Le affascinanti congiunzioni tra la Luna con Saturno e Marte: il cielo del mese

Con il solstizio, a giugno inizia l'estate astronomica. In queste corte notti, se si osserva verso nord est, si può scorgere a destra della Stella polare la parte centrale di Cefeo.
La nebulosa oscura vdB 142, detta Proboscide di elefante ripresa dalle piazzole dell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Cortesia Francesco Soldano per la Fondazione C. Fillietroz-ONLUS
Un, due, tre stella!

Sabato 28 giugno si terrà l’11° Asteroid Day a Saint-Barthélemy, iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per sensibilizzare in maniera responsabile l’opinione pubblica sul rischio degli asteroidi potenzialmente pericolosi, con lo spettacolo al Planetario e visita guidata notturna.

Si terrà un’anteprima online lunedì 23 giugno, dalle 21 alle 22 con una diretta su Facebook e YouTube con il ricercatore scientifico Ettore Perozzi, protagonista della diretta Chiedi al planetologo!, in cui spiegherà come si scoprono gli asteroidi potenzialmente pericolosi e come si valuta la probabilità di collisione con la Terra, ricordando il recente caso dell’asteroide 2024 YR4.

Questo doppio appuntamento inaugura le attività che proporremo durante l’estate: seguiteci sul nostro sito web e sui nostri social per saperne di più!

Ed ora, vediamo cosa ci riserverà il cielo di giugno.

Ricordiamo che la visibilità degli oggetti celesti varia in base a diversi fattori, come la presenza di ostacoli lungo l’orizzonte, le condizioni atmosferiche e la propria ubicazione geografica. In questa rubrica le posizioni e la visibilità sono indicate per un cielo osservato dal centro Italia.

In ogni caso è consigliabile osservare da un luogo con cielo il più possibile scuro, lontano dalle luci della città, come lo Starlight Stellar Park della Valle d’Aosta, dove si trova il nostro centro di ricerca e cultura scientifica.

Solstizio d’estate

Inizia l’estate astronomica

Il solstizio d’estate, che segna l’inizio dell’estate astronomica, quest’anno cade il 21 giugno alle ore 4.42 dei nostri orologi.

La Luna

Le fasi della Luna

Primo quarto martedì 3 giugno 2025, Luna piena mercoledì 11, Ultimo quarto mercoledì 18 e Luna nuova mercoledì 25.

Congiunzioni della Luna con pianeti e stelle brillanti

Il 1° giugno la Luna raggiunge Marte frapponendosi tra quest’ultimo e la stella Regolo. Il bel trio sarà apprezzabile a partire dalle 21.30.

La congiunzione tra Luna, Marte e Regolo del 1° giugno: l’immagine, generata con il software Stellarium, ritrae la configurazione tra i due corpi attorno alle ore 18.00 osservati da una località del centro Italia
La congiunzione tra Luna, Marte e Regolo del 1° giugno: l’immagine, generata con il software Stellarium, ritrae la configurazione tra i due corpi attorno alle ore 18.00 osservati da una località del centro Italia

Il giorno 6 il nostro satellite naturale è vicino a Spica, la stella più brillante della costellazione della Vergine.

Congiunzione tra Luna e Saturno del 19 giugno. Elaborazione con il software Stellarium
Congiunzione tra Luna e Saturno del 19 giugno. Elaborazione con il software Stellarium

Il 19 giugno il nostro satellite naturale si avvicina a Saturno creando un’affascinante congiunzione. Questo evento, grazie alla Luna che costituisce un sicuro punto di riferimento, permette ai neofiti di riconoscere a occhio nudo il puntino luminoso del pianeta. Alcuni gradi più a sud est è presente anche il luminoso pianeta Venere, che viene raggiunto dalla Luna il giorno 22. Per assistere a entrambi gli incontri bisogna attendere la seconda parte della notte.

Il 29 giugno, infine, la Luna è nuovamente nei pressi di Marte: l’incontro è osservabile nelle ore serali, a partire dalle ore 22.00 fino al tramonto di quest’ultimo. In alcune località del mondo la congiunzione stretta si trasforma in occultazione di Marte, con la Luna che “passa davanti” al pianeta rosso nascondendolo. L’Italia è esclusa da tale evento.

I pianeti

Mercurio

All’inizio del mese il piccolo pianeta è invisibile, dato che al tramonto del Sole è a un’altezza di pochi gradi sopra l’orizzonte nordoccidentale. Nei giorni successivi Mercurio si allontana progressivamente dall’astro diurno migliorando via via le sue condizioni di osservabilità per il resto del mese, portandosi a più di 25° di distanza a est (“a sinistra”) di quest’ultimo. Dalla costellazione del Toro il giorno 9 passa in quella dei Gemelli e il 25 nel Cancro.

Venere

Il 1° giugno Venere raggiunge la massima elongazione ovest, con una distanza angolare dal Sole di circa 46°. Questo rende Venere particolarmente ben visibile, perfettamente osservabile a occhio nudo a partire dalle 4.30 per la durata di un’oretta abbondante fino all’inizio del crepuscolo mattutino. Al telescopio appare come la Luna al Primo quarto. Dai confini della costellazione dei Pesci, in cui si trova all’inizio del mese, l’11 giugno il pianeta passa nell’Ariete e quindi il 29 nel Toro.

Marte

Il primo giorno del mese il pianeta rosso viene raggiunto a breve distanza dalla Luna (v. l’immagine riprodotta nella sezione dedicata al nostro satellite). Nei primi giorni del mese è visibile verso ovest appena fa buio, fino a mezzanotte circa; a fine mese anticipa di un’oretta il suo tramonto. Tra il 17 e il 18 giugno Marte raggiunge la stella Regolo (la principale della costellazione del Leone) in una congiunzione stretta: il fenomeno è apprezzabile a partire dalle 21.30 circa. Ciò che rende suggestivo questo “incontro ravvicinato” è la diversità dei colori dei due corpi: rosso ruggine per Marte e bianco-azzurro per Regolo.

Il 29 giugno, infine, il pianeta rosso, che per tutto il mese si muove all’interno dei confini della costellazione del Leone, è di nuovo avvicinato dalla Luna: vedi la sezione dedicata alle congiunzioni del nostro satellite naturale.

La congiunzione stretta tra Marte e Regolo, la stella Alfa del Leone, nella configurazione che viene raggiunta il 17 giugno. Elaborazione con software Stellarium
La congiunzione stretta tra Marte e Regolo, la stella Alfa del Leone, nella configurazione che viene raggiunta il 17 giugno. Elaborazione con software Stellarium

Giove

Questo mese termina la visibilità serale del pianeta gigante, che il giorno 24 si trova in congiunzione con il Sole. Nella prima metà del mese, al primo imbrunire (attorno alle 21.00) Giove si può scorgere alla modesta altezza di circa 7°, a patto di avere l’orizzonte occidentale perfettamente sgombro. Dalla costellazione del Toro il 12 giugno Giove entra in quella dei Gemelli.

Saturno

All’inizio del mese il pianeta inanellato sorge attorno alle 3.00, a fine giugno anticipa di quasi un paio d’ore la sua levata. Al telescopio è possibile osservarne i brillanti anelli che appaiono un po’ più visibili rispetto al mese scorso, grazie all’aumento di inclinazione rispetto alla nostra linea di vista. Rimanendo visibile fino alle prime luci dell’alba si muove all’interno dei confini della costellazione dei Pesci. Segnaliamo la sua vicinanza (prospettica) a Nettuno, a cui si avvicina sempre più nel corso del mese.

In ultimo ricordiamo che questo mese festeggiamo 400 anni dalla nascita di Giandomenico Cassini a Perinaldo, in Liguria (8 giugno 1625), l’astronomo a cui è intitolata la divisione principale degli anelli del pianeta!

Urano

Lentamente si “porta fuori” dalla congiunzione con il Sole che si è verificata il mese scorso. A inizio mese sorge attorno alle 5.15 ma, dato che il cielo a quell’ora è già chiaro, risulta praticamente invisibile, anche usando un binocolo. A fine mese Urano può essere osservato per maggiore tempo, anche per un’ora abbondante, dato che sorge attorno alle 3.30 e il crepuscolo astronomico finisce alle 4.15 circa. Si muove sempre all’interno dei confini della costellazione del Toro.

Nettuno

Come Urano è visibile prima dell’alba, verso est, a partire dalle 3.00 fino alle 4.30, quando il cielo comincia a schiarire. È molto facile da trovare con il telescopio (o con un buon binocolo), in quanto si trova molto vicino alla posizione di Saturno da cui a fine mese dista meno di un grado. Si trova nella costellazione dei Pesci.

Stelle e costellazioni visibili nelle serate di giugno

Nel mese dalle notti più corte dell’anno, alle nostre latitudini, occorre aspettare almeno le 22.30 per cominciare ad apprezzare le forme delle costellazioni grazie alla visibilità di un maggior numero di stelle. Si pensi che la fine del crepuscolo astronomico, ossia quando il Sole, già tramontato, raggiunge almeno 18 gradi sotto l’orizzonte rendendo il cielo più buio, arriva soltanto verso mezzanotte!

Attorno alle 23, vediamo verso sud, alta nel cielo, la costellazione del Bootes (o Pastore) con la brillante Arturo, la quarta stella più luminosa dell’intera sfera celeste; poco a destra si vede l’ammasso di deboli stelle che caratterizza la Chioma di Berenice, che anticamente rappresentava il ciuffo di peli all’estremità della coda del Leone, che appare ancora più a ovest. A “sinistra” del Pastore, ovvero verso oriente, si riconosce il semicerchio della Corona Boreale (con Alphecca, detta anche Gemma, la stella centrale); decisamente più bassa, sotto Arturo, si nota la brillante Spica, l’alfa della Vergine, il cui colore azzurro contrasta decisamente con quello arancione di Arturo.

Canes Venatici, i Cani da caccia

Dalla parte opposta della Corona Boreale rispetto a Bootes, oltre il timone del Grande Carro, si trova una costellazione che rappresenta due levrieri affiancati. Fu introdotta dall’astronomo polacco Johannes Hevelius nel 1687. Qui troviamo un oggetto del tutto particolare: M51, conosciuta come Galassia Vortice (in lingua inglese Whirpool Galaxy), in realtà un sistema di due galassie che interagiscono tra loro (oltre alla principale, M51, la compagna NGC 5195). Ai telescopi da 250 mm di diametro dell’Osservatorio Astronomico utilizzabili dai visitatori risulta visibile distintamente la zona centrale di ciascuna delle due galassie, denominata bulge. Caso raro per un’osservazione visuale al telescopio, sono percepibili, pur con qualche difficoltà, anche i bracci a spirale della galassia principale, come una sorta di debole anello luminoso che la circonda. La coppia dista da noi circa 23 milioni di anni luce.

Il Triangolo estivo fa capolino a oriente

In seconda serata, dopo le 23.30, a ovest si abbassano decisamente il Leone e il Corvo, mentre l’Idra tramonta. Nel frattempo declinano anche le costellazioni di Bootes, il Leone e la Vergine. A oriente si innalza sempre più il Triangolo estivo. Non si tratta di una costellazione, bensì di un asterismo o asterisma, cioè un disegno di stelle che non è codificato dagli astronomi come una delle 88 costellazioni ufficialmente riconosciute. È formato da AltairVega e Deneb, tre luminose e importanti stelle appartenenti rispettivamente alle costellazioni dell’Aquila, della Lira e del Cigno di cui avremo occasione di parlare più volte nel corso delle prossime puntate.

La costellazione del mese: la Bilancia

Foto della costellazione della Bilancia tratta dal sito web 88 Constellations Project di NOIRLab. Credit: Slawik / NOIRLab / NSF / AURA / M. Zamani
Foto della costellazione della Bilancia tratta dal sito web 88 Constellations Project di NOIRLab. Credit: Slawik / NOIRLab / NSF / AURA / M. Zamani

In questa costellazione le stelle Alfa e Beta nel Medioevo vennero chiamate dagli astronomi arabi Zuben El Genubi (“la chela del sud”) e Zuben El Schemali (“la chela del nord”): in quanto chele, erano appartenenti quindi alla costellazione dello Scorpione. Questa attribuzione ha in realtà un precedente anche nella cultura greca.

Infatti, sebbene in alcune rappresentazioni dello zodiaco babilonese (attorno al V secolo a.C.) sia raffigurata la Bilancia (chiamata Zi-Ba.An.Na, cioè “bilancia del cielo”), essa non viene menzionata da alcuni autori greci successivi come Eudosso (V-IV sec. a.C.) e Arato di Soli (IV-III sec. a.C.). Riferimenti allo strumento simbolo della giustizia si trovano invece in Ipparco (II sec. a.C.) che raggruppa le sue stelle principali (tra cui Alfa e Beta) in un insieme denominato zugon, ossia il giogo della Bilancia che sorregge i due piatti, anche se in altri passi l’astronomo greco usa il termine kelai, cioè “chele”.

Anche Tolomeo (I sec. d.C.) definisce alcune stelle della Bilancia kelae, riferendosi alle chele dello Scorpione, a conferma del fatto che nella cultura greca questa costellazione appare affrancarsi solo con molta difficoltà da ogni legame con l’invadente vicino dalla coda a pungiglione (di cui parleremo il prossimo mese).

Dopo questa doverosa digressione storico-letteraria, ritorniamo alle nostre osservazioni, segnalando che Alfa Librae (Libra è il nome della Bilancia in latino) è una bella stella doppia. Le due componenti (una stella bianca e una gialla) sono facilmente separabili con un binocolo.

Beta Librae è invece una stella azzurra molto calda (con una temperatura superficiale di 12.000 gradi) che si trova a una distanza da noi di circa 185 anni luce. Una curiosità: alcuni osservatori riportano che il colore di questa stella possa tendere al verde, ma si tratta probabilmente di un’impressione soggettiva.

Ritornando alla stella Zuben El Genubi prima citata, non si può non notare l’assonanza con Obi-Wan Kenobi, il cavaliere Jedi di Star Wars. Anche se gli esegeti della saga di science fantasy riconducono l’origine del nome a vocaboli giapponesi legati alla cultura samurai, ci chiediamo se George Lucas non si sia ispirato anche a questa stella per battezzare il personaggio!

Le costellazioni che non tramontano mai: Cefeo

In queste corte notti di giugno, se si osserva verso nord est, a un’altezza intermedia tra orizzonte e punto sopra la nostra testa (lo zenit), si può scorgere a destra della Stella polare un asterismo a forma di casetta coricata su un lato, con la punta del tetto verso sinistra (proseguendo la cui direzione si incontra il… naso dell’Orsa Maggiore). Si tratta della parte centrale di Cefeo, la costellazione che rappresenta il re consorte della più famosa regina e omonima costellazione Cassiopea, la quale, a causa della sua vanità, mise nei guai la propria figlia Andromeda che fu quasi costretta a sacrificare la propria vita per placare l’ira di Poseidone.

La posizione della costellazione circumpolare del Cefeo il 15 giugno alle 23.00 di ora legale estiva. Immagine generata con il software Stellarium
La posizione della costellazione circumpolare del Cefeo il 15 giugno alle 23.00 di ora legale estiva. Immagine generata con il software Stellarium

Cefeo è una costellazione interessante, che contiene diverse stelle importanti. Delta Cephei è il prototipo delle stelle variabili pulsanti chiamate appunto “Cefeidi”, basilari nella storia della determinazione delle distanze stellari. Anche Beta Cephei, Alfirk, è a sua volta la capostipite di una classe di stelle variabili che variano di dimensioni in modo più complesso delle Cefeidi. Gamma Cephei, Errai, sarà la prossima stella polare relativamente brillante (nel 4000 d.C.) per via del moto di precessione dell’asse terrestre che nel tempo fa migrare la sua direzione di puntamento sulla volta celeste. Errai possiede inoltre un pianeta, un gigante gassoso la cui scoperta, risalente al 1989, fu ritrattata dagli autori nel 1992 perché i dati erano giudicati non affidabili, per essere riconfermata nel 2002, quando strumentazioni più avanzate hanno permesso di raggiungere una maggior precisione! Se fosse stato confermato già nel 1989, sarebbe stato il primo pianeta extrasolare mai scoperto.

Proprio in Cefeo troviamo una delle stelle più lontane visibili a occhio nudo, a circa 3.000 anni luce di distanza: Mu Cephei, una supergigante rossa il cui colore cremisi, nonostante la sua debole luminosità apparente, è già percepibile a occhio nudo. Non a caso l’astronomo William Herschel (1738-1822) la soprannominò “stella granata”. Si tratta di una stella enorme, con un raggio di più di 1.400 volte quello del Sole: se fosse messa al posto di quest’ultimo i suoi strati più esterni arriverebbero ben oltre l’orbita di Giove, mentre l’orbita della Terra cadrebbe quasi nel suo centro.

All’interno di questa costellazione, che appare proiettata in una zona molto densa della Via lattea, si trova la nebulosa oscura vdB 142, chiamata per via della sua curiosa forma, “Proboscide di elefante” e protagonista dell’Astrocopertina di giugno. Composta da nubi di polveri interstellari assai opache, si trova all’interno della nebulosa ad emissione IC 1396 a circa 3000 anni luce da noi.

A cura di Paolo Recaldini e Andrea Bernagozzi

La rubrica “Il cielo del mese” della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS è realizzata con il contributo della Fondazione CRT.

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