L’uomo occidentale di oggi conosce il miglio come alimento per cocorite e canarini, ma in alcuni paesi del Sud del Mondo, come in Senegal, il miglio è un importante pilastro dell’alimentazione umana; macinato, viene utilizzato per la preparazione del “fufu” in cui la farina di miglio viene cotta in acqua fino a formare una preparazione che assomiglia per consistenza alla polenta di mais.
Nell’ultimo decennio il miglio, per le sue caratteristiche nutrizionali, tra cui l’assenza di glutine e l’elevato contenuto di sali minerali, sta destando interesse e curiosità anche nell’alimentazione dell’uomo moderno.
Il miglio appartiene alla specie delle graminacee ma ha un portamento e delle caratteristiche botaniche e nutrizionali molto diverse dai cereali più noti, appartenenti alla stessa famiglia, come il frumento, l’avena, l’orzo e la segale.
Il miglio (Panicum miliaceum) è simile alla pianta del granoturco e può raggiungere altezze di 4,5 m, ma i suoi grani sono minuscoli e a forma di palline, il cui colore va dal grigio al giallo, fino al rosso.
E’ una pianta originaria del Nord Africa, qui questo cereale era molto conosciuto dagli Egizi che ne utilizzavano la farina per fare dei pani piatti e non lievitati fino a quando, per caso, vi aggiunsero della birra ottenendo così un pane più soffice. Il miglio viene citato anche nella Bibbia quale ingrediente del pane non lievitato che veniva usato per celebrare la Pasqua. In Europa, così come nell’Italia settentrionale, fu coltivato fino a quando non presero il sopravvento le coltivazioni estensive di altri cereali, come il frumento e il mais. Oggi l’India, la Cina e la Nigeria producono insieme oltre il 90% della produzione mondiale.
Il contenuto proteico del miglio è di 5-20%, con una media del 10-12%, superiore a quello del frumento, del granoturco e del riso, ma il miglio è anche molto ricco di vitamine e di sali minerali. E’ una buona fonte di fosforo, magnesio, vitamine del gruppo B come tiamina, riboflavina, niacina e vitamina B6, inoltre è un alimento che viene considerato alcalinizzante e remineralizzante. Il suo consumo protegge dalla demineralizzazione di unghie e capelli, previene l’osteoporosi e, essendo anche ricco di fibre, protegge da malattie cardiache, diabete e cancro.
Questo cereale, che è poco conosciuto dai consumatori e raramente utilizzato per l’alimentazione umana, non si trova sui banchi dei supermercati ma soltanto nei negozi di alimentazione naturale o di prodotti biologici.
Ma come si prepara il miglio?
Innanzitutto i semi devono essere accuratamente sciacquati in acqua fredda corrente e versati in un rapporto 1 a 4 in un liquido bollente come acqua, brodo vegetale o latte. Quando il liquido riprende il bollore bisogna abbassare la fiamma e continuare la cottura per almeno altri 20 minuti; questo metodo di cottura permette di lasciare il miglio soffice. Se si vuole una consistenza più cremosa bisogna mescolarlo sovente e aggiungere dell’altro liquido.
Ora non resta che provare gli gnocchi di miglio che sicuramente incontreranno il gusto di grandi e piccini.
GNOCCHI RUSTICI DI MIGLIO
Ingredienti:
250 gr di miglio
1 l di latte vaccino
200 ml di panna vaccina
2 cucchiai di paprika dolce
- Mettere il miglio in una pentola sufficientemente larga e alta e, dopo averli sciacquati, tostare i grani a fuoco medio, senza aggiunta di grassi e mescolare fino a quando assumono un colore dorato, in questo modo il miglio acquista un sapore di nocciola.
- Aggiungere il latte bollente leggermente salato e cuocere a fuoco lento almeno 20 minuti, fino a quando il latte è stato tutto assorbito, avendo cura di mescolare in continuazione con un cucchiaio di legno e verificando la completa cottura del seme.
- Con un pallottoliere da gelato sempre bagnato formare dei grossi gnocchi che verranno sistemati in una pirofila imburrata e infornare nel forno caldo (160°C) per una decina di minuti.
- Nel frattempo scaldare la panna con la paprika avendo cura di miscelare bene i due ingredienti.
- Servire colando la panna calda sugli gnocchi.
E’ possibile la variante per gli intolleranti al lattosio e al latte vaccino utilizzando latte e panna di origine vegetale.
E allora cosa aspettate? Se vi è venuta almeno un po’ di curiosità provate il miglio e imparate a cucinarlo in mille modi diversi … occuperà così uno spazio importante nella vostra dispensa.