Batailles mon amour

09 Novembre 2022

C’è qualcosa che ci separa dalle cattedrali nel deserto e dalla noia dei centri commerciali, qualcosa che ha a che fare con la natura, e come potrebbe essere altrimenti? Qualcosa che ha a che fare con il senso di comunità e che ha pochissimo a che fare con l’egoismo. Sono le Batailles de Reines e al contrario del nome che potrebbe risuonare belligerante, sono invece la più bella dimostrazione d’amore che ci possa essere tra uomo e animale: è qualcosa di cui abbiamo estremamente bisogno, in questi anni di altre battaglie, meno nobili nel significato ma decisamente più pericolose nell’atto. E’ qualcosa che dovremmo prendere d’esempio nel nostro rapporto verso gli altri, tutti.

Questa cosa unisce le montagne alla città, annulla le distanze e avvicina le persone, tutte. Questa cosa si svolge nei prati, si consuma sotto le suole degli allevatori e nelle gole degli spettatori, risuona nelle loro orecchie e si abbandona a lacrime di gioia o di delusione, condivide bicchieri di vino e altri di amicizia e curiosità. Questa cosa, che io ho vissuto per la prima volta a 37 anni, parla d’amore, e lo fa nella maniera più simbolica possibile, attraverso i sensi, tutti. In un momento storico in cui i confini vanno difesi e le persone abbandonate, le Batailles ci insegnano il contrario, abbandoniamo i confini, avviciniamoci agli altri, a ciò che non conosciamo, a chi non conosciamo, facciamoci trascinare dai sensi, dai sentimenti, impariamo dalla natura, ma soprattutto difendiamoci dalla disumanità, dall’egoismo, dalle paure e dalle pretese, sempre.

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