomo dei ghiacci”. Il corpo mummificato fu trovato intatto, con tutti i suoi vestiti e accessori, e l’aspetto più interessante fu che l’uomo dei ghiacci, The Iceman, portava appesa alla cintura una “borsa medicina” contenenti due pezzi di fungo essicato, identificato come Piptorus betulinus, un fungo importante per le sue attività antibiotiche e vermifughe.
Se si considera la storia e la cultura occidentale si scopre come sia povera di notizie in merito all’utilizzo dei funghi, anzi le poche informazioni disponibili sono quasi sempre superstizioni e false credenze, insomma i funghi erano considerati qualcosa di diabolico e chi li utilizzava veniva considerato uno stregone. In Occidente l’utilizzo dei funghi a scopi medicinali non ha mai avuto grandi sviluppi mentre, studiando antichi geroglifici di 4600 anni fa, si scoprì che per gli antichi egizi i funghi erano considerati “erbe dell’immortalità”.
In Oriente non c’è mai stato alcun pregiudizio nei confronti dei funghi, anzi i funghi sono parte integrante della cucina cinese. Nell’antica Materia Medica cinese i funghi sono descritti come rimedi con proprietà terapeutiche eccezionali. I funghi, quindi, possono migliorare la salute e la qualità della vita e sono chiamati “funghi medicinali”. Ad oggi sono state studiate circa 270 specie di funghi con proprietà farmacologiche: più di 50 evidenziano attività antineoplastica sia “in vitro” che con sperimentazioni in medicina clinica.
I funghi, in generale, sono ricchi di sostanze in grado di modulare e potenziare la risposta immunitaria (polissaccaridi e glicoproteine); hanno una serie di metaboliti secondari biologicamente attivi in grado di contrastare numerosi squilibri metabolici e organici. Ai funghi poi sono state da sempre attribuite funzioni che vanno oltre l’azione prettamente fisica: da sempre sono stati utilizzati da sciamani e “curanderos” per aumentare i livelli di consapevolezza; in Oriente si riteneva che l’azione dei funghi si estendesse anche a livello psico-emozionale oltre che fisico, un effetto ben noto in uno dei funghi più antichi e più conosciuti, il Reishi.
A partire dagli anni ’70 in Italia si è diffuso il consumo di funghi medicinali, ma il loro utilizzo ha avuto un notevole sviluppo solo negli ultimi 10-15 anni. Il mercato degli integratori alimentari a base di polvere di micelio di funghi con evidenti proprietà benefiche sta esplodendo in un business che ogni anno raddoppia il suo fatturato. I prodotti a base di funghi sono generalmente tra gli integratori alimentari più costosi, è consigliabile quindi che il consumatore si affidi a professionisti del benessere e della salute affinché la scelta dei funghi da utilizzare meglio risponda alle caratteristiche epigenetiche del soggetto. Il consumatore di integratori alimentari a base di funghi medicinali deve sempre verificare tramite un’adeguata certificazione del prodotto l’assenza di metalli pesanti e di radioattività; bisogna diffidare di prodotti che non vengano titolati per la quantità di micelio intero e per gli estratti presenti in ogni formulato. E’ molto diffusa la presenza di integratori la cui titolazione in principi attivi non specifica se le sostanze bioattive presenti derivino dal fungo o da altri preparati vegetali.
Il consumo di funghi come ingrediente delle preparazioni culinarie casalinghe è consigliato: anche il consumo dei semplici champignon che si trovano sui banchi dei supermercati può essere una buona abitudine perché sono ricchi di fibre, betaglucani, sali minerali e vitamine ma attenzione al substrato dove vengono coltivati, è meglio optare per un prodotto biologico.
Silvana Piotti
Dott.ssa in Scienze Agrarie, Naturopata e Consulente per la sicurezza alimentare