Minacce ripetute e intimidazioni alla ex, 44enne patteggia sei mesi di libertà controllata

Secondo l'accusa, Luigi Petrolini di Ancona non accettava la fine della sua storia con una giovane, che una volta chiusa la relazione si era trasferita in Valle. Lo scorso ottobre, l'aveva contattata telefonicamente e aveva anche raggiunto Aosta.
Cronaca

Non si era rassegnato alla fine della sua relazione con una giovane moldava, trasferitasi per lavoro ad Aosta dalle Marche dopo averlo lasciato e, lo scorso ottobre, nell’arco di due giorni, si era abbandonato a una serie di comportamenti persecutori nei suoi confronti.

Per quegli atti, Luigi Petrolini, 44 anni di Ancona, è comparso stamattina a processo al Tribunale di Aosta, imputato per "stalking". Difeso dall’avvocato Jacques Fosson, l’uomo ha patteggiato dinanzi al giudice monocratico Marco Tornatore tre mesi di reclusione, convertiti in sei mesi di libertà controllata.

Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal pubblico ministero Luca Ceccanti, il 13 e 14 ottobre scorsi l’imputato aveva minacciato la giovane telefonicamente, dicendole che sarebbe venuto ad Aosta per metterle "un palo in testa". Non solo: era anche arrivato ad Aosta, per vederla, malgrado lei si fosse chiaramente opposta. Comportamenti che avevano indotto la ragazza a temere per la propria incolumità, oltre ad indurle un perdurante e grave stato d’ansia.

Il gip di Aosta, all’epoca dei fatti, aveva sottoposto Petrolini al divieto di dimora in tutti i comuni della Valle e al divieto di avvicinamento a tutti i luoghi frequentati dalla persona offesa, dai suoi parenti e dai suoi conoscenti. Dopodiché, l’accusa di "atti persecutori" e, oggi, l’epilogo con il processo.

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