Il Comitato Giù le mani dalle acque: “La decisione su CVA riguarda il futuro dell’intera Valle d’Aosta”

Il Comitato si appella alle forze politiche che formeranno il prossimo Consiglio Valle: "Una CVA anche solo parzialmente privata non sarebbe mai disponibile ad offrire energia pulita a un prezzo migliore rispetto al mercato nazionale".
La sede CVA di Châtillon
Politica

Uno degli “snodi fondamentali” del prossimo Consiglio regionale, probabile materia di discussione durante le lunghe trattative per creare una maggioranza a piazza Deffeyes. Ma, soprattutto, una decisione “appesa” e ancora da prendere, e che deve andare verso una sola direzione.

La “questione CVA” – il dibattito sul futuro dell’Azienda e la sua possibile quotazione in borsa e la privatizzazione –, torna al centro dell’agenda politica, e lo fa anche attraverso il ComitatoGiù le mani dalle acque e da CVA” che ricorda come “tutte le forze politiche incontrate nel periodo elettorale si sono impegnate, sia pure con toni e sfumature diverse, a sostenere fattivamente le posizioniambientaliste’ e, in particolare, quella relativa alla proprietà e al controllo pubblico della nostra società idroelettrica”.

Sul tema, il Comitato evidenzia che l’argomento, però, “non può in alcun modo essere ridotta a una discussione circa la proprietà della società e neppure limitata all’orientamento della sua politica aziendale. La portata della decisione riguarda il futuro dell’intera Valle d’Aosta, società e territorio”.

“Attraverso CVA passa, infatti – si legge ancora nella nota del Comitato –, la possibilità di mantenere la gestione effettiva dei corsi d’acqua, cioè l’equilibrio ambientale del territorio. Per la nostra regione CVA, inoltre, è una pietra miliare sul percorso verso la transizione energetica totale: l’abbandono dei combustibili inquinanti e quindi per respirare un’aria davvero pulita e salubre”.

Insomma, “una CVA anche solo parzialmente privata non potrebbe condurci a quel punto in modo abbastanza rapido e completo, nemmeno per rispettare leggi regionali già in vigore. Una CVA anche solo parzialmente privata non sarebbe mai disponibile ad offrire energia pulita a un prezzo migliore rispetto al mercato nazionale, non sarebbe mai nella posizione di investire per la mitigazione dei cambiamenti climatici e per lo sviluppo socioeconomico del nostro territorio”.

Investimenti che solo CVA è oggi in grado di finanziare – prosegue il Comunicato firmato da Carola Carpinello, Paolo Gino ed Ezio Roppolo – e che “renderebbero davvero i valdostani liberi e padroni del proprio territorio”. Poi, l’appello agli elettori: “in particolare a quelli delle forze autonomiste e sovraniste, affinché sostengano con coerenza questi interessi di tutta la popolazione e non permettano che privati, con la loro mistificante propaganda, ci sfilino di tasca oggi il futuro della nostra Regione”.

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