Il Comitato si appella alle forze politiche che formeranno il prossimo Consiglio Valle: "Una CVA anche solo parzialmente privata non sarebbe mai disponibile ad offrire energia pulita a un prezzo migliore rispetto al mercato nazionale".
A spiegarlo, dopo l'emergenza Covid, il Comitato nato tre anni fa contro la quotazione di Cva: "Svendere i settori strategici (sanità, scuola, trasporti ed energia) a favore della finanza privata può portare a conseguenze catastrofiche".
Le firme sono state consegnate questo pomeriggio dal Comitato al Presidente del Consiglio Valle Antonio Fosson: "Chiediamo solo che quando si discuterà della questione Cva si ascolti la volontà dei cittadini".
Tra i punti dolenti l'articolo 5 "una vera 'licenza' per i prelievi idrici illeciti" spiegano, per via di "sanzioni troppo basse paragonate a guadagni di milioni di euro”.
"La posizione della tutela dell’acqua pubblica, in particolare, è stata, sin dalla nascita del MoVimento - scrivono in una nota -, uno dei principi cardine dell’azione politica dello stesso”.
Il Comitato si scaglia contro i candidati alle Politiche che hanno parlato della quotazione in borsa di Cva: "Gli attuali candidati alle prossime elezioni politiche non hanno mai partecipato in maniera attiva ai nostri eventi".
Dal mattino presto, in ambedue i giorni della Fiera di Sant'Orso il comitato Giù le mani dalle nostre acque e dalla Cva sarà in centro ad Aosta, tra gli artigiani e gli espositori della “Millenaria”.
A dirlo il comitato formatosi qualche mese fa: "Vogliamo che la questione diventi un dibattito pubblico, e che i valdostani siano interpellati”. E nel frattempo prosegue la raccolta delle firme per la un referendum consultivo.