I valdostani possono dormire sonni tranquilli. All’indomani delle elezioni regionali del 20 e del 21 settembre, indipendentemente dall’esito elettorale, vivranno in una Regione in cui ci si sposterà con mezzi green, la sanità sarà potenziata con investimenti e assunzioni, la scuola migliorata e ammodernata nelle strutture e, nella didattica, giocherà un ruolo chiave anche la lingua inglese, finora snobbata. L’autostrada per i residenti costerà meno e la ferrovia, almeno la linea Aosta-Torino, sarà elettrificata. L’autonomia valdostana sarà ribadita, difesa e valorizzata anche mediante l’istituzione di una qualche forma di zona franca, il turismo sarà sviluppato e i prodotti dell’enogastronomia valdostana saranno promossi e valorizzati.
Semplificando molto e, non senza un pizzico di ironia, questa è la ricetta per la Valle d’Aosta del futuro che emerge dai 12 programmi elettorali delle liste che si presentano alle regionali. Questo per dire che, se all’indomani del voto, le forze politiche dovessero cercare alleanze per governare come spesso dicono “a partire dai programmi” non dovrebbero far grossa fatica a trovare parecchi punti di convergenza.
Così come fatto per il 2018, la nostra redazione ha deciso di spulciare i 12 programmi delle liste in campo provando a metterli a confronti su alcuni temi trasversali. Una premessa è necessaria. Si tratta di documenti diversi nella forma e, soprattutto, nel grado di approfondimento. C’è chi ha optato per la sintesi: Pays Souverain presenta i suoi punti e i suoi candidati in un semplice dépliant a tre ante (stampato però in tre lingue italiano, francese e patois) così come Pour l’Autonomie ci ha consegnato poche pagine dattiloscritte. All’altro estremo si fanno notare, in particolare, la Lega che presenta un programma impaginato di 61 pagine, il Movimento 5 Stelle (un impaginato di 57 pagine) e soprattutto il Progetto Civico Progressista che le sue idee per la Valle d’Aosta le ha condensate in un vero e proprio libro stampato di 90 pagine, distribuito previa offerta di 5 euro, scelta che ha suscitato qualche mugugno sui social.
Seconda premessa indispensabile: nella scelta sui temi da evidenziare e confrontare abbiamo privilegiato le proposte concrete, più misurabili e comprensibili, agli ideali e abbiamo individuato i temi trasversali, presenti in tutte le liste, seppur con rilevanze, contenuti e stili differenti. Il confronto, vista la lunghezza, viene pubblicato in due puntate.
IL TEMA DEL MOMENTO: L’AMBIENTE
L’attenzione all’ambiente, la riduzione dei combustibili fossili, la mobilità green mette d’accordo tutti, da destra a sinistra, passando per le tante compagini autonomiste. Praticamente tutti i programmi parlano, in modo più o meno generico, della necessità di incentivare il trasporto pubblico collettivo e di favorire i mezzi a impatto zero. Unica eccezione la lista “Pour l’Autonomie” per cui i problemi ambientali, almeno stando al programma, non sarebbero una priorità, se escludiamo la salvaguardia del patrimonio boschivo e il rilancio della filiera del legno vista come opportunità di sviluppo economico.
Chi si spende maggiormente specificando proposte e impegni sul tema sono il Progetto Civico progressista (annovera tra i soggetti costituenti anche Europa verde) e Alliance Valdôtaine che ripropongono entrambe il biglietto unico per l’integrazione autobus-treno, orari coordinati tra bus e treni. Entrambe le forze insistono poi sulla necessità di creare percorsi ciclopedonali e servizi di bikesharing e esplicitano la volontà di incoraggiare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto. Anche la Lega scrive di voler incentivare la mobilità ciclistica, senza specificare, però, come. Di sicuro il movimento di Matteo Salvini dichiara di voler cambiare l’attuale legge sulla mobilità sostenibile. Grande enfasi sull’ambiente e, in particolare, sulle energie rinnovabili anche nel programma di Valle d’Aosta Futura che propone la creazione di eco-villaggi e progetti di cohousing e social housing, anche per ridurre il consumo di suolo, piani di riqualificazione energetica degli edifici, sgravi fiscali e agevolazioni per chi costruisce e compra case green.
SANITÀ: AMPLIAMENTO VERSUS NUOVO OSPEDALE
Tutte le forze politiche affrontano il delicato tema della salute proponendo di sviluppare la sanità territoriale. Come? Le soluzioni in campo sono molteplici e passano attraverso il potenziamento dei servizi esistenti, la telemedicina, investimenti in risorse umane e figure professionali, la valorizzazione delle professioni sanitarie. Il Centro Destra parla esplicitamente di incentivi economici agli operatori della sanità e della necessità di rivedere il vincolo della conoscenza del francese per invertire il trend di fuga dei medici dalla Valle.
Le differenze tra le liste in campo emergono piuttosto evidenti in relazione al futuro dell’ospedale Parini. A favore della prosecuzione del progetto di ampliamento dell’attuale ospedale in Viale Ginevra, seppur adattato alle nuove esigenze emerse, si esprimono il Centro Destra Valle d’Aosta, l’Union Valdôtaine, la Lega e Pour l’Autonomie. Alliance Valdotaine che parla genericamente di voler, nel medio termine, “concentrare il nuovo ospedale per acuti in un’unica struttura” senza specificare se si tratti di una nuova costruzione. Ancora più sfumata, in questo senso, la posizione di Vallée d’Aoste Unie, mentre Pays d’Aoste Souverin nel suo dépliant non accenna al nosocomio. A proporre invece, in prospettiva, la costruzione di un nuovo ospedale fuori dal centro sono Progetto Civico progressista, Rinascimento, Movimento 5 Stelle, la Lega e Vda Libra che colloca il progetto anche temporalmente, tra 5 anni. Fuori dal coro Valle d’Aosta Futura, unica lista a parlare di approccio olistico alla sanità e alla necessità di promuovere una forte integrazione tra medicina moderna e medicine e terapie complementari.
I COLLEGAMENTI DELLA VALLE D’AOSTA: FERROVIA E AUTOSTRADA
La Valle d’Aosta patisce un significativo isolamento dovuto ai problemi di collegamento con l’Italia, la Francia e la Svizzera. Su questo fronte non si può non notare la posizione esplicita di “Pour l’Autonomie” che propone il raddoppio del tunnel del Monte Bianco “per esigenza di sicurezza e per garantire alla nostra Regione quel flusso economico prodotto da questa indispensabile infrastruttura”.
Ferrovia
La necessità di procedere sul fronte dell’elettrificazione della ferrovia è tra le priorità di diverse forze politiche. Vogliono salvare entrambe le tratte Aosta-Ivrea e Aosta – Pré-Saint-Didier i programmi di Valle d’Aosta Futura, Alliance Valdôtaine, Movimento 5 Stelle e Progetto Civico Progressista. Per alcuni programmi il collegamento ferroviario deve proseguire anche verso Courmayeur/Skyway (Alliance, Progetto Civico progressista, Valle d’Aosta Futura).
Per Rinascimento invece il collegamento ferroviario dell’alta Valle va cessato e la linea riqualificata ipotizzando la creazione di una ciclabile con punti di ristoro nelle attuali stazioni. La Lega a favore dell’elettrificazione della Aosta-Ivrea, sulla Aosta-Pré-Saint-Didier vuole valutare ancora costi/benefici. I programmi delle altre liste dell’elettrificazione parlano poco o niente.
Autostrada
La Valle si raggiunge anche tramite l’autostrada che si è guadagnata il triste primato di “più cara d’Italia”. Da qui la necessità di prevedere delle scontistiche e delle forme di agevolazioni per i residenti. Rinascimento e Valle d’Aosta futura tirano fuori nuovamente l’idea della vignetta come in Svizzera, tante altre liste promettono, nei programmi, sconti o riduzione dei pedaggi per i residenti e in alcuni casi le imprese (Centro Destra, Progetto Civico Progressista, Alliance, Pour l’Autonomie).
La soluzione per il Movimento 5 Stelle Valle d’Aosta starebbe nel non rinnovo delle concessioni a SAV e Rav per fare rientrare le due autostrade nella disponibilità dell’Anas. Valle d’Aosta Unie vuole invece riprendere il progetto di uscita autostradale Aosta Centro con collegamento al centro cittadino.
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Bravi come sempre. Grazie.