Il concetto di salute, così come adottato dall’OMS nel 1948, (salute definita come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia), pare ormai obsoleto ed è soggetto ad interpretazioni sempre più diversificate.
Nel 2009, l’editoriale di The Lancet apre con l’affermazione categorica “la salute non è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. E non è soltanto l’assenza di disagio o infermità.”
E in questo bisogno primario di benessere e di salute vi è una smaniosa ricerca di tutte le cause che possono determinarne un’importante alterazione tra cui il cibo, lo stress, il sovraccarico tossinico causato dall’inquinamento, dai prodotti fitosanitari per l’agricoltura e per ultimo, ma non meno importante, il contesto ambientale in cui si vive. L’ambiente, quindi il luogo che si sceglie per abitare, ha sicuramente una grande influenza sullo stato di benessere, sul corpo e sulla mente, ed è pertanto molto importante conoscerlo per poter interagire con esso, preservando così la vitalità o energia biologica, che caratterizza ogni essere vivente.
Molte discipline olistiche hanno l’obiettivo di mantenere lo stato di benessere e di salute attraverso lo studio della bioenergia, cioè l’energia biologica o energia vitale, che si fonda sul concetto che la materia non può più essere considerata solo come un insieme di molecole studiabili attraverso le leggi della chimica ma come un insieme di fotoni, la materia è essenzialmente energia e si studiano le interferenze che alimenti, farmaci, esposizione a campi magnetici hanno sulla vitalità della persona predisponendole ad alterazioni del benessere e a malattie.
In questo contesto diventa più che mai attuale il pensiero di Reich Wilhelm, medico, psicoanalista e psichiatra vissuto alla fine dell’Ottocento, che affermava che tutte le malattie, che chiama biopatie erano dovute ad un disturbo della pulsazione energetica dell’organismo. La scoperta di Reich che afferma l’esistenza di una reale e specifica energia biologica ha aperto la possibilità di comprendere, ad un livello prima impensabile, la natura delle patologie biopatiche.
Quindi anche l’ambiente in cui si vive, e in particolare la casa, ha un effetto determinante sullo stato di benessere e di salute di un individuo.
Da sempre la casa parla dell’uomo e dell’ambiente in cui vive. La scelta di una casa, anche se spesso sembra obbligata da fattori economici o pratici, avviene comunque per una spinta emotiva interiore ed in qualche modo diventa quindi uno specchio dell’anima che l’ha scelta e l’abita.
Nel pensiero occidentale è praticamente assente questa consapevolezza, mentre in Oriente la scelta del luogo dove costruire una casa, del materiale utilizzato, della disposizione degli arredi sono delle valutazioni fondamentali per garantire uno stato di benessere derivante dalla capacità di conservare o arricchire la propria energia vitale, cioè la bioenergia.
Il Feng Shui è, infatti, una filosofia orientale che ha come principale compito lo studio dell’influenza dell’ambiente sull’uomo ed ha conseguentemente l’obiettivo di portare equilibrio laddove manca.
Per fare questo bisogna analizzare l’ambiente abitativo su tre livelli: la via della TERRA, la via del CIELO e la via dell’UOMO.
La prima è appunto incentrata sull’ambiente, quindi sull’analisi di ciò che esiste già e circonda l’abitazione considerata, partendo dalla grande scala (montagne, fiumi ed altri elementi naturali) fino a scendere alla piccola scala (altre abitazioni, strade). Una volta che si compreso al meglio la situazione, il Feng Shui mette a disposizione degli strumenti per poter andare ad equilibrare possibili mancanze o eccedenze.
La seconda è la più complessa perché lavora di più sul piano energetico e si sviluppa utilizzando la data di costruzione dell’abitazione, che è un po’ come una data di nascita, e il grado di rotazione della casa rispetto al nord. Con questi due elementi si riesce a stilare una mappa energetica formata da dei numeri che in base al loro posizionamento hanno rapporti tra loro e creano, di nuovo, mancanze o eccedenze energetiche che anche in questo caso devono essere riequilibrate.
La terza è invece incentrata sull’uomo, appunto su chi vivrà quello spazio. Si possono infatti andare a verificare le zone più positive della casa, dove quindi sarebbe bene stazionare, e anche le direzioni che ogni abitante dovrebbe preferire ad esempio la direzione migliore del letto. Compresa in quest’ultima parte vi sono anche una lettura della persona che aiuta ad avere più consapevolezza su ciò che sono invece i nostri punti di squilibrio per andare a migliorarli. Questo può anche essere amplificato all’interno della casa così da renderla ancora più unica e personale.
Ultima, ma non meno importante, vi è un controllo geobiologico di quelle che sono tutte le energie sotterranee della Terra come le vene d’acqua o campi elettromagnetici che possono andare anch’essi a modificare la vibrazionalità della persona, cioè l’energia biologica dell’individuo.
I naturopati, consulenti del benessere, che utilizzano tecniche bionergetiche per l’indagine dei fattori predisponenti alle biopatie e i consulenti in tecniche di Fen-shui, lavorano insieme per creare sinergie utili per il mantenimento del benessere attraverso la conservazione dell’energia vitale, elemento fondamentale per il mantenimento dello stato di salute, gli orientali la chiamano Qi (ci).
Un mondo interessante dove c’è ancora molto da scoprire e dove la fisica quantistica non solo racconta di elettroni, di onde e di energia ma può rappresentare una possibile chiave di lettura per l’interpretazione di tutte le malattie.
Quindi la casa in cui si abita non è solo materia, non è solo mattoni e cemento, ma è energia, è benessere, è salute!
(in collaborazione con Magliano Federica, consulente Fen-shui e Interior designer)