Valanghe, studio a Cervinia sugli effetti dell’auto-avvelenamento da Co2

E' lo studio che viene condotto in questi giorni a Cervinia da ricercatori e medici.
Società

Gli effetti dell’auto-avvelenamento da anidride carbonica (CO2) durante il periodo di permanenza in valanga. E’ lo studio che viene condotto in questi giorni  a Cervinia da ricercatori e medici nell’ambito di una collaborazione fra il Centro di Medicina di Montagna dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta, l’Istituto per Medicina d’Emergenza in Montagna dell’Eurac di Bolzano, l’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR di Milano e il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Padova. Il supporto tecnico e logistico è assicurato da Ferrino & C. spa, dalla Cervino spa, dal Soccorso Alpino Valdostano e dalla Società Guide del Cervino.

I test hanno preso il via lunedì 11 gennaio a Breuil-Cervinia e si concluderanno il 20. La ricerca ha l’obiettivo di raccogliere dati sulla fisiopatologia della meccanica respiratoria durante il seppellimento in valanga e ad approfondire le analisi delle interazioni tra la densità della neve, l’ipotermia e ventilazione.

I test prevedono l’impiego di personale volontario specificamente formato e in grado di affrontare la simulazione di seppellimento in valanga. I soggetti coinvolti sono stati sottoposti a visita medica specialistica e sono costantemente monitorati e assistiti da Medici Rianimatori e da Guide del Soccorso Alpino in maniera tale da effettuare lo studio nel rispetto dei massimi criteri di sicurezza.

Le prove sul campo vengono effettuate tramite l’impiego del dispositivo “Airsafe” sviluppato da Ferrino & C. spa, uno speciale respiratore che, applicato allo zaino “Fullsafe”, può contribuire a salvare la vita dei soggetti travolti da valanga.

"Il respiratore – spiega una nota –  ha il compito di proteggere le vie aeree dall’occlusione dovuta all’inalazione di neve e di impedire l’auto-avvelenamento da CO2 sfruttando l’aria presente nella valanga stessa prelevandola dalla parte anteriore del corpo ed espellendola dalla parte dorsale. In questo modo l’anidride carbonica espulsa durante l’espirazione non viene respirata nuovamente e questo contribuisce ad evitare l’avvelenamento e il soffocamento".

 

 

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