La pianta dei semi di sesamo (Sesamum indicum) è coltivata in America Centrale, India, Sudan, Cina e Stati Uniti. È una pianta annuale che arriva all’altezza di 60-120 cm. I semi di sesamo sono tra i cibi più antichi in quanto questa pianta era coltivata fin dalla preistoria.
Il seme di sesamo era ritenuto originario dell’India ed è menzionato in molte tradizioni induiste come simbolo di immortalità, così vasi di semi di sesamo venivano messi nelle tombe.
Durante il periodo babilonese, l’olio di sesamo era usato per produrre profumi e medicine. Vi sono documenti che dimostrano come gli egizi (circa nel 1500 a.C.), prescrivessero il sesamo come medicina e ne usassero l’olio nei riti di purificazione.
Gli europei lo conobbero soltanto nel I secolo d.C. quando i semi furono importati dall’India.
Gli studiosi non sono ancora d’accordo sull’esatto significato della parola, ma un fatto è certo: Ali Baba nelle “Mille e una Notte”, per accedere alla caverna del tesoro, pronuncia la famosa formula magica “Apriti sesamo”. Ovviamente l’aver scelto proprio il sesamo non è casuale: infatti in oriente era considerata una pianta preziosa e quasi magica, in grado di scacciare i demoni, guarire da molte malattie e riconciliarsi con gli antenati.
Il piccolissimo seme di sesamo è ricchissimo di sostanze nutritive dalle molteplici proprietà nutraceutiche e antiossidanti ma è poco conosciuto dal consumatore moderno e ancor meno contemplato dalle abitudini alimentari dell’uomo occidentale.
Il sesamo è una straordinaria fonte di proteine, soprattutto metionina e triptofano, di lignani, di fibre, grassi monoinsaturi, vitamine B1 e B2, rame, magnesio, ferro, zinco. I semi sono poveri di carboidrati e privi di colesterolo ma ricchi di grassi insaturi. Altissimo è il contenuto di calcio.
Nella medicina tradizionale cinese il sesamo produce yin (i fluidi corporei) e può stimolare la lattazione, mentre nella medicina indiana l’olio di sesamo è un componente fondamentale della miscela di oli per i massaggi corporei ayurvedici perché possiede straordinarie qualità emollienti e antiossidanti quali la vitamina E, si ritiene quindi possa essere molto utile per le malattie croniche della pelle e per le scottature.
Per il suo contenuto di calcio è utilissimo per la salute delle ossa e dei denti: 100 gr di sesamo contengono 1404 mg di calcio, mentre 100 gr di latte intero ne forniscono 291. Il seme di sesamo è quindi un ottimo remineralizzante poco conosciuto e poco utilizzato nell’alimentazione umana dell’uomo occidentale.
In una ricerca pubblicata nel 2016 e realizzata da un gruppo di studiosi appartenenti all’Istituto nazionale di Nutrizione e all’Istituto Nazionale di cardiologia di Rio de Janeiro, in Brasile, è stato dimostrato che l’assunzione di sesamo comporta un aumento degli antiossidanti enzimatici e non enzimatici, nonché una riduzione dei marcatori dello stress ossidativo. Questo processo è stato osservato negli individui ipertesi durante le quattro e otto settimane di trattamento con l’olio di sesamo che ha dato come risultato, quindi, una riduzione dei fattori predisponenti le malattie cardiocircolatorie.
Un’ulteriore ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell’Università di medicina di Taiwan, pubblicata nel 2017, ha esaminato nei ratti l’azione antiossidante dell’olio di sesamo, dimostrando il ruolo di regolazione sul sistema renina-angiotensina coinvolto nello sviluppo dell’ipertrofia ventricolare.
Ma le proprietà antiossidanti dei semi di sesamo, proprio per l’intrinseca capacità di ridurre l’effetto nocivo dei radicali liberi, si stanno dimostrando un utile alleato per la prevenzione delle malattie degenerative.
In questa direzione ha lavorato un gruppo di ricercatori di diverse università iraniane di medicina, pubblicando a ottobre del 2018, una ricerca che ha portato a dei risultati molto interessanti: i dati raccolti indicano che l’olio di sesamo e la sua componente attiva come il sesamolo, possono essere in grado di ridurre la risposta immunitaria delle cellule, quindi l’olio di sesamo è un ottimo alleato della salute per contrastare i fenomeni infiammatori cronici del sistema nervoso, definito inflammaging.
Ma, quindi, come possiamo introdurre questo dono della natura nell’alimentazione dell’uomo occidentale?
In cucina il seme può essere usato tale e quale oppure tostato e salato (gomasio) per insaporire insalate e piatti caldi o freddi. Il gomasio è un alimento naturale di origine nipponica, costituito da semi di sesamo tostato (goma, in giapponese) e sale (shio). Inoltre è un ingrediente aggiunto ad alcuni prodotti lievitati quali pane, grissini e brioche per conferire aroma e gusto.
Il sesamo è disponibile anche in una crema mediorientale chiamata Tahin, ottenuta dalla cottura a vapore dei semi con successiva riduzione in pasta e aggiunta di olio; nei paesi del vicino oriente viene usata come accompagnamento a polpette speziate di legumi, le cosiddette Talafel.
Per i bambini e i ragazzi, nonché per gli adulti alla ricerca di sfiziosi spuntini, il sesamo è disponibile in barrette a base di semi e sciroppo di zucchero di canna integrale.
Allora cosa aspettate? E’ il momento di cercarlo nei banchi dei supermercati anche se i prodotti a base di sesamo non sono sempre facili da trovare: una vasta gamma di prodotti a base di sesamo quali semi essiccati, gomasio, tahin, barrette sono in vendita nei negozi di prodotti naturali e biologici.
Piotti Silvana
Dottoressa in Agraria, Naturopata e Consulente per la sicurezza alimentare
www.silvanapiotti.com