"Via libera" dello Stato ai fondi destinati agli indennizzi stabiliti a seguito dello stato di allerta per la frana di La Saxe. L’annuncio è arrivato dal capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, oggi in Valle assieme ad altri rappresentanti dell’organismo e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. "L’altro ieri – ha dichiarato a margine di un incontro con la stampa – ho firmato l’ordinanza che sblocca le risorse. Anche il Ministero delle Finanze ha espresso il parere in merito e il problema può essere considerato risolto da questo punto di vista".
La visita del gruppo di funzionari nazionali nella nostra regione, nel giorno del diciassettesimo anniversario del rogo nel tunnel del Monte Bianco, era legata proprio alla partecipazione ad un’attività addestrativa dei Vigili del fuoco valdostani. Nella galleria Sorreley-Meysattaz, allestita nel comune di Saint-Christophe, è stato simulato un incendio "in luogo confinato", con intervento delle squadre di soccorso secondo un protocollo messo a punto partendo dalle analisi seguite al rogo che causò 39 vittime e perfezionato a seguito dello studio di altri incidenti analoghi e dei contatti con i pompieri di Svizzera e Francia.
"L’incendio nel traforo del Monte Bianco – ha detto Pio Porretta, comandante regionale dei Vigili del fuoco – ha portato a studiare modalità operative che diciassette anni fa non erano state sviluppate a fondo. Avevamo piacere di mostrare ai colleghi del Corpo nazionale questo sistema, anche perché la galleria di Saint-Christophe, nata specificatamente per la formazione del personale, rappresenta per noi un punto di partenza. L’addestramento, prossimamente, sarà aperto anche all’esterno, a società partner nella sicurezza e, in futuro, anche autostradali".
Alle parole del comandante Porretta hanno fatto eco quelle del capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Gioacchino Giomi, che si è soffermato sull’utilizzo, oltre i confini regionali, della struttura di Meysattaz-Sorreley. "Quanto ho visto stamattina – ha afermato – è un lavoro egregio, perché basato su esperienze messe in sinergia. Non a caso, visti i profili interessati, ho portato con me i Direttori centrali per l’emergenza e la formazione. Inoltre, il tunnel di Saint-Christophe può offrire anche un valido ausilio alle attività di prevenzione (e quindi normative), oltre a divenire un luogo di prova di dispositivi di protezione individuali".
Su quanto visto in Valle, il capo dipartimento Curcio, che ha incontrato anche il Comitato regionale per la protezione civile, ha sottolineato che "il sistema valdostano mostra di dialogare, oltre ad essere dotato da tempo di una centrale unica di soccorso ed includere i rappresentanti dei sindaci. E’ un sistema vivo, perché tutto funziona se ci coordina e se ci si parla. I diciassette anni trascorsi ci insegnano che mettendosi in rete non ci si sminuisce, ma si valorizzano le qualità di ogni soggetto. Il livello nazionale deve essere in grado di cogliere le eccellenze che esistono a livello locale. Il confronto con un territorio così maturo, come il vostro, è utile anche a noi, per quanto possiamo rappresentare a chi deve poi assumere le decisioni ".