Alla base della decisione, più fattori, tra i quali l’impedimento temporaneo di un imputato a partecipare per motivi di salute e “l’attuale situazione sanitaria sul territorio”.
A palazzo di giustizia di Torino, con le due udienze di questa settimana, si sono esaurite le arringhe degli avvocati dei presunti componenti della “locale” aostana a processo con il rito abbreviato. La sentenza si avvicina.
Si tratta di coloro che non hanno scelto riti alternativi, tra i quali i tre politici arrestati quasi un anno fa, il 23 gennaio 2019. La prima udienza al Tribunale del capoluogo regionale è stata fissata per il prossimo 11 marzo.
Il ristoratore in carcere dallo scorso 23 gennaio ha rilasciato dichiarazioni spontanee: “qui ci conosciamo tutti e tutti conoscono tutti”. Ha parlato anche Alessandro Giachino, dissociandosi dagli addebiti.
Il Gup Danieli non ha ammesso, per vizi formali, la richiesta di piazza Deffeyes di costituirsi nel procedimento sulle presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Accolti, invece, i comuni di Aosta e Saint-Pierre e l’associazione Libera VdA.
Vicinanza espressa anche da Adu e dal M5s. La Lega incalza: "non è arrivata l'ora che Rete Civica stacchi definitivamente la spina?". E intanto Salvini annuncia il suo ritorno in Valle al richiamo di "Elezioni subito".
Numerose le richieste di tempo per approfondire le 800 pagine depositate dal pm Valerio Longi, riguardanti soprattutto intercettazioni telefoniche svolte dai Carabinieri nel periodo della campagna elettorale 2018.